Stanza

71 15 5
                                    

Freddo. Umido.

Mi sveglio da quello che sembra un sonno eterno, o almeno ci provo. Le palpebre non vogliono aprirsi. Ho il corpo tutto intorpidito. Sono confuso, mi fa male la testa, devo aver preso qualche colpo. Sento gocce di qualcosa scorrermi sulla guancia. Acqua? Sudore? Sangue? Ho bisogno di alzarmi, cercare di capire dove mi trovo. Sono riuscito ad aprire a malapena gli occhi, ma la stanza è eccessivamente illuminata.

No, non è la stanza, sono i miei occhi che non riescono a vedere. Devono essere rimasti troppo al buio. Quindi questa luce non è sempre stata qui...

Cerco di fare forza sulle gambe, cerco di mettermi in piedi per sentire la stanza, ma la gamba sinistra regge lo sforzo a metà, si deve essere addormentata. Perdo l'equilibrio, cado di lato. Sento un rumore assordante perforarmi le orecchie. Ho la gamba addormentata, ma ho sentito qualcosa sul piede, una specie di tubo metallico. No, non metallico, sembrava più caldo del ferro. Ho i piedi nudi? Cosa ho buttato giù? Una sedia?

Cado di lato, sbatto ulteriormente la testa. Il dolore si fa lancinante.

Urlo. La mia voce rimbalza sulle pareti. Sento la mia faccia bagnata, devo essere caduto su una pozzanghera. Cosa ci fa una pozzanghera in una stanza? Una perdita d'acqua? Sono in un bagno? Oppure ci hanno ammazzato qualcuno qui e sono caduto sulla pozza di sangue? Troppe domande, finirò col diventare pazzo. Cerco di rialzarmi, questa volta le gambe collaborano. Mi metto in ginocchio, prendo ampie boccate d'aria. L'aria è pesante, c'è puzza di muffa, faccio fatica a respirare ma cerco comunque di inalare la maggior quantità d'aria possibile. Cerco di riaprire gli occhi ma stavolta sono preparato; li apro molto lentamente per adattarmi alla luce circostante. Passano secondi, minuti, forse ore, non ne ho la minima idea, e in tutto questo tempo non ho sentito un rumore che non fosse il mio respiro e movimento o il rumore di elettricità provenire dalla luce. Dove mi trovo? Come ci sono finito qui? Non ho alcun ricordo, perché?

Mi prendo un momento di pausa. Mi sono appena ripreso, ho ancora i pensieri come messi in un frullatore. Non sono in condizioni di ricordare nulla. Prima cerchiamo di capire dove sono. Passa un altro minuto, forse due. Comincio a riuscire ad aprire gli occhi, dal bagliore assoluto che mi alterava la vista inizio a delineare delle linee più scure, contorni di quelle che sembrano piastrelle. Gli occhi si sono quasi adattati completamente alla luce. Vedo delle piastrelle biancastre ormai inscurite dal tempo, la luce era riflessa in modo innaturale per essere una piastrella e a ogni respiro pesante vedevo la luce riflessa tremolare. Allora sono caduto su una pozza d'acqua. Grazie al cielo. I bordi sono praticamente neri. Devono essere i contorni che stavo osservando poco fa.

Finalmente mi alzo in piedi e mi guardo intorno. Ho ancora un po' di fiatone. Sembra il bagno di uno spogliatoio, con i suoi colori neutri e chiari ad eccezione di una parete di un verde talmente spento e obbrobrioso da dover essere illegale. Il resto delle pareti è leggermente più chiaro del pavimento. Trovo l'oggetto tubolare in cui sono inciampato. Era una sedia. Sembrava una sedia come quelle che si usavano a scuola, con la struttura in metallo e lo schienale in legno, con l'aggiunta di un piccolo tubo orizzontale per poggiare i piedi. Sono in una scuola? Come faccio a sapere che è una sedia di una scuola? Per il resto la stanza è completamente vuota. Non un mobile, non uno specchio, un lavandino, nulla. L'unica cosa che spezza la monotonia nella stanza è la porta. La porta è scura, forse grigia ma la luce al neon non mi aiuta, per come riflette sembra metallica, oppure è un legno trattato. Faccio un passo in avanti per raggiungere la porta, ma lo stomaco non regge. Mi sento male, mi appoggio con un braccio alla parete e vomito per terra abbastanza lontano da riuscire a non sporcarmi. Vedo dei pezzi ancora semisolidi, quindi ho mangiato di recente? Quando? Non mi ricordo. Una volta ripreso continuo la mia camminata incerta verso la porta. Vedendola da vicino sembra una porta metallica qualsiasi, con una maniglia e serratura normali. Porto la mano alla maniglia nella speranza che sia aperta.

Umbra - 1Where stories live. Discover now