uno.

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"E ricordati 
che cercare e pensare
sono due cose diverse. 
Ed io ti penso,
ma non ti cerco"
-Charles Bukowski

🌑🌘🌗🌖🌕🌔🌓🌒🌑

Sono passate due settimane. Solo quattordici giorni di agonia e a me sembra trascorsa una vita intera. Il tempo pare rallentare e come se me lo facesse apposta il ticchettio delle lancette dell'orologio della mia stanza sembra si blocchi. 

Cerco ancora di realizzare tutto ciò, mi sembra un incubo e il pensiero di dovermi abituare a vivere così per il resto della mia vita mi tormenta, così come mi torturano i ricordi di quella sera; quei pochi frammenti di ricordi della festa. 

Da giorni provo a mettere insieme i tasselli, immagini su immagini e brandelli di pensiero che caratterizzarono quella serata, ma tutto ciò che sovvengo sono solo i momenti in cui mi divertivo attorno al falò con le mie amiche bevendo la birra e parlando dei futuri piani e del nuovo anno scolastico.

Quando penso avverto un senso di vuoto, di malinconia, voglia di buttare quel briciolo di vita che mi è rimasta. Sono arrabbiata, con me stessa.
Arrabbiata perché io ero felice e ora ho mandato all'aria tutto. 
Vorrei poter piangere, se solo il mio cuore non si fosse spento nell'esatto momento in cui i medici mi dissero che sarei rimasta cieca per sempre a meno che non avessi trovato un donatore di cornea.

E io dove lo trovo qualcuno compatibile con me disposto a darmi i suoi occhi?

Penso solo a tutto quello che mi aspettavo di vivere, i miei progetti sono volati via come un misero mucchietto di fogli e con essi qualsiasi briciolo di speranza e voglia di voler andare avanti. 

Tante volte in vita mia mi è sembrato mi cadesse il mondo addosso per poi rendermi conto che ci si poteva rialzare, ma ora io non trovo nemmeno le forze di vivere. 

Non te lo aspetti. Questo è il problema. 
Pensi sempre che a te non accadrà mai niente e poi quando succede crolli. 

Io non credo sia possibile ricominciare. 
Mi sento legata ad un'ancora che  mi tiene fissa sul fondo di un oceano buio e desolato dal quale non riesco ad uscire... e mi trovo talmente in profondità che nessuno potrà aiutarmi:
Mi hanno insegnato a sorridere davanti alla difficoltà ed affrontarle a testa alta, ma come potrei ridere con la consapevolezza che tutta questa situazione mi sta schiacciando ed io non riesco a reagire?

Sono rassegnata, il mio cuore si è arreso e il mio stomaco si contorce su sé stesso. 

Non c'è più sole nelle mie giornate, il freddo avvolge il mio corpo così come le ombre si attorcigliano attorno all'ultimo briciolo di me che è rimasto in questo corpo. 

Io non ero così, ero dolce, gioiosa, divertente... ora sono apatica, arrabbiata, ho un atteggiamento misantropo verso tutto e tutti. 

Mi piacerebbe potermi affacciare alla finestra, percepire il calore sulla pelle e avvertire la leggera brezza autunnale. Ma so che mi ferirei, ormai faccio anche io parte di quest'oblio oscuro, di queste tenebre... e si sa, il buio muore a contatto con la luce. 

🌑🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘🌑

Note.
Questo capitolo è molto breve e anche di passaggio per arrivare alla storia vera e propria.
Prometto che nel prossimo capitolo le vicende inizieranno a prendere una forma!
Spero comunque che vi sia piaciuto.

Bacini♥️

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⏰ Last updated: Jul 09, 2020 ⏰

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La luce attraverso il buioWhere stories live. Discover now