Capitolo 3

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POV SIMONE

Sono in casa, e vedo rientrare mia sorella Federica. Sarà appena tornata dall'hotel.

"Ciao tesoro."

"Ciao Simo."

"Sei andata da Leo?"

Si guarda intorno spaventata. Ha sempre paura che qualcuno scopra il nostro segreto.

"Non c'è nessuno, nemmeno la domestica. Puoi parlare."

"Si sono andata da lui, e poi dalla psicologa. Non riesco nuovamente a dormire."

"Fede, dobbiamo dire di Leo, non puoi tenere tuo figlio nascosto per sempre. E devi dire a Luca che stai prendendo di nuovo i farmaci."

"Lo so, lo so. Giuro che racconterò tutto."

"Ti ho dato anni Federica. Ora non ti do più tempo, entro quest'anno devi dire tutto."

"Lo farò. Tu come mai sei rientrato così tardi?"

"Sono passato in ospedale da Gregorio e Luca, poi sono andato al parco."

"Al parco? Non vai mai nei luoghi pubblici"

"Lo so, è stata una novità anche per me. Ci sono andato con un'amica di Alessandra, la nuova specializzanda, e fidanzata di Marco."

"Ah si, l'ho vista oggi in ospedale. Sono contenta Simo che sei uscito. Ti fa bene stare con la gente, stai sempre rintanato qui."

"Lo sai. Dai, vieni qui abbracciami, e non ti rattristare."

Si avvicina e mi abbraccia "Mi dispiace così tanto, per colpa mia sei su una sedia a rotelle."

"Shh, non piangere. Non è stata colpa tua."

"Mi sento così in colpa Simone, per colpa mia le persone rischiano sempre di morire."

"Fede, basta. Non ci pensare più. Per Leo mi sarei gettato anche da un ponte, è mio nipote e lo farei anche per Miriam, lo sai."

Dopo che Federica si tranquillizza, la lascio a studiare e vado nella mia stanza.
Sento il telefono squillare.

"Pronto?"

"Ciao Simone."

"Martina?" Chiedo sorpreso. Chi le ha dato il mio numero?

"Ehm si sono io, ho chiesto il tuo numero a tuo fratello Luca . Ti dispiace?"

Dovevo immaginare che solo Luca poteva darle mio numero.

"Ma no, figurati. Mi fa piacere che mi hai chiamato." È la verità. Sono piacevolmente sorpreso da questa chiamata.

"Ehm, posso chiederti un favore?"

"Certo, dimmi."

"Ecco, io sto continuando a studiare durante la specializzazione, beh sai come funziona."

"Si, ovvio. Non si finisce mai di studiare."

"Ti andrebbe di aiutarmi? Cioè mi aiuteresti a studiare?" Dice frettolosamente.

Scoppio a ridere "È una scusa per vedermi?"

"No, no. Cioè, scusa intendo da amici. Ti andrebbe di aiutarmi da amico, e così ci vediamo anche."
Immagino il suo viso imbarazzato in questo momento, e sorrido.

Non lasciarmi andare via (De Martino family #3)  Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt