«Sole dove cazzo sei è tardissimo» gridò Anna, la mia migliore amica, dall'altro capo del telefono. Anche oggi sono più in ritardo che mai «Arrivo, mi sto mettendo le scarpe», piccola bugia dal momento in cui sto saltellando in mezzo alla stanza per infilarmi i jeans, «Si come sempre, guarda che se non ti muovi me ne vado», rispose lei spazientita, «No! Sto arrivando te lo giuro, puoi iniziare a scendere» e chiusi la chiamata, stavolta era vero, non so come sia possibile ma sono riuscita a vestirmi ed infilarmi le scarpe in trenta secondi. Mentre corro il più in fretta possibile riesco già a vedere l'espressione da "ti uccido" di Anna a distanza. «Giuro che se mi hai fatto perdere l'autobus ti trascino strisciando fino a scuola!», mi fa quasi paura, ma anche oggi l'ho scampata «Stai tranquilla, ho inviato un messaggio a Giò e ha chiesto all'autista di aspettarci.» risposi sollevata di essere riuscita a non perdere l'autobus anche oggi. «Sei fortunata, se non ci fosse il tuo salvatore lo perderemmo tutti i giorni l'autobus» disse lei dandomi una spallata. Finalmente saliamo sul bus e vado a sedermi vicino al mio ragazzo «Buongiorno» dissi prima di stampargli un bacio a fior di labbra, «Buongiorno dormigliona» rispose lui prendendomi in giro e cingendomi le spalle con un braccio. «Ci vediamo a ricreazione», Gio annuì e si allontanò nel corridoio, entro in classe senza salutare nessuno, non ho proprio voglia di interagire di prima mattina con i miei compagni stronzi. Ebbene si, i miei compagni di classe non mi stanno particolarmente simpatici e non mi sforzo nemmeno di far sembrare il contrario perché sono fatta cosi, sono una persona molto schietta e senza peli sulla lingua, se non mi piaci te lo faccio capire. Gli unici con cui vado pienamente d'accordo sono ovviamente Anna e il mio compagno di banco, nonché mio migliore amico, Christian. Mi catapulto al mio posto e poggio la testa sul banco già stanca e annoiata da una giornata appena iniziata «Buongiorno stronzetta» mi strillò Christian nell'orecchio, alzo di scatto la testa dal banco e gli do un pugno sul braccio «Aia, ci siamo svegliate male stamattina eh» si massaggiò il braccio ed iniziò a darmi pizzicotti sul fianco per infastidirmi «Christian dai, lasciami stare almeno per le prossime 2 ore, devo ancora svegliarmi del tutto» lui ridacchiò ma mi diede ascolto ed è per questo che lo amo, lui mi ascolta e mi capisce. A ricreazione finalmente mi riprendo e sto per alzarmi per raggiungere Giò in corridoio ma una voce dietro di me mi fa bloccare «Finalmente ti sei accorta che sei a scuola e non nel tuo letto» oh no, non mi infastidirai anche oggi «Fatti gli affari tuoi» mi girai verso di lui e lo fulminai con lo sguardo «Calma stavo solo scherzando, ad un certo punto pensavo fossi morta» disse ridacchiando in direzione dei suoi amici «Ah ah molto divertente», «Perché ti infastidisce cosi tanto ogni cosa che dico?» Rimasi un attimo perplessa non sapendo cosa rispondere «Senti lasciami in pace e basta, ok?» Credo di aver visto un lampo di delusione nei suoi occhi ma fu subito sostituito dal suo solito ghigno strafottente, distolsi subito lo sguardo pronta ad uscire dalla classe «Sole?» Mi chiamò di nuovo lui «Che c'è ancora?» Risposi stizzita «Puoi chiudere la finestra, sento freddo» alzai un sopracciglio «Alza quel culo di merda che ti ritrovi e chiuditela da solo».
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To whatever end.
RomanceSole e Tommaso sono nella stessa classe al Liceo Scientifico del loro piccolo paese. Inizialmente non vanno molto d'accordo, Tommaso per qualche strana ragione è sempre pronto a prendere in giro e infastidire Sole, fino a quando...
