Chapter XV (Questions) [Parte 2]

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Era quello che gli volevo dire, che mi dispiaceva e che l’avevo ferito. Non mi stava ascoltando, come al solito, e stava cominciando a farmi incazzare. Mi coprii il viso con le mani, singhiozzando a terra. Sentii le ciocche dei miei capelli cadere dietro le mie spalle, sulle schiena.

“Potresti calmarti e ascoltarmi per una volta? Cosa potrei fare? Lasciami che ti spieghi cos’ho da dirti e dopo cazzo, feriscimi o no!” piansi, la mia voce era esasperata. “Per favore.” Aggiunsi, cercando di non farlo arrabbiare per il mio fermo tono.

Si accovacciò accanto a m, un sospirò lasciò la sua bocca. “Sai cosa? Fai quello che vuoi, non farò un cazzo di niente.”

Cosa? Mi stava lasciando parlare?

“Grazie. Uhh… Non so da dove iniziare…”

“Dall’inizio.” Disse, e lo ringraziai mentalmente.

“Bene... S-scusami, Harry. Veramente. Non sapevo cosa stavo dicendo, non stavo pensando o ascoltando, ho solamente fatto uscire insulti e cose che non penso di te. Ci ho pensato molto, e sono arrivata alla conclusione che… Ho fatto una cazzata, ti ho ferito, solo che… è-è veramente difficile, non capivo cosa stesse accadendo a me stessa. Ma l’ho fatto. Ti voglio solamente dire che sei stato molto carino con me prima e... Mi hai fatta sentire bene. Sembrava normale e uh…” finii, non sicura se continuare o no, “Mi manchi.”

Dopo le mie parole presi un respiro, nervosa su cosa avrebbe detto. Alzai lo sguardo, incontrando i suoi verdi occhi che mi stavano già guardando sorpresi. Dopo un po’ di minuti riprese la sua postura normale, guardandomi senza espressione. “Sei seria?” chiese, la sua voce era esitante.

Annuii, sorridendo per convincerlo che non avevo mentito. Non sapevo se me ne sarei pentita, ma sperai di no. I suoi occhi restarono fermi per un secondo prima che alzasse le spalle, alzandosi dal pavimento. “Sì, ti credo. Non mi importa comunque.” Disse, provando ad essere convincente, pensando che non avessi notato il suo piccolo sorriso prima che si guardasse intorno, camminando per il salotto. “Fatti una doccia o qualcosa, è una specie di pace.”

La mia bocca formò una ‘o’ alle sue parole. Per quanto volessi rimanere calma per ciò, non potevo evitare un sorriso che apparve sul mio viso appena mi alzai e andai verso il bagno.

**

Dopo cena, eravamo entrambi in salotto, stava guardando l’hockey sul TSN mentre io leggevo Colpa delle stelle che avevo trovato nella mia borsa, messi in modo casuale sul divano. Aveva la schiena appoggiata sul cuscino, i suoi piedi erano sul tavolo davanti a noi. Io, al mio posto, ero su un cuscino, i miei piedi erano a penzoloni con una coperta che ci copriva entrambi.

Ero bello avere finalmente qualcosa da fare, e sentire la pelle di Harry sulla mia, ma non l’avrei mai ammesso. Mi stava accarezzando le gambe nude così spesso, che mi stava distraendo dalla lettura. Non avevamo parlato molto, eravamo un po’ scossi dagli eventi accaduti negli ultimi due giorni.

Improvvisamente prese il telecomando e spense la televisione, girandosi verso di me. Appena incontrai i suoi occhi verdi cominciai ad innervosirmi.

“Guarda, Tiffany, sembra pazzo come suona, ma scusami anche tu. Quello che ho fatto non è stato corretto, veramente non so perché l’ho fatto. Forse perché volevo assomigliare ad un assassino, per farti capire che non sono tale, forse come gli altri, che ero diverso da loro e che avresti potuto ferirmi. Ma avrei dovuto sapere che la violenza non era la soluzione. E… Io… mi sento male per averlo fatto.” Ammise, le sue dita giocavano con la coperta nervosamente. “Sei di mia proprietà, perché dovrei ferire qualcuno che è mio? O qualcuno che ti appartiene?”

Non me lo sarei mai aspettato da lui, e ad essere onesta ciò mi fece molto felice. Provai a trattenere il sorriso, ma era impossibile appena i lati della mia bocca si alzarono. “Sono ancora arrabbiata con te, penso.” Risposi, provando ad essere arrabbiata, ma ovviamente non mi stava andando bene visto che avevo uno stupido piccolo sorriso sul viso.

“Oh sì, lo sei?” aggrottò le sopracciglia, un sorriso comparve sulle sue labbra appena si alzò da dov’era seduto, venendo sopra a me. “Posso cambiarti [Si riferisce alla finta rabbia di lei, vuole dire che può cambiare la sua rabbia e trasformarla in dolcezza], sussurrò vicino al mio viso, il suo caldo respiro sulla mia pelle, facendo formare la pelle d’oca.

“Fermati!” afferrai le sue braccia, ridendo al suo commento.

Ridacchiò, i suoi occhi viaggiarono per il mio viso e la sua mano sinistra mi accarezzò i capelli. Il suo viso diventò serio per un momento, e volevo sapere a cosa stesse pensando.

“Ho pensato veramente che stavi cercando di andartene questo pomeriggio,” parlò, “Ma comunque, non c’è modo di poter uscire da qui. In più, ti troverò sempre, Tiffany.” Finì, baciandomi la guancia. “Sempre.” Sussurrò.

Lo guardai, ma non ero spaventata. Non c’era motivo per essere spaventata, aveva solo ammesso che si era pentito di avermi fatta soffrire, e non stavo pianificando di andarmene questo pomeriggio. In più, sapevo che non sarei potuta scappare mai. Però, questo mi rassicurava.

Perché in quel momento, sapevo che il mio vecchio Harry era tornato.

//helloo//

Ciao a tutti! Ho aggiornato finalmente, e sono riuscita in qualche modo a trovare il wi-fi qui a casa di mia nonna. Spero abbiate passato un bellissimo Natale e che abbiate ricevuto tanti bei regali ;). Passando alla storia posso dire che, dannazione, amo questo fottuto capitolo (scusate la mia finta finezza). Harry è troppo dolce alla fine e penso di amarlo sempre di più e penso che per Tiffany sia lo stesso. Cosa pensate di Harry in questo momento? Tiffany riuscirà finalmente a fidarsi di lui completamente? Commentate che mi fa sempre molto piacere! Infine vorrei ringraziarvi perché siete fantastici! Vi amo! Spero di aggiornare presto, voi commentate commentate commentate! A presto gioielli miei xx

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Where stories live. Discover now