Ero chiusa in camera a piangere dopo l'ennesima lite con i miei genitori, per loro non ero abbastanza,insomma non ero la figlia perfetta.
Io e la scuola non andavamo tanto d'accordo, mia madre ripeteva sempre la solita frase: "Se non ti impegni ti ritroverai a pulire i cessi!", ma a me non importa niente di quello che dice, visto che a lei non importa niente di me. Non avevo amici, ero presa in giro da tutti, in poche parole ero lo zimbello della scuola.
Quindi mi trovavo in camera a piangere, ero stufa di tutto e di tutti, decisi di stendermi sul letto e cercai di addormentarmi il prima possibile per non pensare più a niente.
Stavo ormai per chiudere gli occhi, quando cominciai a sentirmi osservata, così mi alzai e notai che una figura vicino alla finestra mi stava fissando.
-"Chi sei tu?"- chiesi un po' spaventata.
-"Sono colui che ti porterà lontano da tutto questo"- disse il ragazzo avvicinandosi a me.
La luce della luna illuminò il suo volto, era alto circa 1.75, aveva capelli castani, nè troppo lunghi nè troppo corti e i suoi occhi erano di un verde intenso.
-"Si ma dovrai avere un nome no?! E poi cosa intendi con 'sono colui che ti porterà lontano da tutto questo'?"-
-"Ah scusa non mi sono ancora presentato, io sono Peter Pan e intendo dire che se vuoi, io ti posso portare su un'isola creata da me, non si cresce e puoi fare tutto quello che ti pare"-
-"Come si chiama questo posto?"-
-"L'isola che non c'è"- rispose Peter tutto entusiasta
-"E come ci si arriva?"-
-"Ma perchè tutte queste domande, che c'è non ti fidi?"- chiese il ragazzo
-"Beh considerando che ti conosco da 5 minuti, direi proprio di sì"-
-"Si arriva semplicemente volando"-
-"Volando?! Mi prendi in giro?"-
Cominciavo ad essere stufa di quella situazione, questo tizio stava dicendo solo una marea di cazzate.
-"Sì, si arriva volando, bastano pensieri felici e un pizzico di polvere magica"- disse tirando fuori una piccola provetta contenente una polverina color argento.
-"E io dovrei crederti?!"- chiesi incredula
Pan alzò il sopracciglio destro e assunse un espressione furba. Notai che stava diventando sempre più alto, abbassai lo sguardo e vidi che i suoi piedi non erano più appoggiati al pavimento.
-"Ora mi credi"- mi chiese Peter.
-"Ma come fai?"-
-"Te l'ho detto, bastano solamente pensieri felici e polvere magica"- disse mentre svolazzava dentro la mia camera.
-"Il problema è che io non ho pensieri felici-" dissi mentre mi stavano venendo le lacrime agli occhi.
-"Dai Hailey in 17 anni di vita avrai avuto un momento in cui sei stata davvero felice"-
-"Come fai a sapere il mio nome e la mia età?"-
-"Io so tutto!"-
Pensai a quale potesse essere un momento in cui sono stata felice, poi mi venne in mente una bambina con cui giocavo sempre quando avevo 8 anni. Si chiamava Michelle, stavamo sempre insieme, eravamo migliori amiche, però un giorno venne da me e mi disse che si sarebbe trasferita in una altro paese e così dalla sua partenza non la vidi più.
-"Tieni-" Peter mi mise sulla mano un po' di polvere magica. -"Ora pensa a qualcosa di felice e buttati sulla testa la polvere-"
Pensai a me e Michelle che giocavamo sul prato e mi buttai la polvere sopra i capelli. Lì per lì non accadde nulla, ma dopo un po' non sentii più il pavimento sotto il piedi, abbassai lo sguardo... STAVO VOLANDO!
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•Bloody Demon •
FantasyLei era l'unica ad avere questo potere su Peter, poteva renderlo felice, alcune volte poteva anche farlo arrabbiare, ma lui non sapeva il perchè... o era troppo codardo per ammetterlo?