Capitolo 1

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Louis piange quasi tutte le sere, quando Jake, spingendolo contro un muro, comincia a dirgli le più orribili cose e a violentarlo, intimandogli di non urlare, di non implorare aiuto e di non dirlo a nessuno ("Cosa penserebbe di te la gente? Eh? Penserebbe che sei stupido, debole, una puttana!").

Non lo fa come valvola di sfogo, per quello ha lo studio per l'università, lo fa perché il dolore che si ritrova a subire in continuazione è orribile.

Fin da bambino suo padre lo picchiava, lo maltrattava e a volte non gli dava nemmeno da mangiare. Tutto questo perché pensava che quel povero bambino avesse ucciso la propria madre e di conseguenza sua moglie. Louis ha tutt'ora degli incubi che gli provocano forti attacchi di panico a causa dei grandi e orribili occhi verdi di Mark, suo padre.

Poi è arrivato Jake, alle superiori e tutto sembrava andare per il verso giusto, fino a quando Louis si è rifiutato di fare sesso. All'inizio Jake non ha insistito, ma poi ha cominciato a premere per questa cosa, fino ad arrivare agli schiaffi, poi ai pugni, ai calci e, infine, allo stupro. La prima volta che è successo Louis stava guardando la TV, un programma a caso.

Jake si è avvicinato, gli ha strappato il telecomando dalle mani e, mentre lo picchiava, ha iniziato a spogliare dei vestiti i loro corpi, fino a quando non furono entrambi nudi e Louis già distrutto per il dolore dei pugni.

"Ora ti fotterò come mai nessuno farà in vita tua" gli aveva detto Jake, sollevandolo di peso e spingendolo contro il muro al quale il divano è appoggiato.

Louis per la prima volta vide di nuovo gli orribili occhi di suo padre negli occhi di Jake.

Tutto ciò che successe su quel muro, e poi nella camera da letto, rimane tutt'ora nella testa di Louis, un segreto che costituisce sempre, cercando di non farlo scoprire a nessuno. Non che sia difficile, non ha molti amici.

Ad dire il vero non ha proprio degli amici, ha sempre avuto paura di avvicinare le persone. Soprattutto quando non c'era Jake, anche perché se anche solo provava a farsi notare arrivano i bulli e, beh, si sa...

In quel momento sta piangendo perché mancano pochi minuti prima che Jake arrivi a casa e che lo picchi. Si è nascosto nell'armadio della camera degli ospiti, dove spera che Jake non possa trovarlo.

Il piccolo corpo, coperto di lividi e con le costole vagamente sporgenti, viene scosso da forti, ma silenziosi, singhiozzi. Sente la porta d'entrata al piano di sotto sbattere forte, segno che forse Jake è ubriaco.

Louis si porta le mani sulla bocca, sperando che così i suoi singhiozzi non si sentano, anche se solo silenziosi. Ha imparato ad essere silenzioso e invisibile quando vuole.

"Lou, amore, dove sei?" chiede Jake, la voce strascicata e i passi pesanti lungo le scale, "Ho voglia di fare l'amore" esclama ancora il ragazzo.

Louis comincia a scuotere la testa, i vestiti sopra di lui che si muovono appesi agli attaccapanni, e sussurra dei piccoli "ti prego" uno dietro l'altro.

Riesce già a sentire le sporche mani di quello che dovrebbe essere il suo ragazzo su di lui e sono così tanto vere nella sua testa che comincia ad urlare.

I passi di Jake aumentano, corrono verso di lui. Ora è terrorizzato, sa perfettamente che non deve urlare, che deve stare in silenzio, ma gli è scappato e sicuramente Jake sarà infuriato con lui.

"Lou, amore, dove sei?" grida ancora Jake "Amore vieni subito fuori, o sarà peggio per te!".

Sembra essere molto arrabbiato, ma Louis non vuole uscire dal suo nascondiglio, lì magari non lo trova. E poi, in fondo, quella mattina l'ha già picchiato, può lasciarlo in pace, magari.

Un piccolo spiraglio di luce entra dalla porta dell'armadio, mostrando la polvere che c'è all'interno, a Louis ha sempre dato fastidio.

Jake entra nella stanza in quel momento e il respiro di Louis si ferma nei polmoni, non muove un muscolo. Gli occhi spalancati a fissare la figura imponente del suo ragazzo attraverso la fessura.

Jake si guarda attorno, sotto al letto, nell'armadio dei cappotti e dietro la porta, ma nell'armadio dove si trova Louis no.

"Louuuu!" chiama Jake, tornando in corridoio. Louis prende un respiro di sollievo, notando che ha trattenuto il fiato fino a quel momento.

Sente il naso cominciare a pizzicargli, segno che sta per starnutire.

Si porta le mani attorno al naso e alla bocca, sperando che così passi, ma non passa. E il cuore comincia a battergli forte nelle orecchie dal terrore, prende fiato e uno starnuto forte scuote il suo corpo, facendogli sbattere la schiena contro una parete dell'armadio.

"Louis?". Il ragazzo interpellato si asciuga gli occhi, si alza e esce dall'armadio.

"J-Jake! Sono nella camera degli ospiti!" informa il ragazzo.

Jake arriva di corsa, facendo sbattere la porta. Louis nel frattempo si schiaccia contro il muro, sperando che tutto passi presto.

"Dov'eri?" chiede Jake, spingendolo contro il muro e facendolo gemere di dolore.

Louis prova ad aprire la bocca, ma il ragazzo gli da un calcio sul ginocchio, facendolo cadere a terra. Louis poi subisce gli altri calci che riceve stando in silenzio, gemendo piano. Jake continua a picchiarlo fino a che probabilmente non si stanca.

"Va a cucinare qualcosa, troia" gli ordina Jake, andando a farsi una doccia.

Louis rimane a terra per un po', cercando di fermare i dolore, ma quando realizza che non può fermarlo si alza, tremando per il dolore.

"Muovi il culo!" sente gridare dal bagno. Annuisce a se stesso, scendendo le scale lentamente. Il ginocchio dove è stato colpito pulsa di dolore, dal suo naso cola del sangue che gli macchia la maglia e lo stomaco gli duole a causa dei forti calci che ha ricevuto.

Si mette ai fornelli e prepara della semplice pasta.

Per fortuna a Jake piace.

The Fault In His Green Eyes || Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora