18. These Four Walls

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Trigger warning: padre del cazzo, immaginate

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Disagio. Fu il primo sintomo che Harry sentì dopo che Malfoy fu scomparso dal centro della stanza. Si sedette sul divano, poi si alzò pochi secondi dopo, quando si rese conto di non riuscire a stare fermo. Sentiva dannatamente bene gli effetti della lontananza, e si girò verso il letto, orripilato nel rendersi conto che Palazzo Malfoy – a chissà quanti chilometri di distanza – doveva essere in quella direzione, perché sentiva il corpo di Malfoy.

Camminò agitato per la stanza e ne percorse il perimetro innumerevoli volte. Lanciò uno sguardo alle pergamene e ai libri ancora posati sul tavolino, pensò di studiare, e prima che scattasse il secondo successivo si mandò a fanculo da solo.

Certo, non riesco a stare fermo, ma spero di studiare.

Adocchiò il libro di Pozioni di Malfoy girato sul divano. Si avvicinò e segnò la pagina, poi lo posò sul tavolino e ricominciò a camminare. Si affacciò alla finestra. C'erano alcuni studenti sul prato al di sotto, vedeva parte della capanna di Hagrid, e gli si rivoltò lo stomaco quando pensò che tutti stavano vivendo la loro vita senza essere coscienti di cosa stesse succedendo in quella stanza e in un palazzo chissà dove.

Harry non era lì con lui, ma poteva percepire in maniera orribilmente dettagliata le sue emozioni. Malfoy era terrorizzato, ma Harry sentì anche una buona dose di determinazione, e non capì a cosa fosse dovuta. Sicuramente, tutto si era aspettato tranne la possibilità di sentirlo anche da così lontano.

"Aiuto."

Harry spalancò gli occhi. Ehi, sono qui. Una stronzata forse, ma magari non si sarebbe sentito del tutto solo.

"Ugh, preparati."

Harry fece per aggrottare le sopracciglia, poi spalancò gli occhi quando la realizzazione lo investì, e meno di cinque secondi più tardi fu attraversato dal dolore lancinante della Maledizione Cruciatus. Tremò e cascò a terra, urlando. Ringraziò Merlino per gli Incantesimi Silenzianti posizionati sulla stanza. Si contorse e credette che gli fossero uscite le viscere dal corpo, poi il dolore finì e lui rimase a terra, una poltiglia indebolita di inutilità.

Malfoy?

Nella stanza regnò il silenzio più assoluto. Harry riprese coscienza di sé e si tirò su lentamente. Strisciò fino al divano e ci si tirò sopra, respirando affannosamente.

Malfoy!

Il solo rumore del vento e degli uccelli fuori dalla finestra stava diventando insopportabile. Regolarizzò il respiro e iniziò a far saltare involontariamente le gambe, mentre si grattava le nocche della mano destra.

"Sono qui."

Harry tirò un sospiro di sollievo e rimase in attesa di qualunque cosa sarebbe arrivata, di qualsiasi altra tortura gli fosse stata inflitta, ed ebbe voglia di spaccare qualcosa quando pensò che Malfoy fosse lì da solo, al cospetto di quell'essere disgustoso.

Non passarono molti altri minuti che Voldemort cruciò Malfoy ancora, e ancora, e Harry era disperato. Continuava ad urlare e ad essere impotente. Non riusciva a fare qualcosa per lui quando gli era davanti, figurarsi quando era chissà dove a farsi torturare da Voldemort.

All'ennesima tregua, si prese la testa fra le mani e cercò di restare vigile.

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"Non solo è un'informazione che mi è stata tenuta nascosta," sibilò il Signore Oscuro, girando attorno al punto in cui Draco era finito a terra. "Tuo padre ti ha dato un compito e mi stai dicendo che non sei riuscito a scoprire niente?"

Perceptio - DrarryWhere stories live. Discover now