6. Una battaglia di squadra

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L'assortimento di merci esposte a Tradefield era talmente vasto che i quattro ci misero molto più del previsto per trovare quello che cercavano. Alphard si perdeva continuamente ad osservare le vetrine dei negozi di armi bianche, Gardo'gan non riusciva a decidere quale tipo di equipaggiamento fosse più adatto al suo stile di lotta, e perfino Kael era caduto vittima del fascino di un assortimento di mitragliatrici Gatling ultraleggere per fanteria. Solo Leona si era resa conto che dal loro arrivo alla stazione spaziale – complice anche una breve pausa per il pranzo – erano passate più di tre ore.

«È colpa mia: c'erano talmente tanti negozi che non riuscivo a scegliere» si scusò Alphard al momento di lasciare Tradefield. Insieme all'acquisto della spada aveva potuto scegliere un fodero in omaggio, e alla fine aveva optato per un modello molto simile a quello che aveva in precedenza. L'elsa della sua nuova arma, le cui forme moderne suggerivano un prodotto molto avanzato, sporgeva leggermente dal fianco destro, mentre la lama era nascosta in una tasca dimensionale.

«Beh, l'importante è che abbiate trovato tutti quello che cercavate» affermò la giovane.

In realtà, quando ancora era alla ricerca dell'arma giusta, l'ibrido aveva saputo che da lì a poco sarebbe stata messa all'asta una Spada Infame di Gendarmeria, e il suo primo pensiero era stato di fare tutto il possibile per ottenerla: le Spade Infami di Gendarmeria erano famose per essere difficili da controllare, ma anche e soprattutto micidiali contro qualsiasi avversario. Aveva sorriso all'idea che forse con un arma del genere sarebbe stato possibile fare qualche graffio alla felidiana. Sfortunatamente la sola base d'asta era vicina alla loro soglia massima di spesa, quindi aveva dovuto rinunciare in favore di un prodotto più alla sua portata.

«Leona, perché tu non hai comprato nulla?» le chiese Gardo'gan. Dopo lunghe riflessioni aveva optato per un robusto bracciale da guerra che gli copriva quasi interamente l'avambraccio sinistro. Era in grado di generare un'armatura energetica su tutto il corpo, ma anche un potente scudo per le situazioni di emergenza, inoltre disponeva di un versatile mitra ad energia per colpire i nemici dalla distanza. Tra un negozio di armi e l'altro, aveva anche trovato il tempo per acquistare una pratica sigaretta elettronica simile nell'aspetto ad un sigaro un po' consumato.

La ragazza si strinse nelle spalle con nonchalance. «Le armi non mi servono.»

L'ibrido mosse il capo per spostare i soliti ciuffi. «Tra l'altro è anche un po' negata, quindi va a finire che la intralciano e basta.»

La diretta interessata gli rispose con un pugno sulla spalla che strappò un mezzo sorriso allo spadaccino.

Il clima durante il viaggio di ritorno fu decisamente più allegro e vivace rispetto all'andata. L'idea di raccontare qualcosa del proprio passato aveva senza dubbio contribuito ad avvicinare i quattro, tuttavia l'atmosfera venne improvvisamente turbata quando, al loro ritorno alla gilda, trovarono una brutta sorpresa ad attenderli.

La coda della felidiana si drizzò insieme alla pelliccia bionda. «Che cazzo! Ti allontani un attimo, e guarda cosa succede!»

Illuminato dal lento tramonto di Wunderwelt, un gruppo di persone si era radunato intorno all'edificio e, senza preoccuparsi degli eventuali passanti, stava facendo tutto il possibile per forzare lo scudo energetico e avere così la possibilità di entrare.

«Che facciamo?» chiese Gardo'gan, a cui non dispiaceva affatto l'idea di provare sul campo il suo nuovo bracciale.

«Che domande! Gli spacchiamo il culo!» esclamò Alphard scostandosi i ciuffi con stizza.

WBB - 1 - L'ascesa delle BestieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora