Epilogo. Ineluttabile

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Londra 1978

"Immaginate la mia faccia quando James si è presentato in camera nostra durante il settimo anno e mi ha detto che Lily smettila-di-chiedermi-di-uscire Evans aveva accettato di andare ad Hogsmeade con lui. Naturalmente ho pensato scherzasse, ma qualcuno può forse biasiamarmi? 'Guarda che Halloween è passato da un pezzo' gli ho detto 'e poi non ci casco, Jamie'. Ma lui insisteva nel dire che davvero avevano un appuntamento. Lì allora mi sono preoccupato sul serio, pensando che probabilmente qualcuno gli avesse fatto un incatesimo confundus perchè non c'era altra spiegazione"
Quando James gli fece il segno di volerlo uccidere, Sirius fece un inchino plateale e tutti gli invitati risero.
La risata più contagiosa, come sempre, era quella di Lily.
Era bellissima nel suo abito da sposa bianco, bordato di pizzo, che la faceva sembrare una principessa.
Lei era seduta sulle ginocchia di James, che aveva un braccio intorno alle sue spalle, e giocava con i capelli scuri di colui che era appena diventato suo marito.
Sirius pensò che probabilmente James si era pentito di averlo scelto come suo testimone perchè ora doveva sorbirsi il suo lungo discorso.
E Felpato ne aveva di cose da dire a tutti gli invitati.
"E invece a quanto pare James diceva la verità, come ho potuto constatare io stesso" continuò "al che ho pensato che fosse stata la Evans ad essere finita sotto un qualche tipo di incatesimo"
"Stupidaggini" fece Lily "sono più brava di James con la bacchetta. Non glielo avrei mai permesso"
"Questo è ancora da vedere" le disse James, sorridendo.
Si guardarono e l'amore che traspariva dai loro occhi era così forte che a Sirius venne una stretta al cuore.
Un tempo anche lui guardava una persona in quel modo.
"Così, dal primo appuntamento ne sono seguiti altri, mentre io, Remus e Peter eravamo sempre più stupiti. Chi avrebbe mai detto che James Potter e Lily Evans avrebbero davvero potuto trovarsi così bene insieme? Ma soprattutto, com'era possibile che James tornasse in camera ancora tutto intero? Roba da non credere. Eppure quei due stavano davvero bene insieme. Sarà che gli opposti si attraggono? Sta di fatto che perfino i professori iniziarono a notare il cambiamento – dico io, come avrebbero potuto non farlo? Volavano molti meno schiantesimi da quando le cose erano diventate pacifiche tra loro – e qualcuno iniziò perfino a sostenere il loro nuovo rapporto, come Lumacorno che ad ogni lezione di Pozioni li guardava sognante"
"Quell'uomo mi inquieta" mormorò Peter, a bassa voce.
James piegò la mano in modo da formare una forbice, mandando un chiaro messaggio a Sirius che si stava trovando così bene in quel suo ruolo di Cicerone: "Taglia! Qui la gente vuole mangiare la torta e ballare!"
Sirius annuì leggermente e poi alzò il suo calice.
Fu in quel momento che la vide.
Non è possibile, si disse, mi sto immaginando tutto.
Per un istante gli sembrò di scorgere Sophie Turner tra gli invitati, avvolta in un abito lilla.
Eppure sapeva di starsi sbagliando: non la vedeva da più di un anno.
Come una violenta onda, i ricordi gli si riversarono addosso.
Il sesto anno, l'anno più bello della sua vita, in cui si erano ufficialmente fidanzati ed erano stati felici insieme.
Per la prima volta Sirius aveva sperimentato la forma di amore più pura e bella sulla propria pelle, amando ed essendo amato.
Le loro prime volte le avevano vissute insieme, come se fosse stato destino dall'alba dei tempi.
Aveva pensato più volte che sarebbero stati insieme per sempre, ma d'altronde quale adolescente innamorato non fa questi pensieri almeno una volta?
