45. Il saggio hyung

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Non è un caso se in un momento come questo non ho esitato un attimo a chiamare proprio lui.





«Ehy guarda che scherzavo!» mi avvicino contro le sue finte proteste e lo stringo in un forte abbraccio «Mi sei mancato hyung» affondo il viso nell'incavo del suo collo stringendomi a lui, proprio come quando eravamo piccoli.
Potremo essere cresciuti quanto vogliamo ma i piccoli gesti sono rimasti e rimarranno sempre.

«Lo so, lo so, come fai a restare senza di me?»

«Sogna sogna»

«Lo faccio già, tranquillo. Allora, come mai mi hai chiamato così su due piedi? Mi hai fatto preoccupare, sembra essere qualcosa di davvero grave...»

«Lo è, almeno per me, ma preferirei dirtelo a casa» mi allaccio la cintura «Non è un problema per gli zii se resto per un po' da voi, vero?»

«Ma non dire fesserie, sai che sei sempre il benvenuto a casa nostra!»

«Grazie Won»










«Quindi, cosa ne pensi? Come credi avrei dovuto comportarmi?» gli domando ansioso seduto comodamente sul suo letto da una piazza e mezzo.

Siamo arrivati a casa sua mezz'oretta fa e seppur i miei zii volessero trattenermi per parlare dopo tanto tempo che non li vedevo, il maggiore mi ha letteralmente trascinato in camera sua zittendoli con la scusa di aver roba urgente da fare, che in effetti non è una scusa ma la verità.

Siamo perciò uno difronte all'altro a gambe incrociate e sto aspettando una sua risposta riguardo il modo in cui mi sono comportato nei confronti di Taehyung oggi. Eh già, gli ho raccontato tutto per filo e per segno, ogni emozione e pensiero del sottoscritto e la spiegazione per ogni atteggiamento che ho assunto dall'incontro col castano a questa parte.
Lui è rimasto semplicemente ad ascoltarmi parlare in silenzio, senza interrompermi nemmeno una volta, e lo apprezzo moltissimo. Come confessione, dal momento che non ci vediamo da tanto, è abbastanza grossa, ma gli sono grato di non aver giudicato niente di quello che gli ho detto senza prima ascoltare le mie motivazioni. Wonho è un grande ascoltatore, sa come è meglio comportarsi quando ho bisogno di sfogarmi e parlare con qualcuno e lui è sempre lì pronto per me.

«Sarò totalmente sincero con te, Kookie» mi premette mettendosi composto e puntando i suoi occhi scuri, dal tratto simile al mio, nei miei, attenti ad ogni suo movimento.

Ho già più o meno un'idea di quello che mi dirà, perché è la stessa cosa che pensa la parte di me follemente innamorata di Taehyung, quella passionale che ha prevalso per tutto questo tempo. Mi risponderà che sono un idiota e che non avrei dovuto lasciarlo dopo tutto quello che ha fatto per me, e seppur nella mia testa questa sia stata la decisione migliore, so già che non sarò in grado di riaffrontare l'argomento senza perdere la lucidità e la freddezza dietro le quali mi ero rifugiato per fuggire dai sensi di colpa, sensi di colpa che sono ancora presenti e che sono sicuro riemergeranno tra non molto.



Vedo mio cugino schiudere le labbra per parlare ma chiuderle subito dopo senza emettere alcun suono tranne un sospiro che non promette nulla di buono. Sa anche lui che mi ferirà e non vuole farlo: ha capito perfettamente dal mio tono tremante e dagli occhi lucidi quanto io stia male a parlare di quello che ho fatto a Jimin e soprattutto a Tae, nonostante ciò sa anche che è molto meglio parlarne con qualcuno per sfogarsi e accettare consigli e pareri altrui piuttosto che restare chiuso nella bolla di cristallo di quelle che io credo siano certezze.

D'altronde, sono stato proprio io a cercarlo per avere un suo parere e appoggio, posso solo apprezzare la sincerità che mette in ogni parola che mi rivolge, fin da bambino.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora