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Shiva.
Ecco chi era, quell'Andrea.
Il fatto che ci avessi messo un intera giornata per capirlo mi destabilizzava.
Ma ancor di più mi destabilizzava il fatto che il suo nome mi fosse ronzato nella mente per l'intera settimana.
Non riuscivo a togliermelo dalla testa e la cosa mi dava fastidio, perché la mia concentrazione scarseggiava, in tutto.
Mavi non aveva fatto altro che parlare di Matteo, ripetendo in continuazione quando gli piacesse e quanto ci si trovasse bene.
Ed io ero felice per lei, il suo sguardo sognate descriveva i suoi sentimenti quasi ad alta voce.
Lui andava ogni giorno a trovarla al bar e spesso le faceva qualche sorpresa, presentandosi con un mazzo di fiori.
Io odiavo quel genere di cose, non sono mai stata tipa da mazzo di fiori e stronzate varie, ma la bionda aveva un cuore romantico e si scioglieva ogni volta.
Inutile dire che si vedeva lontano un miglio che fossero cotti l'uno dell'altra.
Io invece mi sentivo stranissima.
Sapevo che l'indomani avrei visto Andrea e non riuscivo a smettere di pensarci.
Odiavo sentirmi così vulnerabile.
Infondo l'avevo visto solo per una sera, mi ero anche divertita ma non riuscivo a capire come mai non riuscissi a togliermelo dalla testa.
A Mavi non ne avevo ancora parlato, quando si trattava di questo tipo di cose diventava insopportabile e mi faceva un miliardo di domande a cui non sapevo rispondere.

Era venerdì, quella sera saremmo tornate a casa di Leonardo con gli stessi ragazzi dell'altra volta.
Una settimana prima ero terrorizzata all'idea, ma in quel momento ero semplicemente elettrizzata.
Matteo aveva detto alla bionda che i ragazzi si erano trovati molto bene con noi e che avevano piacere di conoscerti meglio.
In particolare uno, di cui il biondo non aveva specificato il nome, e questo mi faceva impazzire.
Mi chiedevo continuamente se si trattasse del moro e il non sapere la risposta mi faceva uscire di testa.

Mavi sarebbe tornata a momenti dal lavoro e io avevo un ora per prepararmi, poi Matteo ci sarebbe passato a prendere in macchina.
Mi buttai sotto la doccia e sentii immediatamente i miei nervi rilassarsi.
Non ero abituata ad essere eccitata per qualcosa e il pensiero di vedere Occhi Verdi mi provocava sensazioni strane.
Uscii dalla doccia e mi coprii con l'accappatoio, mentre sentivo la porta di casa aprirsi.
La bionda aprii la porta e mi guardò con un sorriso.
"Ciao amo"si avvicinò a me e mi stampo un bacio sulla guancia.
Le sorrisi e lei uscii dalla stanza, raccomandandomi di uscire in fretta dal bagno perché doveva fare la doccia anche lei.
Alzai gli occhi al cielo e la rassicurai sbuffando , mentre mi iniziavo ad asciugarmi i capelli.

Con in sottofondo la bionda che cantava in doccia, iniziai a squadrare i capi nell'armadio.
Dopo essermi vestita ero stranamente soddisfatta del mio lavoro.
Indossavo un paio di jeans neri abbastanza larghi, una maglietta a maniche lunghe bianca e sopra una oversize a maniche corte grigia.
Non me ne fregava niente della moda, ma quando mi impegnavo dovevo ammettere che venivano fuori dei bei outfit.
Infilai le scarpe ai piedi e iniziai a truccarmi.
Con il solito tempismo perfetto, Mavi spalancò la porta della mia camera mentre mi passavo il mascara sulle ciglia.
"Uuuuh qualcuno qua si sta facendo bella"il suo tono ammiccante mi infastidiva.
"M non rompere i coglioni"sbuffai guardandola male.
"È per Leonardo? Andrea? Chi?"si avvicinò a me e iniziò a tirarmi delle leggere gomitate sul fianco con sguardo ammiccante.
"Non è per nessuno, voglio solo sentirmi un po' meglio stasera"non ci credevo neanche io, ma speravo si accontentasse.
"Mh, ci credo poco ma prima o poi riuscirò a tirartelo fuori" finse un atteggiamento sostenuto e uscì dalla stanza senza smettere di guardarmi.

Rimasi spiazzata quando Matteo mi salutò con un abbraccio caloroso.
Lo ricambiai con un sorriso imbarazzato e poi ci apri la portiera della macchina, muovendo l'altro braccio in un gesto galante.
Scoppiai a ridere e lui con me, mentre Mavi sembrava allucinata dall'educazione del ragazzo.

Arrivammo in poco tempo sotto il palazzo di Leonardo e appena entrammo nell'appartamento il padrone di casa ci accolse con calore.
Mi stampò due baci sulla guancia e fece lo stesso con la mia amica, sotto lo sguardo attento di Matteo.
Posai lo sguardo sui divani e notai immediatamente il moro che mi squadrava con un sorriso.
Era meraviglioso.
Lui e Antonio si alzarono e ci vennero incontro.
Quest'ultimo mi salutò con un abbraccio caloroso mentre Occhi Verdi si fermò davanti a me e mi squadrò da capo a piedi.
"Spacca il tuo outfit"disse prima di abbassarsi per raggiungere il mio viso e stamparmi due baci pieni sugli zigomi.
Il mio cuore perse un battito e sperai con tutta me stessa che le mie guance non mi tradissero, sapendo che in realtà stavo andando a fuoco.
Mormorai un "grazie" e gli sorrisi mentre i suoi occhi si incastravano nei miei, di nuovo.
Mi ripresi grazie a un terzo ragazzo, che mi porse la mano e si presentò.
Feci lo stesso con un sorriso e ci sedemmo tutti sui divani, con le gambe del moro che sfioravano le mie, ancora.

SantanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora