"Ti faremo cambiare idea" tutto d'un tratto un Mangiamorte, di cui Vera non conosceva l'identità, uscì dalle cucine mentre Fenrir Greyback comparve dalla sala da ballo.
Quest ultimo fiutò l'aria per poi guardare Vera in modo malefico, come se adesso fosse riuscito ad annusare la sua traccia in modo da non perderla mai più di vista. La strega rabbrividì a quel pensiero e cominciò ad indietreggiare pensando ad un piano di fuga. Smaterializzarsi sarebbe stata la scelta più giusta ma fu come se i tre maghi oscuri avessero capito quale fosse il suo piano e in sincronia l'attaccarono. Vera riuscì a deviare gli incantesimi e stanca di rimanere sulla difensiva, si preparò ad attaccare quando venne colpita dalle spalle.

Non riuscì a vedere chi l'avesse attaccata dato che era troppo occupata a contorcersi dal dolore. Il suo rivale le aveva scagliato una delle tre Maledizioni Senza Perdono, ovvero quella Cruciatus. Vera non l'aveva mai provata nella sua pelle, sorprendentemente non l'aveva mai usata neanche. Per uccidere i nemici suoi e di Grindelwald, aveva sempre usato Avada Kedavra, uccideva velocemente e attirava meno persone.
La maledizione Cruciatus, invece, era una lenta tortura. Vera cadde sulle ginocchia non riuscendo a rimanere in piedi, il dolore era tale che non riusciva neanche più a pensare. Era come se mille coltelli la stessero trafiggendo e lacerando il corpo nello stesso momento. Sentiva di stare bruciando come se fosse imprigionata fra le fiamme di un rogo. Si sentiva mancare, non sapeva per quanto quell'atroce tortura stesse durando ma c'era un voce che piano piano la stava chiamando in un sonno profondo, le stava sussurrando di arrendersi.
La strega serrò gli occhi non volendola ascoltarla, non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da quattro loschi Mangiamorte, era Vera Serpeverde e avrebbe dimostrato che avevano commesso un grosso errore ad attaccarla. La strega aprì gli occhi di scatto riuscendo ad alzarsi nonostante il costante dolore a cui era sottomessa. Mentre veniva circondata dai quattro maghi oscuri, pensò di trasformare il dolore in rabbia. Tutta quella energia negativa mei confronti dei suoi rivali, cominciò a fuoriuscire da Vera come una nube letale. All'inizio la avvolse come se fosse stato un vortice ma, appena la Serpeverde riuscì ad incanalarla, con urlo di sforzo, la sfogò addosso ai quattro Mangiamorte. Vera si sentì sollevare involontariamente da terra mentre, con le braccia aperte, scagliava la sua rabbia, sotto forma di nube nera, contro i suoi nemici.

Le finestre si spaccarono, i quadri si distrussero e la statua di Salazar Serpeverde scoppiò in mille pezzi. I frammenti andarono a colpire sia i Mangiamorte che Vera ma lei non riusciva a sentire alcun dolore, troppo presa dall'adrenalina per farlo. Con la coda dell'occhio notò Bellatrix Lestrange e Fenrir Greyback scappare, fu in quel momento che si lasciò andare. La strega aveva perso ogni energia per riuscire ad appoggiare i piedi elegantemente per terra, infatti cadde di faccia. Il mento e le ginocchia furono le prime parti del corpo che toccarono dolorosamente il pavimento.
Vera si alzò con fatica mentre ciocchi di pietra e pezzi di vetro le trafissero la pelle delle gambe, viso e palmi della mani. La strega si guardò intorno notando che solo Bellatrix Lestrange e Fenrir Greyback fossero riusciti a sfuggire alla sua furia, gli altri due Mangiamorte erano per terra, pieni di lividi e tagli addosso, i loro vestiti danneggiati e i corpi senza vita. Vera non era per niente dispiaciuta, l'avevano attaccata in quattro, per lo più alle spalle e lei si era semplicemente difesa.
Era ancora sorpresa da quello che era riuscita a creare con la sua energia oscura, era riuscita ad usarla in suo vantaggio quando per tutta la sua vita non era stato altro che il contrario. Vera fece un verso amareggiato quando si accorse della distruzione che aveva causato, i quadri dei suoi antenati erano completamente sfracellati per terra. Non aveva idea se sarebbe riuscita a ripararli pur usando la magia. Per il momento quello non era l'importante e Vera cercò di concentrarsi e pensare lucidamente a quella sarebbe stato il prossimo passo da fare.
Sicuramente doveva andarsene via il prima possibile, era troppo debole se i Mangiamorte o peggio Voldemort, avessero deciso di tornare per una rivincita. L'unica cosa ragionevole da fare sarebbe stato mandare un messaggio a Silente e chiedergli di incontrasi in un posto sicuro.
Hogwarts sarebbe stata un'opzione ma Vera non poteva Materializzarsi o arrivare con la Metropolvere all'interno del castello, a causa delle difese che aveva sollevato Silente in modo da proteggerlo.

ɪᴍᴍᴏʀᴛᴀʟ | ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀWhere stories live. Discover now