finale alternativo

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N.A.= come richiesto eccovi il secondo finale. Vi voglio bene.
Buona lettura

<<Piacere, Louis Tomlinson>>

Solo in quel momento una boccata di ossigeno raggiunse i polmoni di Harry.

Oh, lo so già

Gli occhi che a lungo aveva dipinto ovunque, quei tratti che aveva riportato in ogni superficie esistente, erano davanti a lui. Louis era lì, era reale e gli aveva appena rivolto la parola. Niente era cambiato, nessun dettaglio fuori posto. Tranne per l’ombra di alcuni tatuaggi sulle braccia.
Chi era questa persona che stava parlando?
Era davvero il suo Louis?
Socchiuse gli occhi, cercando di immaginare cosa potessero significare quei segni incisi sulla pelle. Ebbe l'istinto di frenare subito la sua fantasia, timoroso che avrebbe inciso sulla realtà del giovane che tanto amava. Ma lo percepiva che qualcosa era cambiato. Harry capì di esser rimasto imbambolato a guardarlo e seppur con ritardo si affrettò a stringere la sua mano con fermezza e un velo di finto autocontrollo.

<<Harry Styles>> lo sapevi già questo?

Il ragazzo sembrò illuminarsi, come se lo avesse visto per davvero solo in quel momento.

<<Oh, Harry Styles! Che piacere fare la tua conoscenza, ne sono onorato. I tuoi quadri sono così incantevoli e questa esposizione poi, così originale… ho adorato questa mostra. I miei complimenti>>

Il riccio non sapeva se essere sollevato che non gli avesse rivolto del “lei" oppure essere amareggiato del fatto più importante: Louis non si ricordava di lui. Non l'aveva riconosciuto e non sapeva quindi che quasi la sua mostra intera era dedicata a lui. Perché Harry ricordava tutto.

<<Uhm grazie. Sono felice che ti sia piaciuto il mio lavoro>> sorrise dolcemente. Non aveva idea di come avrebbe  dovuto comportarsi, cosa dire o fare. <<frequenti questo ambiente quindi>> dedusse Harry, lasciando trasparire una chiara domanda di cosa ci facesse li e perché mai avesse appena partecipato ad una mostra di un'artista emergente. Quello alzò le spalle, avanzando di qualche passo per guardare il  quadro alle spalle di Harry.

<<In realtà non proprio. Amo l'arte in tutte le sue forme e i suoi colori quindi quando ho sentito in un locale che si sarebbe tenuta questa mostra e mi sono incuriosito. Difatti, non so dipingere tanto meno disegnare.>> entrambi sorrisero divertiti dalla sua schiettezza e sincerità <<Sono decisamente più bravo a scrivere>> terminò alzando le spalle e incontrando il suo sguardo con semplice sorriso ad arricciargli le labbra. Uno scrittore. Harry avrebbe quasi voluto buttarsi a terra e piangere dall’emozione. Per chissà quale motivo il suo vero amore nato da un suo dipinto aveva preso vita per liberarlo dalle sue catene e e poi lasciarlo, andandosene via come un angelo senza lasciare tracce, se non un libro con una raccolta di poesie perché amava il mondo della letteratura e adesso, quella stessa persona, se la ritrovava davanti con un sorriso affabile e tranquillo, mentre gli parlava di sé come uno scrittore.

Una persona vera, con un passato, un presente ed un futuro. Probabilmente con una famiglia e amici. Con una vita vera. Ma se Louis era lì, e sembrava non ricordare nulla, avrebbe potuto innamorarsi di nuovo? Era quello che voleva? E se Louis avesse già un ragazzo? Aveva così tante domande in testa che gli sembrò di essere ritornato a quando aveva ventitré anni e troppe paranoie a cui dare retta.

<<Immagino che tu debba andare via. Avrai sicuramente molto altro da fare, mi spiace averti fatto perdere del tempo>> si strinse nelle spalle il liscio. Era ancora più basso di lui, sebbene in certi momenti fosse Harry a sentirsi minuscolo accanto a lui.

Il tempo migliore della mia vita l'ho passato con te, Louis.

<<No, figurati. Mi ha fatto davvero piacere->> rivederti <<-conoscerti. Spero di rivederti presto>> con calma entrambi si diressero fuori da quel magico contenitore di opere. 

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𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝  𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON Where stories live. Discover now