- Jealousy, cohabitation and rivals -

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<< Giuly lo sai quali sarebbero le condizioni >> avevo ribadito alla mia migliore amica al telefono, che imperterrita continuava a parlare. << Tu lascia fare a me >> aveva replicato, e non me l'ero sentita di controbattere ancora, considerato che le urla – al racconto di ciò che era successo al matrimonio – si erano appena placate. Ti stai innamorando Chiara, mi aveva detto, e questa scommessa non porterà a nulla di buono. Iniziavo a vedere un fondo di verità  nelle sue parole.

20 Giugno

<< Giulia sai quali sono le condizioni >> aveva affermato mio padre. Come non detto. La situazione che si presentava alle cinque di quel pomeriggio poteva sembrare quantomeno strana ad occhi altrui. Giulia aveva convocato una riunione speciale delle mie due famiglie ed in quel momento la cucina sembrava un campo di battaglia. Mio padre sedeva a capo tavola, di fronte a Giulia. I genitori di Pece e mia madre erano tutt'intorno, mentre io ero in piedi appoggiata al frigo e Mattia era invece in piedi appoggiato allo stipite della porta. << Si, so quali sono le condizioni >> aveva intrapreso la strada diplomatica e avrebbe aggiunto anche gli occhietti da cucciola bastonata se l'occasione l'avrebbe richiesto << ma Mattia potrebbe anche non voler venire  e >> ma non aveva avuto il tempo necessario per concludere. << Chi ti ha detto che non voglio venire? >> aveva chiesto il diretto interessato . Giulia lo aveva fulminato. Qual'era il problema? Bhè il problema era che mio padre, per qualche strano motivo che ancora faticavo a comprendere, aveva deciso che ogni iniziativa da me intrapresa doveva includere anche Mattia, e quando Giulia mi aveva invitato a trascorrere una settimana nella sua villetta sulla spiaggia, lontana venti minuti dalla cittadina, sapevo benissimo che non sarebbe stato possibile senza il consenso di Mattia in primis. Paradossale se considerato che mio padre mi metteva in continuazione nelle mani di colui che invece bramava vincere una scommessa che consisteva nel portarmi a letto. Bravo papà. Non che potessi dare la colpa a lui , ovviamente, che sebbene dispiaciuto dal nostro odio, vedeva in questo un modo per tenermi al sicuro, lontano da ragazzi che , a detta sua, volevano una sola cosa da me. E Mattia cosa voleva invece? << Tranquillo >> aveva continuato rivolto a mio padre e ignorando le occhiatacce di Giulia << vado anche io così te la controllo >> aveva concluso mentre io spalancavo a poco a poco la bocca indignata. Dopo il matrimonio si era allontanato – nuovamente – e poi se ne usciva con quelle sparate? Davvero iniziavo a capirci poco niente e i suoi sbalzi d'umore iniziavano a darmi la testa; mio fratello avrebbe dovuto fare quelle stupide battute a lui e non a me. << Ma certo, fate come se non come se non ci fossi >> avevo – per la prima volta – aperto la bocca durante tutta la conversazione e mi ero defilata salendo in camera mia. D'altra parte anche Giulia era infuriata, poiché reputava quella settimana necessaria per farmi capire che , si, avrei dovuto farmi avanti con Mattia ma che , no,  la scommessa non era il modo adatto. Solo più tardi venni a sapere che però anche il mio caro bodyguard ci era andato piuttosto male in quanto l'adorato cugino Leonardo gli era stato appioppato insieme all'insipida ragazzina che al matrimonio mi lanciava sentenze. Quindi, ricapitolando, Giulia era arrabbiata , a detta mia – incazzata , a detta sua - , perché non avrebbe potuto farmi il lavaggio del cervello e perché si ritrovava estranei che neppure conosceva in casa sua; Mattia era incazzato, a detta mia e sua, perché costretto a vivere sotto lo stesso tetto di Leonardo; io ero rassegnata a sopravvivere a quella settimana che si preannunciava intensa sotto  molti punti di vista. Iuppi!

21 Giugno

La villetta di Giulia nasceva in un complesso residenziale che originariamente doveva però essere un villaggio turistico. Venti villette, tutte identiche, situate a venti minuti circa dalla nostra cittadina, erano praticamente poste sul mare: bastava attraversare il giardinetto ed aprire il cancello per essere in spiaggia. All'interno disponeva di un immenso salone con vetrata sul mare, affiancato alla cucina, al piano terra ,mentre, per quel che ne sapevo, al piano superiore disponeva di quattro camere da letto : tre matrimoniali e una singola, più due bagni. Ero appena entrata nella villetta e avevo posato la valigia nel salone , ma, mentre mi guardavo intorno, qualcuno si era avvicinato a me. << Sei arrabbiata con me >>. Non era una domanda ma una semplice costatazione che aveva portato come conseguenza anche qualche brivido per la mia schiena, dato che era da qualche tempo che non si avvicinava tanto. << Saresti troppo importante a quel punto >> avevo replicato acida. Si che ero arrabbiata. Non poteva avvicinarsi e allontanarsi a suo parere. << Si, sei decisamente arrabbiata >> aveva ribadito pochi secondi dopo cingendomi la vita da dietro. << Posso fare qualcosa per farmi perdonare? >> mi aveva sussurrato all'orecchio prima di voltarmi e far scontrare il mio petto con il suo. Avevo alzato il viso per osservarlo meglio, e proprio in quel momento mi ero accorta di Leonardo che ci osservava in silenzio poco lontano da noi. Cazzo se ero arrabbiata a quel punto. << Pece lasciami >> avevo detto secca. Aveva capito benissimo che ero seria e mi aveva lasciato senza replicare, ma sapevo che mi avrebbe cercata in seguito. Mi ero diretta verso la vetrata pronta a sbollire la rabbia : se in un primo momento vedevo in quel piccolo giochino un modo per tenermi lontana da Leonardo, a quel punto sapevo che i suoi gesti potevano contribuire solo ad illudermi. Non sapevo neppure io dove sbattere la testa. << Gente ora dobbiamo parlare >>. Giulia aveva interrotto i miei pensieri e aveva parlato prima di accomodarsi sul divano,subito seguita dagli altri ad esclusione della sottoscritta. << Allora, considerato che qualche persona non era inclusa nel progetto iniziale, >> con chiaro riferimento a tre persone  <<  ora abbiamo il problema delle camere quindi >> stava per continuare quando era stata interrotta dalla piccola ragazzina petulante : Linda. << Io voglio dormire con Mattia >>. Eh miss troia dell'anno è ... << No >> aveva tuonato Giulia prima che qualcun altro potesse replicare << Mattia dorme con ... Chiara >> aveva concluso prima di abbassare gli occhi sconvolta : stava andando contro il suo piano di farmi ragionare. << Ma volevo dormire io con Chiara >>. Quello che si stava lamentando contrariamente a ciò che si poteva pensare non era Leonardo, bensì Antonio, il fratello sedicenne di Giulia. Giulia si era stretta nelle braccia di Francesco, il suo ragazzo, prima di scoppiare a ridere << Antonio te lo puoi anche scordare, non metto la mia migliore amica nel letto di un pervertito >>. A no? Tutti erano scoppiati a ridere, meno la sottoscritta, che cercava di consolare il piccolo con qualche carezza sulla testa. Quindi, ricapitolando , le coppie sarebbero state : Giulia e Francesco; Io e Mattia; Leonardo e Linda (ah ah). La settimana sarebbe stata più dura del previsto.

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⏰ Dernière mise à jour : Nov 19, 2020 ⏰

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