55. Mi sono proprio persa

En başından başla
                                    

Quando mi trovo davanti al cancello di entrata provo a cercare la toppa delle chiavi e la trovo su una colonna all'angolo coperto da una pianta enorme.
Come lo aprono di solito questo cancello?

Dopo qualche secondo di tentennamento entro nel giardino e poi mi fiondo anche in casa, usando la seconda chiave indicata da Melissa.

Cammino lentamente attraverso il salotto, provando a essere il più silenziosa possibile.
Appena arrivo in cucina, però, davanti a me, appare Logan.
È seduto al tavolo con lo sguardo completamente perso nel vuoto.
"Che ci fai qua?" Sbotta senza puntare i suoi occhi sulla mia figura.

"Mi odi?" Sussurro avvicinandomi lentamente.
"No." Risponde secco.
"Perché non mi guardi?" Gli domando.
"Sono molto incazzato al momento."
"Per cosa?"
Magari ha capito male.
"Perché al mio migliore amico piacciono i ragazzi e sono rimasto l'unico a non saperlo." Sbuffa.
Oh no, ha capito perfettamente.
"Non sei rimasto l'unico a non saperlo." Lo contraddico.

"Chi altro non lo sa?" Chiede.
Rimango qualche secondo zitta e lui sposta finalmente lo sguardo su di me.
"Jonathan? Mason? Tutti in pratica." Spiego.

"Anche Kevin lo sa?"
Merda.
"Lui-'' non riesco a finire perché si alza di scatto, facendo ribaltare la sedia in legno sul pavimento.
"La cosa che mi fa incazzare é che siamo nel ventunesimo secolo e che Alex non ha avuto le palle per parlarmi di niente. Mica mi scandalizzavo se Alex fosse venuto da me a dirmi 'Logan sono gay e mi sto scopando Jake.'" Alza la voce.

Distolgo lo sguardo da lui e lo punto sulle mie scarpe.
"E Tu? Perché non me ne hai parlato? Credevo fossimo.. qualcosa." Conclude dopo qualche secondo.

"Qualcosa Logan? Sul serio? Sei un bambino quando vuoi."
"Da che pulpito." Sbuffo e riprendo a parlare.
"Non te ne ho parlato perché non sono mai stati fatti miei, tu me ne avresti parlato in caso contrario? Te lo dico io, no." Rispondo rialzando lo sguardo e accorciando lo spazio che ci divide.
"È diverso Addison, Alex non è una delle persone più importanti della tua vita." Si avvicina anche lui.
"Che cosa ne sai tu? Tu non sai un emerito cazzo di me Logan. Non sai com'era la mia vita prima di venire qui e non conosci nemmeno quella attuale visto che sei troppo impegnato a pensare a te stesso." Lo accuso, presa dalla sensazione intensa di rabbia che mi pervade.

"Troppo impegnato a pensare a te stesso? Ma ti senti quando parli? È da quando ti conosco che i miei pensieri sono incentrati su di te, questo dimostra che non capisci proprio un cazzo." Ribatte.
"A me? Quanto sei dolce Logan? Mentre ti scopavi qualcuna pensavi a me, che gesto carino."

"Non vado a letto con qualcuna da due fottutissimi mesi se non contiamo ciò che é successo ieri, hai idea di quanti sono per un ragazzo? Gli unici rapporti che ho avuto sono stati con la mia mano destra."
Merda.
"Rimane comunque il fatto che tu non mi conosci sul serio, non puoi dire di provare qualcosa per me se non sai nemmeno qual'è il mio colore preferito." Dico solamente.

"Nero, lo indossi sempre." Ribatte.
Cazzo.
"Sai Qual'è qui il vero problema invece?" Scuoto la testa.
"Non sopporti l'idea che per una volta, quella che si è comportata di merda tra noi due, sei te. Per questo provi a ribaltare la situazione senza trovare davvero un buon motivo, bastava che mi dicessi scusa." Mormora per poi uscire dalla cucina.
Questa si che è un'uscita di scena.

Rimango imbambolata qualche secondo e poi lo seguo fuori.
Gli afferro il polso prima che lui inizi a salire le scale.
"Scusa se non ti ho detto di Jake e Alex, io l'ho scoperto per sbaglio e sono stata un po' la sua valvola di sfogo, penso ancora, però, che siano fatti loro e prima che accadesse davvero qualcosa tra di noi avevo già promesso di non parlarne ad anima viva, non mi piace non mantenere le promesse." Sussurro.

Ogni secondoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin