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Passarono un po' di giorni,e Katsuki, sempre più confuso,continuava a sentire quella fottuta voce dentro la testa

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Passarono un po' di giorni,
e Katsuki, sempre più confuso,
continuava a sentire quella fottuta voce dentro la testa.


«heeeyyy, kacchannnn!»
«AHHH SMETTILA DI
TORMENTARMI CRISTODDIO!»
«ma kacchan.. davvero
non ti ricordi di me?»
«te l'ho già detto:
non mi ricordo di te, non so
chi sei e non lo voglio sapere!»
«sei cattivo kacchan!»
«mpf, come se me ne importasse»
«uff vabbè, allora facciamo una cosa»
«mh?»
«so che vorresti saperne di più su di me, te lo si legge negli occhi, quindi dovrai farmi una domanda al giorno a partire da oggi»
«tch, va bene»
«yaayyyy!»
«okay allora iniziamo da adesso;
dubito che tu sia la voce del vento, quindi, da quanti anni sei morta?»
«uhuh, inizi già andando sul pesante eh, beh, sono morta otto anni fa»
«okay.»

---

Katsuki non pensava sarebbe riuscito a capire da solo, a chi appartenesse quella voce, ma il suo orgoglio gli impediva di chiedere una mano a qualcuno.

Certo, ci sarebbe stato Eijiro, ma
lui non era esattamente Einstein, oppure, detta alla Katsuki, Eijiro era scemo in culo.

«beh Kacchan?»
«'beh' cosa?»
«hai connesso un po di tasselli?
andiamo! solo il mio continuo chiamarti 'Kacchan' dovrebbe
aiutarti! siamo solo in due a
chiamarti così!»
«cosa stai insinuando?»
«che Izuku-chan avrebbe già
capito chi sono! Baaaka!»
«eEH?! PROVA A RIDIRMELO STRONZA!»

Nel frattempo, quello spiritello se la rideva, volando accanto al proprio migliore amico di infanzia, che aveva anche notato essere diventato più stupido.

Oh, per carità, non prendetela per matta, faceva anche bene a pensarla così, Katsuki, in effetti, dopo la morte della sua migliore amica era diventato più scorbutico e irascibile.

Lo spiritello non capiva molto bene il perché di ciò, ipotizzava che l'amico si fosse dato la colpa, anche se come cosa non aveva molto senso;
insomma, era stata lei a non prestare attenzione e ad insistere.

Le mancava, però, il vecchio Katsuki Bakugo, quello che sorrideva e che si imbarazzava ad ogni minimo complimento; quello iperprotettivo nei suoi confronti, e che non si faceva problemi a presentarla come sua "futura fidanzatina e moglie"

Sbuffò, abbandonando il ragazzo ai propri pensieri, mentre andava a fare un giro per le varie stanze dei dormitori nei quali, anche lei, sarebbe voluta andare a vivere.

𝖽𝗈𝗈𝗆𝖾𝖽 ; 𝖪. 𝖡𝖺𝗄𝗎𝗀𝗈Where stories live. Discover now