Capitolo 19: "La Fine"

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<<Mi lascia sempre un biglietto quando esce di casa e poi non avrebbe senso. Dobbiamo partire oggi pomeriggio>> Harry si portò una mano ai capelli. La sua testa aveva cominciato a girare e non credeva di sentirsi molto bene.
Era davvero sveglio o stava sognando? Forse era uno dei tanti incubi che sembravano così reali da non riuscire a distinguere la finzione dalla verità. Si diede un pizzicotto al polso, ma non cambiò  nulla. Scosse la testa per scacciare via le sue inutili paure.

Louis sarà uscito per comprare qualcosa all'ultimo minuto.

Magari gli serviva qualche maglietta o un pantalone in più ed era andato a comprarlo senza svegliarlo perché la sera prima si era addormentato tardi per via del quadro. Il quadro. Per un momento i suoi pensieri furono occupati da quel quadro che mesi fa aveva dipinto. Aveva raccontato a Louis che avrebbe dovuto presentare una serie di tele che collegate insieme avrebbero alla fine raccontato qualcosa. La storia che aveva in mente era parecchio confusa, però. Aveva disegnato un tramonto visibile da una terrazza, una stradina immersa nel verde ed avvolta dal mistero di dove avrebbe condotto. Non riusciva a trovare un filo conduttore a tutti quei lavori. Si  era solo lasciato guidare dall'istinto.

<<Amore io credo che dovresti continuare a dipingere ciò che ti senti, magari la storia alla fine viene fuori da sé>>

Louis si strinse al suo petto nudo, strusciando dolcemente la punta del suo naso sulla linea del suo collo. Harry alzò le spalle, coricato sul suo letto.

<<Non lo so. Mi sembra che questa volta la mia ispirazione mi stia portando ad un punto morto. Mi sento in un vicolo cieco e non ho idea di che storia vorrei portare.>>

<<Nessuna idea?>> chiese il castano, sollevandosi dalla sua posizione accucciata, per guardarlo negli occhi.
<<Nessuna nessuna?>>

Harry negò <<No, zero. La mia fantasia è in un vicolo cieco. Spero solo di riuscire a produrre qualcosa di decente per non abbassare la media dei miei voti>>

<<Sono certo che riuscirai a concludere qualcosa. Abbi fiducia nel tuo istinto da artista. Hai creato me, sarai capace di creare una bellissima storia attraverso i tuoi amati colori>> lo rassicurò con un dolce sorriso furbo e si protese per lasciare un bacio sulla labbra carnose dell'artista, che con rinnovato ardore diede il via a molto altro.


Si portò una mano sul ponte del naso, ancora frastornato da tutti i pensieri.

<<Sono certo che tornerà, ovunque si trovi>> lo aveva consolato Niall, riprendendo a mangiare e a guardare la televisione. Non sapeva però che Louis fondamentalmente non aveva scelto di andare da nessuna parte. E fu lo stesso Harry a capirlo, quando ancora trafelato salì in camera sua. Magari sistemare lo avrebbe aiutato a pensare. Si era forse dimenticato qualcosa? Magari Louis lo aveva avvisato che sarebbe uscito, ma non se ne ricordava. Rifece il letto con calma, sorridendo quando trovò il cuscino di Louis quasi del tutto intatto, come se non fosse stato toccato. Da quanto stavano insieme il più basso dormiva sempre sopra di lui, sul suo petto o sul suo collo. Ovunque, tranne che nel suo cuscino. Una volta Harry gli aveva anche detto che in questo modo non rispettava i suoi spazi personali e così Louis si era messo a dormire distante da lui. Mezzo minuto dopo, fu Harry a prenderlo e a portarselo di sopra, facendo il broncio e dicendo che in realtà lui amava quelle sue dolci abitudini. Si sedette proprio sul lato del letto del più basso quando ormai le coperte bianche erano al loro posto e non vi era nessuna piega disordinata. Era quello più vicino alla finestra, davanti al muro che aveva visto protagonista la sua creazione. Allungò la mano piena di anelli verso il cassetto del comodino aprendolo. Storse il naso quando notò che il lubrificante doveva essere necessariamente ricomprato.

𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝  𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON Where stories live. Discover now