9. Madison, ti odio

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"Chi è?" Vedo la signora girare gli occhi al cielo e andare ad aprire la porta. Con passo deciso si fa strada dalla porta principale Madison, la presunta ragazza di Damon. Vedendomi qui di sicuro mi farà a pezzi quella megera. Con passo spedito entra nella cucina, il suo sguardo esprime al meglio tutto il  disprezzo che ha nei miei confronti. "Gabriella, allora, che ci fa questa qui?"

Cara, ti vorrei ricordare che è cattiva educazione parlare in terza persona di qualcuno presente. Inoltre è alquanto irritante.

"Ti vorrei ricordare che io sono qui sai?" Mi squadra velocemente con i suoi occhi azzurri. Con un gesto veloce posiziona la mano  prepotentemente sul tavolo della cucina. Prende il pancake dal mio piatto e ci da un morso lanciandomi uno sguardo di sfida . Il mio povero pancake, la pagherà questa razza di strega.

"E io ti vorrei ricordare che Damon non è per te, che ci fai qui e sopratutto con i suoi vestiti addosso, io ti faccio a pezzi hai capito!" Indossa un vestito pacchiano con tanto di tacchi alti a prima mattina, io non riuscirei a portarli per un'oretta figuriamoci per una giornata intera. Completamente pazza.

"Sei talmente ossessionata da lui da essere insicura di me che nemmeno lo conosco, sono qui per un problema che starei cercando di scoprire io stessa" La guardo truce mentre do un morso a una mela. La signora, Gabriella, se ne è già andata da un po' e ci ha lasciate sole. Non è l'unica ad odiare Madison a quanto pare. Con le sue mani affusolate mi indica con l'indice. 

"Togliti dalla mia vista prima che lo faccia io stessa, mi stai rovinando la giornata"

Mi giro di spalle e con nonchalance le rivolgo un' occhiatina disinteressata. "Con piacere, Madison"

 Improvvisamente avverto presenza di una terza persona nella stanza. Mi giro lentamente e lo vedo. Capelli all'indietro, petto sudato e goccioline di sudore che scendono lentamente sulla sua figura statuaria. Come fa una persona a risultare così bella anche dopo la ginnastica? Non lo scoprirò mai.

"Amore, sei arrivato finalmente. Spiegami subito per quale motivo questa qui si trova in casa tua e sopratutto con i tuoi vestiti"  Una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco accompagnata da un forte mal di testa. Decido di ignorare la prima parte e penso ad un modo per svignarmela in fretta.

"Signor Pierce, buongiorno che piacere. Io adesso devo andare, le auguro una buona giornata."  Non mi degna nemmeno di uno sguardo e mi saluta con un cenno del capo.

Distoglie lo sguardo da Madison e i miei occhi incontrano i suoi. Incrocio i piedi e mi appoggio al tavolo con le mani dietro la schiena. Il suo sguardo scorre lungo la mia figura. Non mi sono accorta di stare completamente con le gambe scoperte sotto al suo sguardo.

"Signorina Grace Gabriella ti ha dato qualcosa per risolvere il mal di testa, anche una tachipirina?"

"No, sono stata io a non volerlo starò bene così"
Dico grattandomi la nuca.
"La prenda, ne ha bisogno" Mi guarda con i suoi occhi penetranti, suona quasi come un ordine.

"Mi scusi, ho detto di no, starò bene così" 

"Senta, si vede che sta male, prenda la Tachipirina e la faccia finita" In tutto questo Madison sta parlando sopra le nostre voci cercando di attirare l'attenzione fallendo miseramente. 

"Amore lasciala perdere che t'importa, su, se vuole prenderla dopo qual è il problema?"

 La vedo avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli qualcosa, la sua espressione cambia in un  millisecondo. Credo di non voler sapere cosa gli abbia detto. Imbarazzata e infastidita dalla situazione do un piccolo colpetto di tosse e mi dileguo velocemente. 

TOXIC LOVEWhere stories live. Discover now