Capitolo 37

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Da quando sono entrata nell'ottavo mese di gravidanza io e Cole, aiutati dalle nostre famiglie e dai nostri amici, abbiamo iniziato a prepararci a quando la nostra piccola principessa sarà nata. In particolare, ci siamo impegnati al massimo nell'arredare una delle due stanze degli ospiti, la più piccola, come cameretta per la bimba nel modo più bello ed economico possibile. 

Io e il moro, assieme al nostro gruppo di amici al completo, ci siamo addentrati nel garage della casa in cui vivo alla ricerca di alcune cose che usavo io quando ero piccola e che i miei non hanno mai dato via in quanto, oltre ad essere impregnate di bei ricordi, erano anche in condizioni così ottime da sembrare nuove. 

Dopo aver trovato del materiale su cui lavorare, i ragazzi della comitiva, per dare a noi ragazze una dimostrazione della loro "forza bruta", hanno portato in giardino le cose che più ci piacevano e che abbiamo poi dipinto rigorosamente di rosa.

Mi guardo attorno e constato che il nostro duro lavoro è stato ripagato con dei risultati davvero strepitosi. Il muro che abbiamo deciso di lasciare bianco contribuisce a rendere la stanza luminosa come il sorriso puro di un bambino. Un tappeto rosa a forma di cuore spezza il marrone scuro del parquet creando un effetto gradevole e i già tanti giochi che ci sono stati regalati giacciono in un angolo di questa "cameretta dei sogni" mentre aspettano solo di essere aperti ed usati. 

Il fasciatoio che tempo addietro era mio è posizionato di fronte all'angolo giochi ed è stato riempito con qualche pacco di pannolini e dei prodotti per il corpo alla magnolia che mia madre ha insistito a darmi. Accanto a quest'ultimo abbiamo collocato un piccolo armadio bianco che io e Cole abbiamo abbellito incollandoci dei grandi fiori di tutte le tonalità del rosa che si sposano alla perfezione con il resto della stanza. 

Quando, infine, i miei occhi si posano sulla culletta che un tempo era rigorosamente bianco panna e che ora è rosa cipria quasi riesco ad immaginarmi la mia piccola bambina, con gli occhi azzurrissimi ed i capelli color cioccolato, che dorme beata con una manina sotto la testa e l'altra stretta fermamente alla copertina con gli orsacchiotti che i genitori di Cole ci hanno regalato. 

Sorrido davanti a questa visione dolce e, se non fossi stata interrotta, probabilmente sarei esplosa in uno dei miei frequenti pianti dovuti alle emozioni troppo forti.

"È proprio bella, vero?" la voce del moro mi distrae dal mio sogno ad occhi aperti e mi volto verso di lui.

"È stupenda" sorrido e lui con me. I nostri restano incastonati per qualche istante come ormai succede spesso, poi torniamo alla realtà.

"Andiamo?" chiedo io mentre m'infilo la giacca e mi costringo ad uscire da quella camera che mi trasmette un senso di pace assoluta.

"Andiamo" le labbra di Cole s'inarcano in un altro sorriso mentre ci avviamo verso l'uscita della villetta. Camminiamo nel vialetto in silenzio, ma entrambi carichi della felicità che ci invade ogni volta che andiamo a comprare qualcosa per la piccola. Devo ammettere che in questo momento sembriamo davvero una coppia appena sposata che sprizza euforia da tutti i pori per l'arrivo del loro primo figlio, eppure non m'importa assolutamente l'opinione di un qualsiasi occhio esterno. Piuttosto m'interessa tenermi stretti questi momenti di serenità, questi attimi felici che mi fanno dimenticare tutto ciò che ho passato fino ad ora e che mi fanno stare bene con me stessa e con il mondo.

Salgo a bordo dell'auto che mio fratello si è gentilmente offerto di prestarci e che, anzi, ci ha imposto di usare in alternativa alla moto di Cole che non è assolutamente uno dei mezzi di trasporto più sicuri per una ragazza incinta. 

Mentre io e il moro contemplavamo la camera della piccola, seduti sul parquet con due enormi bicchieri di succo d'arancia e ci scambiavamo pensieri e idee su un futuro sempre più prossimo, ci siamo resi conto di non aver comprato neanche un vestitino alla piccola. In realtà ho la tutina che lui le ha regalato a Natale, ma ci sembrava una bella idea andare a prenderne una insieme per quando sarà nata, perciò eccoci qui, nella macchina di Chris mentre ci dirigiamo in un negozio per neonati.

Perfectly WrongOnde histórias criam vida. Descubra agora