I. Peso

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Questa storia appartiene a me, @CupidaGranger e a Wattpad. È protetta da copyright, quindi la copia parziale e/o totale è un reato punibile per legge nel mio Paese.

Hogwarts 1976

"Peter, muoviti! Dobbiamo fare in fretta!"
"Quello che Sirius stava cercando di dire, Pete, è che dovresti aumentare il passo"
Remus Lupin scoccò un'occhiata di fuoco a Sirius Black che sorrise in modo angelico.
"Gente, se smetteste di parlare – rischiando di farci scoprire – riusciremmo ad arrivare senza problemi nei sotterranei" disse James Potter.
Poi, sul suo viso si dipinse l'ombra di un ghigno
"E così faremo un bello scherzetto ai Serpeverde" aggiunse.
I malandrini quindi ripresero a camminare furtivamente – sempre che i passi pesanti di Peter Minus potessero essere chiamati furtivi – e svoltarono un corridoio.
"Ripetiamo il nostro piano" annunciò James.
Sirius sogghignò, facendo l'elenco con le dita.
"Numero uno: entriamo nella loro sala comune" iniziò "numero due: facciamo levitare con un incantesimo dei secchi pieni di vernice verde che al minimo movimento nella sala comune si rovesceranno sopra i malcapitati"
"E se il malcapitato sarà Mocciosus tanto meglio!"
James e Sirius si scambiarono uno sguardo d'intesa.
Scesero l'ultima rampa di scale che conduceva ai piani bassi del castello di Hogwarts.
"Voi non ce la fate proprio a stare nel vostro dormitorio oltre il coprifuoco, non è vero?"
Lily Evans, con la spilla di prefetto appuntata al petto sopra la divisa di Grifondoro, si portò le mani sotto il seno e squadrò il malandrini.
James si passò automaticamente una mano tra i capelli neri e sorrise smagliante.
"Evans!" esclamò "Ci vieni ad Hogsmeade con me?"
Sirius socchiuse gli occhi grigi, pronto a godersi la sfuriata che Lily avrebbe fatto al migliore amico.
Okay, forse non era proprio al cosa più leale da pensare, però nessuno avrebbe potuto negare che le loro litigate – cioè lei che gli urlava contro – fossero epiche.
Sirius proprio non capiva perchè James continuasse ad andare dietro alla rossa, quando era lampante il suo disinteresse per lui.
Ma il giovane Potter era fatto così: se si metteva in testa qualcosa, non avrebbe mollato fino a quando non l'avesse raggiunta.
Lily inarcò un sorpacciglio ramato, sbuffando.
"Non ti arrenderai mai?" si lamentò "Perchè a me? Cosa ho fatto di male?"
"La verità è che tu non vuoi ammettere che sei follemente innamorata di me perchè temi che potrà compromettere la tua reputazione"
"Oh come si vede che non mi conosci affatto, perchè se fosse così sapresti che non può interessarmi niente di meno dell'opinione della gente"
"E allora perchè non esci con me?"
Ci risiamo, pensò Sirius.
"Perchè non ti sopporto!" sbottò Lily.
James sbattè un paio di volte le palpebre, mentre gli occhi d'oro si scurivano.
Poi scosse la testa, tornando allegro.
"No, non ti credo, mi dispiace" concluse.
Lily sembrò sul punto di saltargli al collo e strangolarlo, ma fece un respiro profondo e si contenne.
"Scusate se vi interrompo" esordì Sirius.
Remus fece volare i suoi occhi nocciola al giovane Black, con uno sguardo allarmato che pareva dire "Non ci provare! Oh no, nemmeno un po'! Perchè vuoi sempre peggiorare la situazione? Perchè devo essere la mamma chioccia del gruppo?"
Lui gli sorrise angelicamente e poi spostò lo sguardo su Lily.
"Ma quindi cos'hai intenzione di fare Evans? Continuare a flirtare con James oppure-"
"Io non sto flirtando con Potter!" lo interruppe subito lei.
Sirius mosse una mano come per scacciare una mosca.
"Sono solo punti di vista" aggiunse James, sornione.
"Sì, come volete" riprese il giovane Black "ora però c'è una questione più importante: Evans, ci lascerai andare a fare quello che dobbiamo fare oppure ci denuncerai?"
"Iniziamo con dieci punti in meno a testa" decretò lei, anche se non sembrava così felice come voleva mostrare.
Dopo tutto, anche lei era una Grifondoro perciò quei punti sottratti li allontanavano sempre di più dalla vittoria della coppa delle case e soprattutto avvicinavano sempre di più i Serpeverde – i loro eterni nemici – alla gloria.
"E ora" concluse "torniamo in sala comune"
James si mosse subito in avanti e le porse il braccio, con un gesto di galanteria.
Lily guardò prima lui, per capire se stesse scherzando o fosse serio, poi chinò gli occhi verdi sul braccio.
Quindi lo sorpassò, dandogli una spinta e alzando gli occhi al cielo.
Remus e Peter l'affiancarono e il giovane Lupin cominciò a fare conversazione.
"Perchè non li tieni a cuccia?" Sirius la sentì dire.
Remus sospirò.
"Non sai da quanti anni ci provi" rispose.
Nel frattempo, James aveva affiancato il giovane Black.
"Cosa ho sbagliato questa volta?" fece, ma era più un pensiero a voce alta "Sono stato perfetto, so di esserlo stato. Eppure non riesco a convincerla"
Sirius gli mise una mano sulla spalla, comprensivo.
"Ascolta, Jamie" disse "secondo me dovresti lasciarla perdere"
Lui lo guardò offeso.
"Non potrei mai" ribattè, con tutta la dignità di cui era provvisto.
"No, tu hai solo la testa dura"
Gli scompigliò i capelli, ridendo.
"Muovetevi, voi due" li rimproverò Lily, senza nemmeno voltarsi "devo ripassare per la verifica di Incatesimi di domani"
"Prenderai Eccellente come sempre!" esclamò subito James e Sirius alzò gli occhi al cielo.
Dopo qualche minuto arrivarono alla sala comune dei Grifondoro.
Dopo aver detto la parola d'ordine, la Signora Grassa, che già sonnecchiava – e si era alquanto lamentata dell'orario in cui l'avevano disturbata – li aveva lasciati entrare.
"Chissà perchè sapevo che sareste tornati dopo nemmeno un quarto d'ora" esordì una voce.
Sirius fece la linguaccia a Sophie Turner che replicò con un "Molto maturo" sorridendo.
"Guarda, Sophie" fece Lily "ormai ci sono fin troppo abituata. Ti aspetto?"
Sophie scosse gli ondulati capelli biondi che le arrivavano appena sotto le spalle, augurandole la buona notte e dicendo che sarebbe rimasta con i ragazzi.
Nessuno ricordava esattamente come fosse successo, ma Sophie, che fin dal primo anno aveva legato subito con Remus diventando migliori amici, al secondo anno era diventata parte integrante dei malandrini.
Sirius sprofondò nel divano accanto a lei, con un sospiro.
"E io che pregustavo la faccia sporca di vernice di Mocciosus" mormorò, socchiudendo gli occhi.
"A chi lo dici" convenne James, sedendosi sulla poltrona accanto al fuoco.
"Penso che dovreste crescere un po'" commentò Sophie "andiamo, la vernice verde? Per lo meno pensate a qualcosa di più eclatante"
Sirius si voltò a guardarla, incontrando i suoi caldi occhi castani.
"E tu cosa proporresti?" la punzecchiò.
Lei scrollò le spalle, chiudendo gli occhi con un leggero sorriso sulle labbra.
Il rapporto tra Sophie e Sirius era sempre stato così: continuavano a stuzzicarsi a vicenda, con battutine taglienti in un modo di intendersi solo loro.
"No, aspetta" saltò su ad un certo punto lui "non dirmelo. Sei stata tu ad avvisare la Evans della nostra scorribanda notturna?"
Sophie scoppiò a ridere.
"Fidati, non ha bisogno di me" replicò "siete fin troppo prevedibili"
"Tu offendi il mio onore, donna!" esclamò James "Offendi l'onore di tutti noi! E sai cosa fa un uomo quando viene offeso?"
Sophie si alzò e mise le braccia sotto il seno, guardandolo divertita.
"Tralasciando il fatto che avete quindici anni-"
"Quasi sedici" corresse il giovane Potter.
"Io ne ho sedici" osservò Sirius, con un ghigno.
"Volete dire qualcosa anche voi?" la ragazza si voltò verso gli altri due e sospirò esasperata, anche se aveva un sorriso sulle labbra.
Remus si mise a ridere, alzando le mani in segno di resa e Peter lo imitò.
"Grazie, è per questo che siete i miei preferiti" fece, poi riprese il suo discorso inziale "come stavo dicendo, a parte il fatto che la vostra età anagrafica non corrisponde alla definizione di "uomini", cosa vuoi fare James? Ti ricordo che quella che ti aiuta con i compiti sono io"
James fece per aprire bocca, poi la richiuse.
"Dannazione" mormorò, voltandosi poi a guardare le fiamme del fuoco che scoppiettavano nel camino.
Durante la stagione invernale, il fuoco nella sala comune di Grifondoro era sempre acceso dando un'aria accogliente e rilassata alla grande stanza.
Sophie rise e per un secondo le fiamme brillarono nei suoi occhi castani.
Se pensava a lei, Sirius non riusciva a fare a meno di paragonarla ad un fuoco.
Inestinguibile e pericoloso da un lato, ma anche rassicurante e accogliente dall'altro.
Era il collante che teneva uniti i malandrini, mettendoli in riga quando era necessario e prendendo parte alle loro folli idee di tanto in tanto.
"Bene, uomini" calcò la voce sull'utima parola, per prenderli in giro con aria affettuosa "vi saluto, il mio morbido letto a baldacchino mi attende"
Si avvicinò a Remus e gli diede un bacio sulla guancia, puntando poi lo sguardo su James.
"Mi terrai il broncio?" gli domandò.
"Almeno fino al mio compleanno"
"Ah quindi ancora per due mesi?"
Alzò gli occhi al cielo e gli scompigliò i capelli scuri, facendolo lamentare.
James odiava che gli toccassero i capelli, in quanto lui era l'unico a poterlo fare.
Ogni volta che Sirius lo faceva, per farlo arrabbiare, l'amico gli tirava dietro qualunque cosa avesse a portata di mano, con insulti e imprecazioni annessi provocando così le risate di colui che aveva dato il via a tutto.
"Perchè lo fai?" gli aveva chiesto una volta Remus "Sai che James non lo sopporta"
Sirius si limitava a sorridere.
"È divertente" rispondeva, ma non era la verità.
Lo faceva perchè da piccolo si divertiva a scompigliare i capelli a suo fratello minore, Regulus, ma ora la situazione con la sua famiglia era tesa.
Era sempre stato un rapporto difficile, quella dei Black con il figlio maggiore, ma ora lo era più che mai.
Perciò Sirius aveva preso le distanze dai genitori senza immaginare che anche Regulus avrebbe fatto lo stesso con lui.
Ora James si limitò a guardare male Sophie, che rise di nuovo e incrociò per un attimo lo sguardo di Sirius.
Lei sembrò sul punto di dire o fare qualcosa, ma alla fine sembrò ripensarci.
"Buonanotte!" concluse, salendo poi le scale verso il suo dormitorio.
"Ti sei incatato, Sir?" fece Remus, sorridendo.
L'interpellato si riscosse, rendendosi conto di essere rimasto a guardare il punto in cui Sophie era sparita.
"No" rispose, con un leggero sorriso "penso solo di essere stanco. Che ne dite se anche noi andiamo a dormire?"
Per tutta risposta, Peter sbadigliò dando il suo assenso.
"Sì" commentò il giovane Lupin, alzandosi e stiracchiandosi gli arti indolenziti "visto che domani abbiamo la verifica di Incatesimi, non ho intenzione di dovervi buttare giù dal letto come ogni mattina: arrangiatevi. Mi troverete in sala grande a ripassare"
"Non capirò mai come tu faccia a leggere mentre fai colazione" fece Sirius.
"Io non capisco come faccia a leggere in generale" osservò Peter, grattandosi il viso paffuto con gli occhi acquosi concentrati come se davvero stesse cercando una risposta a quell'incredibile e complicato enigma.
Il giovane Black rise, poi puntò gli occhi grigi su James.
"James?" lo chiamò "Vieni?"
Il giovane Potter si voltò di scatto.
"Ragazzi" esordì "ho avuto un'idea. Non potete nemmeno immaginare, è- aspettate, ma state andando a dormire?"
Sirius allargò le braccia in un gesto esplicito.
