Il Grande Evento (p.te 1)

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"Se volete scusarci, ora, dovremmo raggiungere il nostro seguito, la festa ormai è finita." disse il Sovrano, facendo leggermente pressione sulla mia schiena. Istintivamente portai la mia mano destra su quella che premeva sulla mia pelle in modo da far cessare la pressione sul livido. Thranduil capì al volo e spostò la mano.

Raggiungemmo Legolas, che ci aspettava sulla scala e poi salimmo al piano superiore per arrivare alle nostre camere. Il principe di Boscoverde si congedò subito, mentre il Re attese che io arrivassi alla porta della mia stanza.

"Posso vedere il livido?" chiese lui, appoggiandosi allo stipite della porta.

"Se proprio ci tieni..." sospirai, invitandolo ad entrare.

Una volta chiusa la porta rimossi l'incantesimo e resi visibile il segno violaceo sulla pelle.

"Una bella botta... - commentò il Sovrano - Perché non me lo hai detto?"

"Perché non volevo che ti arrabbiassi. - risposi, sedendomi accanto a lui sul letto. - Sai, ho notato che tendi a scaldarti quando vengono toccati dei punti sensibili."

"E quali sarebbero, questi punti sensibili?" sorrise lui.

"Me, Legolas e soprattutto la tua autorità. Non provare a negarlo." risi io, abbracciandolo.

"E va bene. Hai ragione." sospirò lui, ricambiando l'abbraccio.

"Mi stai dando ragione?! Chi sei tu? Cosa ne hai fatto del vero Re di Boscoverde?" esclamai, fingendomi scioccata.

"Divertente, molto divertente." rise lui, per poi baciarmi.

"Devo andare." disse, una volta che ci fummo staccati.

"No, dai, rimani." replicai io.

"Mi piacerebbe, ma devo discutere di un'ultima cosa con Bard e il Re dei Nani. - rispose lui, alzandosi dal letto - Avremo tempo, per stare insieme."

Era passato poco più di un anno dall'incoronazione e quindi dal nostro fidanzamento. Avevamo deciso di sposarci durante il solstizio d'estate, in modo che la nuova unione potesse simboleggiare un nuovo periodo fiorente per entrambi i nostri regni.

Quando le avevo dato la notizia, Estel era scoppiata di gioia. A palazzo, invece, le reazioni erano state discordanti. Galion, per quanto felice per me e per il Re, avrebbe volentieri ceduto il suo ruolo di maggiordomo a chiunque. Come biasimarlo, il compito di organizzare la cerimonia ricadeva quasi interamente sulle sue spalle! 

Duinhir e Lossoth avevano appreso la notizia con lo stesso entusiasmo di quando si scopre la morte di un proprio caro, e lo stesso valeva per le due dame che anni prima avevano tentato di schernirmi.

Il popolo di entrambi i regni, invece, sembrava contento della notizia, e questo per me era importante. Melime, invece, mi aveva stupita ancora di più. Non solo si era dimostrata felice per me, ma aveva anche iniziato a frequentare Feren in modo serio.

Qualche giorno prima del grande evento Arwen era arrivata da Imladris, aveva fatto tutto quel viaggio perché insisteva nell'accompagnarmi a scegliere l'abito da sposa. Lei e Legolas, ovviamente. Il principe aveva insistito per sapere precisamente come si sarebbe svolta la cerimonia, chi sarebbero stati gli invitati, come sarebbe stato il rinfresco...

"Ancora non ci credo che ti sposi!" disse Arwen felice, mentre ci dirigevamo dal sarto.

"Fattene una ragione, amica mia. Sono tre mesi che la gente, e per gente intendo Galion, mi molesta per sapere cosa ne penso dei fiori, delle decorazioni, della disposizione dei tavoli..." borbottai.

E meno male che sia io che il Re avevamo detto a Galion di organizzare una cosa piccola, solo per i pochi nobili invitati. Ma il maggiordomo aveva deciso di fare come gli pareva, al grido di "Non è un matrimonio reale se non partecipano tutti i nobili della Terra di Mezzo" si era messo a spedire inviti come se non ci fosse un domani. Risultato? Troppi invitati per poterli contare.

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Where stories live. Discover now