Capitolo III: Returning the favor

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Ehm lo so, ci ho messo ere geologiche ad aggiornare... ma spero che mi perdonerete! ^^'
grazie mille per il vostro supporto meraviglioso! <3






Capitolo III: Returning the favor

Adam comincia a pensare che forse sia sceso dalla macchina del padre con un po' troppa fretta, sia inciampato in un sasso e sia caduto a terra, battendo fortissimo la testa contro il marciapiede, passando a miglior vita.

Non sa molto dell'Inferno, pur provenendo da lì, tutto sommato, ma evidentemente il Paradiso deve avere i corridoi simili alla Kensington Park School, con il più bello dei suoi angeli che gli sta sorridendo.

"Hey, tutto bene?" gli domanda Warlock, preoccupato dal suo silenzio, toccandogli una spalla.

"Sono vivo?" si chiede Adam. "Sei reale? Non sto sognando?"

Il sorriso di Warlock si allarga, impreziosito da un sentimento di lusinga.

"Tu sogni di me, splendore?" si lascia andare un po' di più, spinto da quell'interesse che a quanto pare forse è ricambiato.

"Okay, è ufficiale, allora sono morto per davvero!" borbotta Adam, prima di sentirsi prendere le mani dal moro.

"Sei vivo più che mai e conto che tu continui ad esserlo, poi come farei senza il mio cameriere preferito?"

Adam spalanca la bocca in una perfetta 'O' che ritrae la sua sorpresa.

"Mi hai notato!"

"Se ti ho notato? Sei la mia ossessione da quel giorno!"

"E tu la mia, da un po' di più...Warlock." si decide a confessare il biondo, tanto le sue reazioni lo hanno già tradito da un pezzo.

"Oh, ottimo a sapersi." sfodera un sorrisone compiaciuto il moro."E così come tu conosci il mio, me lo vuoi dire il tuo, falso John Smith?" lo stupisce con la sua perspicacia.

"Ma come? Si stranisce l'altro.

"Quae parte di 'sei la mia ossessione' non era chiara? Ho fatto carte false per trovarti ma sono giunto solo a un'identità fasulla." sbuffa Warlock.

"Ho dovuto farlo... sia per questioni legali, dato che come avrai capito, sono minorenne... sia perché mio padre mi avrebbe ucciso se fosse venuto a saperlo!" spiega il biondo. "E comunque sono Adam." gli si presenta.

"Piacere di conoscerti, Adam, considerando che mancano più di dieci minuti all'inizio delle lezioni e in questo corridoio c'è troppa gente, che ne dici se andassimo in un'aula vuota per parlare meglio?" ammicca Warlock.


- Ehmm, parlare, sì... - pensa malizioso.

Non è l'unico, perché, non solo il ragazzo di famiglia modesta accetta volentieri, ma appena il giovane rampollo diplomatico lo fa entrare in quello spazio appartato, lo spinge contro un banco, dandogli quel bacio che sogna da settimane.

E la realtà va ben oltre le aspettative.

Warlock risponde al suo bacio con la stessa impetuosità, affondando le dita nei suoi soffici ricci e ribaltando le posizioni.
Adam preferisce avvolgergli le braccia attorno al collo, abbandonandosi completamente a quella sensazione di... trovarsi a casa, come se il suo posto fosse sempre stato quello.

Il bacio è azzardato, spavaldo, deciso, da nessuno dei due sembra esserci l'intenzione di far smettere alle loro lingue di accarezzarsi fra loro.

Ci pensa la campanella a separarli.

"Storia!" sussulta Warlock, interrompendo il bacio.

"Sì, ormai credo anch'io che sia l'inizio della nostra storia," mugugna frastornato Adam, con la bocca un po' intorpidita.

Warlock gli accarezza il volto ridacchiando.

"Ma no, intendevo che comincia Storia, la prima lezione che abbiamo oggi, vieni, sbrighiamoci!" lo prende per mano per correre con lui nella loro classe.

For Cupid's sake!Where stories live. Discover now