20. Noi siamo la BBS

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I quattro membri della BBS avanzavano con cautela, seguendo in silenzio Axel Rad-šatah. La struttura della villa di O'Neill era chiaramente quella di una base militare, ampia e robusta, tuttavia ogni ambiente era stato arredato con cura, combinando mobilia semplice ma elegante con svariate opere d'arte. Tra i quattro invasori, Kael era l'unico a poter vantare una certa conoscenza in storia dell'arte, quindi solo lui si era potuto accorgere che il valore dei capolavori che incontravano stavano progressivamente aumentando. La cosa non stupì il coleotteriano: se avesse avuto così tante opere d'arte e una villa intera in cui esporle, anche lui avrebbe concentrato le più preziose nei pressi della sua area privata.

Come preannunciato, l'onnipresente sistema di sorveglianza non dava segni di vita, e lo stesso valeva per le persone riverse a terra che di tanto in tanto incrociavano sul loro cammino. Nessuna di loro riportava segni di ferite, sembrava infatti che avessero solo perso i sensi.

Anche quello faceva parte del piano delle Bestie Selvagge: dopo aver lasciato Traumburg, avevano atteso un paio di giorni, dopodiché Leona e Kael erano tornati in città sotto mentite spoglie per cercare degli alleati. Ma non alleati qualsiasi: avevano bisogno di qualcuno che potesse accedere liberamente alla villa, così da poter disattivare i sistemi difensivi dell'ex base militare e spianare loro la strada. Non era stato facile trovare la persona adatta – O'Neill non era molto amato dai suoi subordinati, ciononostante quasi tutti avevano troppa paura per tradirlo –, alla fine però erano venuti a conoscenza della storia del metarpia e avevano deciso di fare un tentativo.

Durante la guerra civile Axel aveva combattuto sotto O'Neill, quindi, dopo la fine delle ostilità, aveva pensato che un uomo come lui sarebbe stato in grado di dare stabilità a Traumburg, rendendola una città sicura per sua moglie e sua figlia. Quando aveva capito le reali intenzioni dell'ex militare, era ormai troppo tardi, e la minaccia che venisse fatto del male alla sua famiglia gli aveva negato la possibilità di ribellarsi. Non era stato facile per lui accettare di tradire O'Neill per aiutare la BBS, alla fine però aveva capito che quella era la migliore occasione, anzi probabilmente l'unica, per riottenere finalmente la libertà.

Ora avanzava deciso, convinto della propria decisione, alle sue spalle c'erano Leona e Gardo'gan, pronti a respingere un eventuale attacco frontale, mentre a chiudere la fila si trovavano Alphard e Kael, che grazie alle raffinate percezioni e ai sofisticati sensori avrebbero potuto ridurre al minimo l'eventualità di subire un'imboscata alle spalle.

Tra i cinque, l'ibrido era quello che più di tutti avrebbe potuto avvertire la presenza di eventuali minacce, tuttavia non riusciva a concentrarsi fino in fondo. Prima aveva cercato di comportarsi in maniera allegra come al solito, ma in realtà si sentiva frustrato per aver perso così miseramente contro Danray. Lui era un supersoldato immortale, ma alla fine se erano salvi, era solo grazie a Leona. Certo, sapeva di non poter rivaleggiare con la forza della figlia dell'inferno, però non riusciva a darsi pace: avrebbe voluto fare di più per aiutarla.

Una volta sistemato O'Neill, per prima cosa si sarebbe comprato un'arma decente, e poi avrebbe cominciato ad allenarsi con molta più serietà, proprio come aveva fatto Gardo'gan. Cavolo, lui sì che si era fatto onore! Loro due avevano lo stesso compito, eliminare più nemici possibile mentre Leona si occupava di Hannibal, ma probabilmente lo spadaccino ne aveva sconfitti meno della metà del rettile.

Guardò l'anello argentato che portava al medio della mano sinistra, la cui superficie era impreziosita da sottili incisioni. La prossima volta sarebbe andata diversamente: avrebbe reso onore all'addestramento ricevuto da sua madre. Prima però c'era una cosa che voleva fare.

WBB - 1 - L'ascesa delle BestieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora