CAPITOLO XXXV

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Prima che Vera potesse cominciare a raccontare, si sentì quasi soffocare fra quelle mura che dovette chiedere di spostarsi in giardino. I suoi amici aprirono la bocca stupefatti quando videro che fosse tanto grande quanto la casa. Vera li portò nel gazebo, era leggermente rialzato quindi si poteva scorgere tutto il resto del giardino.

"C'è un lago" mormorò Peter esterrefatto facendo annuire Vera.

"È quello che ti stupisce? Non il campo da Quidditch?" gesticolò Sirius verso il campetto che Vera usava sempre.

"Altrimenti come facevo ad essere la migliore. A volte venivano dei professionisti ad insegnarmi" ovviamente dovevano essere tutti purosangue e appartenere alla casa Serpeverde, ma Vera ammise che quella fosse l'unica cosa divertente della sua infanzia.

"Eri nella squadra di Quidditch?" le domandò James sorpreso facendola annuire orgogliosamente.

"Ero un cercatore. Ho fatto vincere ai Serpeverde la coppa per sei anni di fila, se non fossi scappata avremmo vinto anche il settimo anno" rammentò sorridente Vera pensando a se stessa nella divisa da Quidditch dei Serpeverde a cercare di acchiappare il boccino d'oro.

"Wow"

"Forse era l'unica cosa che mi appassionava della mia adolescenza dato che, non conterei tormentare i membri di altre case come una passione" tutti i suoi amici si girarono verso Vera avendo capito che avesse cominciato a raccontare "fin da quando ero piccola i miei genitori mi hanno insegnato che i purosangue, anzi la nostra famiglia, dovesse comandare sopra a tutti" la strega continuò a parlare della sua infanzia e adolescenza, di quanto fosse opprimente ma che all'inizio non se ne fosse accorta.

"Dopo scuola avrei dovuto sposare Orfin Gaunt, un'altra famiglia discendente dai Serpeverde" Vera non volle aggiungere che questi ultimi fossero imparentati a Tom Riddle, sarebbe stata una storia per un altro giorno "ma anche io lo desideravo, pensavo che avrebbe portato orgoglio alla mia famiglia e ai miei antenati, ma Gellert mi aveva fatto cambiare idea"

"Grindelwald?" domandò Lily per assicurarsi che stesse parlando del mago in questione, dato che fosse conosciuto più per il cognome che nome.

"Prima dovete sapere che cosa accadde l'estate prima del mio settimo anno" Vera raccontò che sua madre si fosse ammalata, colpa di una maledizione che circolava per anni nelle femmine Serpeverde, e che prima o poi avrebbe colpito anche lei. Sua madre, come successivamente aveva scoperto nel suo diario, voleva soltanto eliminare la maledizione così che lei potesse vivere felice con il suo futuro marito e figli. Suo padre aveva qualcos'altro in mente, voleva renderla immortale e probabilmente aveva chiesto a Grindelwald di aiutarlo.

"Grindelwald ti ha reso immortale?" domandò Remus sorpreso non avendo mai sentito di una magia così potente da donare a qualcuno l'eternità.

"Si, assieme ai miei genitori ma questo piccolo dettaglio, l'ho scoperto soltanto a Natale dopo essermi ricordata di quella notte. Mio padre mi aveva cancellato la memoria ma è comunque tornata a galla" Vera continuò a parlare di Grindelwald, di come si fossero incontrati nella Foresta Oscura, dato che non si ricordava che l'avesse già conosciuto prima, e di come fossero andati a Parigi assieme.

"Quando ho visto Leta Lestrange morire, è cambiato tutto. Si era sacrificata per quello che amava e avevo realizzato che fosse proprio quello che mi mancasse" Vera si girò verso James volendogli far capire che fosse stato lui il primo per cui la strega avesse veramente provato qualcosa "l'amore" il mago fece per avvicinarsi per baciarla e farle capire che fosse così anche per lui, che lei fosse il suo primo, e sperava anche ultimo, amore. I loro amici, però, avevano altri piani in mente e fecero dei versi disgustati prima che le loro bocche si potessero unire.

ɪᴍᴍᴏʀᴛᴀʟ | ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀWhere stories live. Discover now