Tutto questo sei tu

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NICCOLÒ

Ho fatto la cazzata più grossa della vita mia. Credo di averla persa, e il bello è che c'ha pure ragione.
Mangio un po' di carbonara per tirarmi su di morale, ma riesci a mangiarne qualche forchettata poiché mi si è chiuso lo stomaco. Passo il resto della giornata a deprimermi sul divano e a riflettere sul fatto che ogni azione ha una conseguenza. E che non tutto si può sempre aggiustare. È in momenti come questi che odio la mia ingenuità, il mio non voler crescere mai. Perché un adulto non prenderebbe decisioni così affrettate.

È notte fonda ormai, ho provato a chiamare Giulia tantissime volte oggi, ma non mi ha mai risposto. Non riesco a dormire, così decido di uscire a farmi una passeggiata.
Arrivo al muretto dei sogni: mi torna in mente l'immagine di quando l'ho portata a cena per la prima volta e poi siamo venuti qui e le ho confidato di volerla baciare. Ho paura del domani, di ciò che accadrà con lei: chiariremo? Boh chi lo sa!
Temo che il nuovo Niccolò che sono diventato con possa svanire se non c'è lei al mio fianco. Il mio senso di niente costante che mi portavo dietro da sempre con lei è come scomparso magicamente. Mi sento confuso, e ho bisogno di una risposta da parte sua, non riesco a starmene così con le mani in mano.
Ripenso a quando l'ho aiutata dopo la morte della sorella a non chiudersi in se stessa ma a reagire, perché nella vita rinchiudersi in una stanza senza provare a reagire non porta a nulla. Da qualche parte di fuori, nel mondo, c'è la nostra certezza, dobbiamo solo trovarla.
È ironico il fatto che adesso trovo questa frase che le dicevo spesso adatta a me: la mia certezza sarà la sua risposta.
Non posso stare senza di lei, ma non perché non voglia farlo, ma perché proprio non riesco. È ossigeno puro per me, ho bisogno di amarla.
In fondo per amare una persona non servono gesti eclatanti: l'amore sta nelle piccole cose, nei piccoli gesti come quando lei si stufa di guardare le partite con me, spegne la tv e corre per tutta casa ridendo con il telecomando in mano finché non le faccio il solletico e alla fine finiamo sempre per baciarci e abbracciarci. Con lei ho detto "sti cazzi delle partite, me le rivedo, si perché lei vale più di un derby o di qualsiasi altra partita" se non è amore questo!
Mi piacerebbe fare il contrario in questo momento, spegnerle io la tv mentre guarda Lucifer o Gossip Girl, e farle capire che l'amore va oltre tutto.
È difficile amare, ma anche farsi amare. Un giorno mi disse che ero immenso, ero più persone in una sola, più anime nello stesso corpo. È questo amare lei, tutto questo è amare lei, è amare lo stesso e il diverso contemporaneamente.
Ricordo quando lei mi diceva che il tempo scorre, mentre io facevo sempre fatica a rendermene conto. E adesso invece mi trovo a darle ragione, a pensarla come lei; ci sono momenti in cui si deve pensare al futuro, anche se questo porta il nome "Columbia University" e si trova dall'altra parte del mondo.
"Vedi Giù, adesso me lo ricordo" penso ad alta voce.
Farei qualunque cosa per lei, le regalerei la neve e il freddo in piena estate, si perché lei ama l'inverno. Se soltanto potessi farlo...
Mi sono innamorato di lei perché è inaspettata: è come se fosse sia pioggia che stelle che cadono contemporaneamente. È una pazzia, due cose completamente opposte in una sola anima così fragile, la sua.
Ho capito di avere affianco la persona giusta quando guardandola nei suoi occhioni blu ho trovato tranquillità, un po' come quelle sere d'estate quando c'è una festa in spiaggia e tu ti isoli a fissare il mare cercando un po' di pace. Ecco per me i suoi occhi sono il mare, mi trasmettono sicurezza.
Quello che non ho capito però è perché mi sono comportato così...da egoista. Per paura di perderla? Di lasciarla andare? Non è una spiegazione.

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