Coinquilini

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"Ok Martina abbiamo finito per oggi."

"Ok, quindi mancano le ultime quattro tracce e poi abbiamo finito."

"So che sei stanca ma ci siamo quasi."

"Spero che ne valga la pena."

"Certo che ne vale la pena, spaccherai."

"Lo spero Edo, ci vediamo domani."

"Ciao Marti."

Dopo aver parlato con il mio produttore prendo le mie cose e lascio lo studio di registrazione. Mi sono trasferita a Milano da un paio di mesi per stare più vicino alla mia casa discografica. Dopo Amici ho scritto molti brani ed ho avuto un contratto con una casa discografica e tra poco uscirà il mio primo album, ci sto mettendo tutto l'impegno e l'amore che possiedo sia per me sia per i miei fan, non vedo l'ora di poter fargli ascoltare la nuova musica e di sapere le loro opinioni.

Qui a Milano non abito da sola, per fortuna aggiungerei, anche perché non sono capace di orientarmi nella mia vecchia cittadina figurarsi in una metropoli come Milano. Abito con Gaia, Talisa e Javier, siamo fidanzati rispettivamente io con Gaia e Talisa con Javier. Abbiamo deciso di andare a vivere insieme dal momento che io ho avuto bisogno di trasferirmi in città.

Arrivo sotto casa e vedo che l'auto di Javier non c'è, sarà uscito a fare qualche commissione anche se sono le 20.00 e dovrebbero essere tutti chiusi.

Arrivata davanti al portone mi accorgo di aver scordato le chiavi, così busso al citofono.

"Chi è?" È Gaia che mi risponde, al solo suono della sua voce sorrido. Lei è la persona che mi manca di più in questo periodo in cui sono praticamente sempre rinchiusa in studio.

"Bibi sono Marti." Sento il suono metallico del citofono e apro il portone. Salgo le scale e vedo che Gaia ha lasciato la porta socchiusa, entro e richiudo la porta alle mie spalle. Mi sto togliendo il giubbotto ma quando mi giro vengo sbattuta al muro e sento le labbra di Gaia sulle mie. Mi coglie di sorpresa e non ricambio subito il bacio, ma dopo un po' poggio le mani sui suoi fianchi e rispondo al bacio con la stessa intensità che sta usando lei. Dopo qualche decina di secondi ci stacchiamo per riprendere fiato, la guardo negli occhi, i suoi brillano di desiderio e voglia di scoprirci ancora.

"Talisa e Javier?"

"Sono usciti fuori a cena, tornano tardi."

Riprende a baciarmi e inizia a togliermi il giubbotto. Le mie mani scendono dai suoi fianchi al suo fondoschiena, lo stringo per aumentare il contatto tra i nostri corpi, un gemito di piacere lascia la bocca di Gaia, poi continua a baciarmi scendendo sul collo e tracciando un percorso che va dal lobo del mio orecchio destro alla mia spalla. Riesco a percepire il fatto che in questo periodo le manco tanto quanto lei manca a me. Dopo aver leccato il mio lobo sceglie un punto sul mio collo e inizia a morderlo e a baciarlo, quando si stacca per ammirare l'opera d'arte che ha lasciato sul mio collo ne approfitto per toglierle la maglietta e lei fa lo stesso con la mia. La prendo in braccio e la porto nella stanza da letto, appena entriamo la butto sul letto e salgo a cavalcioni su di lei, Gaia mi tira verso di se attraverso il top sportivo e ricomincia a baciarmi. Quando si stacca le tolgo il reggiseno e mi fiondo su un suo capezzolo, lo levo e lo mordo finquando non diventa rosso e sensibile dopodiché passo all'altro. Quando mi stacco Gaia capovolge la situazione, stavolta è lei che si mette a cavalcioni su di me e che mi toglie il top. Con la lingua traccia una linea che parte dalla valle dei seni fino ad arrivare al pube, gemo e butto la testa all'indietro mentre Gaia ripercorre il percorso di prima. Arriva sotto l'ombelico e morde la pelle sottostante, scende poco più giù con la bocca e sfiora i miei pantaloni li abbassa piano fino a toglierli completamente e li getta da qualche parte nella stanza, inizia a lasciare baci e morsi nel mio interno coscia.

"Gaia."

Il mio è un lamento misto ad eccitazione, non sopporto più il suo provocarmi, ho bisogno che arrivi alla mia intimità e che mi soddisfi.

"Shh"

Gaia non sembra volermi accontentare, anzi, risale e mi lascia qualche bacio a stampo per poi strofinare il suo indice sulla mia intimità da sopra gli slip.

"Gaia, ti prego."

"Zitta Beltrami, non costringermi a imbavagliarti.

Deglutisco a questa sua affermazione e getto la testa all'indietro quando i suoi movimenti da sopra gli slip si intensificano. Dopo un po' decide di scendere e togliermi gli slip, sento la mia intimità pulsare in cerca di attenzioni, Gaia mi guarda si sottecchi e poi soffia sul mio clitoride, una scarica di piacere attraversa il mio corpo e quando inizia a passarci la lingua chiudo gli occhi e gettò la testa all'indietro, a questo mio gesto Gaia si ferma e scuote una mia gamba per farsi guardare.

"Devi guardarmi."

Appena il mio sguardo si mescola al suo inizia a leccarmi lentamente tenendo i suoi pozzi azzurri nei miei neri, aumenta la velocità e dalla mia bocca escono gemiti di piacere. Ad un certo punto inserisce due dita di botto, io inarco la schiena e getto la testa all'indietro, sento Gaia sorridere, io stringo il lenzuolo tra le mani vicina al culmine. Sento di essere vicina quando Gaia inserisce anche il terzo dito e dopo altre poche spinte vengo urlando il suo nome in modo liberatorio. Gaia si alza e si accoccola al mio petto, io le accarezzo i capelli cercando di regolarizzare il respiro.

"È stato... wow."

Dico quando riesco a riprendermi.

"Ho imparato dalla migliore."

"Lo so."

Ridiamo insieme, questa notte mi è servita a capire che anche se ci vediamo poco, anche tra mille impegni e anche quando saremo distanti per motivi lavorativi, alla fine ci saremo sempre l'una per l'altra, che il nostro legame è qualcosa di inspiegabilmente forte e ho capito che la amo, in tutte le sue sfaccettature, in tutti i suoi difetti e in tutti i suoi pregi.

"Ti amo bibi."

Le lascio un bacio tra i capelli dicendole quello che provo e che non riesco più a tenermi dentro.

"Ti amo anche io scricciolo."

OneShot BeltrozziWhere stories live. Discover now