Ricordava che una volta Sophie gli aveva detto che se mai ci fosse stata una guerra, lei sarebbe stata dalla sua parte.
Ora c'era davvero una guerra alle porte, ma lei non c'era.
Andava tutto bene, fino a quando non era iniziato il settimo anno.
Quel primo settembre, il cuore di Sirius si era pezzato inesorabilmente e da allora non aveva più permesso a nessuna di avvicinarglisi nemmeno lontanamente.
Sophie era andata via.
Senza una lettera, senza una telefonata, senza nulla.
I Turner avevano lasciato l'Inghilterra e nessuno aveva idea di dove fossero andati.
Giravano voci, ma Sirius non aveva mai dato loro credito.
Alcuni dicevano che si erano uniti ai Mnagiamorte, altri che erano stati attaccati proprio da loro.
Sirius sapeva solo che Sophie non sarebbe mai andata via così, non da lui.
Si erano detti che sarebbero stati per sempre, ma era stata una bugia.
Doveva essersi incantato, perchè Remus fece un leggero colpo di tosse e lo guardò.
Lui si riscosse.
"Tutto questo lungo discorso per dirvi una cosa" concluse, guardando i due sposi e facendo un sorriso "a volte l'amore può nascere dove meno lo si aspetta, come un fiore nel deserto. A volte le coppie più improbabili sono quelle che funzionano meglio insieme. Forse a James era sempre mancata una parte di sè a forma di Lily e così per lei. Se qualcuno dovesse chiedermi cos'è per me il vero amore, io gli risponderei che dopo avervi guardati anche per un solo istante avrebbe la risposta. Perciò facciamo un bel brindisi per Lily e James!"
"A Lily e James!" esplose la folla.
Tutti brindarono, mentre i due sposi si baciarono.
Sirius bevve il suo calice tutto d'un fiato, continuandosi a ripetere che la ragazza che aveva visto non poteva essere Sophie.
Doveva avere la fronta aggrottata, come sempre quando si impuntava su qualcosa, perchè Remus se ne accorse.
"Tutto bene?" gli disse.
Sirius annuì.
"È stato un bel discorso, Felpato" continuò l'altro, dandogli una spintarella "si vedeva che credevi davvero in quello che stavi dicendo"
"Non avrei dato due sterline alla loro coppia, qualche anno fa" ammise il giovane Black, spostando lo sguardo sugli sposi che ora avevano dato il via alle danze ballando al centro del padiglione, sussurrandosi cose che probabilmente solo loro conoscevano "eppure ora... più li guardo, più mi convinco che alla fine avremmo dovuto saperlo fin dal principio che sarebbe finita così"
"C'era qualcuno che lo aveva sempre saputo"
Sirius si voltò a guardare Remus, che aveva una strana espressione in viso.
"Non dare di matto" gli disse, poi indicò con un cenno della testa un punto nel giardino del luogo in cui avevano allestito la cerimonia del matrimonio "e prima di trarre conclusioni affrettate, falla parlare"
Sirius corrugò la fronte e seguì lo sguardo dell'amico.
E per poco non fece cadere il suo calice.
Sophie Turner in persona era lì davanti a lui e lo guardava come se avesse appena visto qualcuno che non avrebbe mai creduto di rivedere.
I capelli biondi le erano cresciuti e ora erano sciolti sulle spalle, in morbide onde – e purtroppo ricordava perfettamente com'era passare le dita tra di essi.
Non se ne era nemmeno accorto, ma in un batter d'occhio se la ritrovò davanti come se i suoi piedi si fossero mossi inconsciamente.
Gli occhi castani di lei avevano sempre le loro paglizuzze dorate, eppure il suo sguardo era diverso: come se avesse sofferto a lungo, ma si fosse sempre rialzata.
Non era più una ragazza, ora era una donna.