"No no!" esclamò "Tornate qui! Non ve ne pentirete"
Sirius e Remus si scambiarono un'occhiata.
Ma quando James faceva i suoi migliori occhioni da cucciolo bastonato, nessuno – tranne Lily Evans, ovviamente – riusciva a dirgli di no.
"Ti do cinque minuti, Jamie" fece Sirius, perentorio.
L'altro sorrise.
"Stavo pensando a quello che ha detto Sophie e al fatto che la Evans riesca sempre a sventare i nostri magnifici scherzi" spiegò "e quindi mi sono detto: se noi sapessimo sempre dove sono le persone nel castello, nessuno potrebbe mai più sventare un nostro piano"
Ottenne in men che non si dica la completa attenzione di tutti, perfino Peter che si era fatto vispo nonostante sostenesse la testa ciondolante con una mano.
"Perciò sono giunto alla conclusione che ci servirebbe una mappa magica"
James li guardò carico di aspettativa.
"È un'idea geniale" concesse Remus "ma come faremo?"
Il volto di Sirius si aprì in un sorriso.
"La Sezione Proibita delle biblioteca esiste per un motivo" disse.
Lo sguardo d'intesa che il giovane Potter gli lanciò gli fece capire che la sua idea gli piaceva da impazzire.
"Ci cacceremo ancora di più nei guai" fece il giovane Lupin "perchè non possiamo essere dei bravi studenti del quinto anno?"
"In realtà questa cosa è fatta apposta per non finire nei guai" sottolineò James.
Remus lo incenerì con lo sguardo.
"Sai cosa intendo" disse "e poi dubito seriamente sia una cosa legale"
Sirius alzò le braccia, come per calmare l'aria tra i due.
"Che male possiamo fare, Rem?" gli disse, in tono persuasivo "Dopotutto la mappa si limiterebbe ad Hogwarts e non servirebbe di sicuro per scopi oscuri, solo per qualche innocente scherzetto ai Serpeverde"
L'aria divenne immobile per un istante, come se improvvisamente il titano del tempo, Crono, fosse stato nei paraggi e avesse congelato il tempo.
C'erano delle voci che giravano su un mago oscuro che stava radunando dei seguaci, per una rivolta.
Secondo lui i mezzosangue e i nati abbani non meritavano i loro poteri magici, solo i purosangue infatti avevano il diritto di possedere la magia.
Ma erano solo voci, dopotutto.
E poi perchè gli sarebbe dovuto importare di una stupida mappa?
"E come pensiamo di chiamarla?" la domanda di Peter ruppe il silenzio.
Gli altri tre si scambiarono un'ultima occhiata e poi James si voltò a guardare il giovane Minus.
"La mappa del malandrino, ovviamente" rispose.
Quella notte Sirius si svegliò qualche ora prima dell'alba.
Aveva avuto l'ennesimo incubo sui suoi genitori e le terribili cose che gli avevano fatto quando era più piccolo.
L'ultima tortura l'aveva subita la scorsa estate s e da lì aveva cominciato a maturare il pensiero di scappare di casa.
Non sapeva se sarebbe riuscito a tenere duro ancora a lungo.
Gli ci volle qualche minuto prima che il respiro gli tornasse regolare, aiutato dal sentire quelli rilassati dei suoi amici addormentati nei letti accanto a lui.
Posò poi lo sguardo sulla foto che teneva sul comodino, come una luce che ti ricorda che esiste qualcos altro oltre la buio.
Ritraeva i malandrini alla fine dell'anno precedente, dopo gli esami finali, sulle rive del Lago Nero.
James stava dicendo qualcosa mentre Sirius gli scompigliava i capelli con affetto, Remus invece si limitava ad osservarli alzando gli occhi al cielo e sorridendo in modo quasi rassegnato.
L'unico che guardava l'obiettivo, contento, era Peter, come se fosse stato immune alla confusione che i primi due stavano provocando.
Non ricordava chi avesse scattato loro quella foto, forse Frank Paciock oppure qualche altro Grifondoro.
Dalle spalle di Sirius un po' di quel peso che sentiva gravarglisi addosso sembrò alleggerirsi come se i suoi amici ne avessero preso un po' per aiutarlo.
Si rimise sotto le coperte, chiudendo gli occhi.
James, Remus e Peter erano la sua vera famiglia.

Hold on | Sirius BlackWhere stories live. Discover now