Eppure per un istante gli sembrò di scorgere un guizzo dell'antico sentimento che entrambi provavano.
"Ciao Sirius" gli disse.
La rabbia si allargò nel petto di Sirius come un fiume in piena.
"Ciao Sirius?" ripetè, stizzito "Sparisci all'improvviso senza dire un parola e ricompari dopo quasi due anni e tutto quello che hai da dirmi è "ciao Sirius"? Come credi che abbia passato i mesi in seguito alla tua partenza? Ero a pezzi! Avresti almeno potuto dirmi che saresti andata via. Non avrebbe fatto nemmeno lontanamente meno male, ma tutto è meglio del silenzio"
Si rese conto, mentre riprendeva fiato, che lei aveva gli occhi rossi.
"Tu non sai cos'è successo" disse, con la voce spezzata "non sai un bel niente"
"Forse perchè tu non me ne parli? Da quanto tempo sei tornata? Io non ho idea di dove tu sia andata nè cosa ti sia successo, mentre tu sembri essere al corrente di tutte le novità visto che sei arrivata giusto in tempo per il matrimonio della tua migliore amica. Mi sbaglio? Però non hai avuto il tempo di scrivermi mezza riga per dirmi che sei tornata"
"Credi sia facile essere qui ora?" gridò.
Qualche invitato si voltò verso di loro, ma a Sirius non importava.
Avrebbe tanto voluto odiarla, ma ora, rivederla davanti a lui, così vicina, così raggiungibile, riaccendeva l'amore che sapeva non aver mai spesso di provare nei suoi confronti.
"Io non me ne sarei mai voluta andare, devi credermi. Mi conosci, sai che non sarei mai scappata. I miei genitori mi hanno costretto a partire con loro in Grecia, dai parenti di mia madre, per salvarci dalla guerra. Non ho avuto scelta, Sirius"
Si scacciò una lacrima.
"Lasciarti senza poterti spiegare mi ha spezzato il cuore. Non ho riso per mesi da quel momento. Di notte provavo a immaginare cosa avreste potuto pensare di me, se per caso mi avreste definito una vigliacca, perchè ne avreste avuto tutte le ragioni. Non sai quante volte ho supplicato di tornare indietro, ho pianto perchè mi portassero qui. Volevo tornare da te a tutti i costi, ma non potevo. Almeno non fino a qualche mese fa, quando ho compiuto diciotto anni e sono stata legalmente libera. Ci ho messo un po' di tempo per rintracciarvi ma..."
Esitò un solo istante.
"Grazie ai Paciock ho scoperto che oggi Lily e James si sarebbero sposati e così sono venuta qui. Ti giuro che, se avessi potuto, sarei tornata qui non appena partita"
Sirius rimase in silenzio.
Credeva alle sue parole, ma non poteva dimenticare così in un istante quell'anno senza uno straccio di notizia.
"Io non ti ho dimenticato" disse ancora lei "guardami"
Si portò una mano alla base del collo e, con sorpresa, Sirius vide che aveva ancora il ciondolo che le aveva regalato anni prima per il suo sedicesimo compleanno.
Poi gli prese la mano e la pelle di lui prese a formicolare, come attraversata da una scossa.
"Di' qualcosa" bisbigliò Sophie "ti prego"
Lui rimase in silenzio ancora un istante.
"Ci sono state delle avversità e ce ne saranno sempre, ma è nostro compito scegliere con chi affrontarle" Sophie cercò di fare un sorriso "e io scelgo te, ora che ne ho la facoltà. Sceglierò sempre te, Sirius, lo sai. L'avrei fatto anche un anno fa, ma non ho potuto. Perdonami, ti prego"
Alla fine lui sciolse l'intreccio delle loro mani e distolse lo sguardo.
"Io... non ce la faccio" disse "non posso"
Quindi si voltò e sparì tra la golla.

Hold on | Sirius BlackWhere stories live. Discover now