l'uovo di Fabergé - Under the Mistletoe Easter Edition

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Cinzia cammina verso piazza Santa Maria Novella, è piacevole fare una passeggiata godendo del tiepido sole d'aprile.
Si sente felice perché passerà con lui i prossimi tre giorni. Hanno progettato tutto nei minimi particolari, i rispettivi coniugi sanno che sono fuori per ragioni di lavoro, lei per allestire una mostra a Milano e lui per un'indagine nella stessa città.
Guarda l'orologio, sono le 13 e 15 e ha appuntamento con Paolo al Museo Novecento.
Il Museo Novecento, la prima volta, l'aveva visitato per pura curiosità, lei era amante dell'arte rinascimentale, ed ecco, l'incontro che aveva cambiato improvvisamente la sua vita.
Entra nel museo, si guarda intorno; sale le scale e si dirige sicura nella sala dedicata ai pittori del '900, è seduto su una panca che guarda un quadro di Morandi.
Cinzia lo osserva pensando che lo ama con la testa, con il cuore e con tutto il resto... anzi doveva smetterla di guardarlo come un'adolescente e sperare che i giorni a venire non passassero troppo velocemente.
Nella sala si sentono solo i suoi tacchi che avanzano lentamente e lei pregusta il momento dell'incontro.
" Posso sedermi accanto a lei? Vorrei ammirare il quadro comodamente." Gli chiede Cinzia con voce suadente.
Paolo alza la testa, guarda i suoi occhi, si sofferma sulla bocca e pensa che era la prima cosa che aveva notato in lei.
" Prego si accomodi! " facendole spazio.
Cinzia si siede fingendo di guardare interessata il quadro.
Paolo la accarezza lentamente partendo dalla base della schiena per salire piano piano. Cinzia sente i brividi, come piccole scosse salire lungo la schiena che prendono le cosce fino ad arrivare al basso ventre.
La mano di Paolo si ferma sul collo e l'altra sulla parte superiore della coscia, la bacia dietro l'orecchio e poi le sussurra:
"Lo sai che sei mia? Lo sei diventata quando mi hai fatto sedere accanto a te quel giorno. "
Lei gli guarda le labbra, e gliele sfiora con le sue, si ferma e con l'indice gliele accarezza piano percorrendo il mento, salendo verso l'orecchio e baciandolo. Sente il suo corpo fremere, sorride compiaciuta, le piace l'effetto che ha su di lui e gli sussurra:
"Sì... e ho molte sorprese per te".
Paolo non voleva sentire altro, aveva aspettato fin troppo. Aveva in mente solo una cosa da quando aveva sentito i suoi tacchi camminare verso di lui.
"Allora cosa aspettiamo, andiamo."
Camminano verso le scale, non ci sono molte persone, complice l'ora di pranzo.
"Cinzia... Cinzia..." un signore alto dallo spiccato accento dell'est Europa le va incontro.
Cinzia lo guarda tentando di ricordare chi è, poi lo riconosce.
" Ian Sokolov, che piacere rivederla."
" Quanto tempo Cinzia, ed è sempre bella!"
Paolo guarda prima uno poi l'altro e al complimento fatto dall'uomo alza il sopracciglio.
" Paolo ti presento il dottor Sokolov, ci siamo conosciuti nel periodo dell'università, lui era un assistente e io prossima alla laurea," poi a Sokolov," come mai qui a Firenze? "
" Ho allestito una mostra d'arte moderna. Sono un curatore della Galleria di Stato Tret'jakov, in Russia."
" Molto interessante, " risponde Cinzia.
Sokolov sorride soddisfatto, continua dicendole:
"in effetti erano molti anni che mancavo dall'Italia, l'allestimento di questa mostra sull'arte del '900 russa è stata un buona occasione per tornare."
"Le faccio i miei più vivi complimenti! "
"Mi faccia i complimenti perché fra tutte le opere che saranno esposte, il pezzo più importante, è l'uovo Fabergé. Lo vuole vedere subito? È stato appena sistemato nella teca, così potrebbe darmi un consiglio sull'esposizione. So che è molto richiesta come curatrice di mostre. "
Cinzia non sa cosa rispondere e guarda dubbiosa Paolo, accettare l'invito vuol dire ritardare i loro progetti e lei ha troppa voglia di chiudersi nell'appartamento con lui.
Sokolov leggendo il dubbio sul viso della donna:
" Non è mia abitudine insistere, ma ci terrei molto ad una sua opinione," poi a Paolo, " le prometto che non ci vorrà molto."
Allora Paolo chiede:
" Cos'è l'uovo Fabergé?"
" Le Uova Fabergé sono una realizzazione di gioielleria ideata presso la corte dello zar di tutte le Russie ad opera di Peter Carl Fabergé, sono riuscito ad esporre il primo che è stato realizzato," risponde prontamente Sokolov," prego, seguitemi che ve lo mostro, "il dottore gli fa strada, "eccolo!"
Cinzia fa un giro intorno alla teca che si trova al centro della sala guardando ammirata l'uovo.
Sokolov le si affianca e le dice:
" vede la fine arte orafa con cui è stato realizzato? Questo è il primo uovo che fu commissionato dallo zar Alessandro III di Russia per la moglie Maria Fëdorovna."
"Vedo che avete esposto separatamente la struttura a Matrioske russe, il tuorlo tutto d'oro che vi è all'interno, poi a sua volta una gallinella colorata d'oro e smalti con gli occhi di rubino che la conteneva ed infine una copia in miniatura della corona imperiale contenente un piccolo rubino a forma d'uovo. " si rivolge a Paolo che è rimasto in disparte," Paolo, guarda che meraviglia! "
Lui si avvicina e osserva la teca," molto bello!" poi a Sokolov," avete preso tutte le precauzioni da eventuali furti? "
Sokolov guarda Paolo stranito, allora Cinzia interviene.
"Paolo è un investigatore e per lui è normale porre di queste domande."
"Ah! Capisco" risponde, "ma certo che abbiamo preso tutte le precauzioni, L'uovo di Fabergé è un'opera molto ricercata dai collezionisti privati poco..."
Poi guarda l'orologio e alle spalle dei due:
"non voglio approfittare oltre della vostra pazienza e anch'io devo andare." Dà la mano a Cinzia e a Paolo, "spero che torniate a vedere la mostra". E va via.
I due si guardano esterrefatti.
" Che repentino cambiamento," dice Cinzia.
"Già..." risponde Paolo e guarda nella direzione di Sokolov che si avvicina ad un uomo.
L'uomo ascolta il russo che gli parla animatamente e poi i due guardano nella loro direzione cosicché i loro sguardi si incontrano solo per un attimo.
L'uomo distoglie lo sguardo e chiede qualcosa a Sokolov che annuisce e le braccia gli cadono lungo i fianchi. L'uomo senza ribattere va via.
"Paolo? Qualcosa non va?" Cinzia gli cinge il fianco e si appoggia a lui.
"No piccola, andiamo, non sarà nulla di importante."
Escono dal museo e prendono la macchina per dirigersi all'appartamento che hanno affittato fuori città.
"Finalmente!" dice Paolo sedendosi sul divano e allentando la cravatta.
"Vado a preparare il caffè, ne vuoi anche tu?" Nel frattempo si toglie le scarpe e va in cucina, accende la radio e la voce di Madonna che canta Frozen riempie l'appartamento.
...
Mm, if I could melt your heart
Mm, we'd never be apart
Mm, give yourself to me
Mm, you hold the key
...
Cinzia sente le mani di Paolo accarezzarle i fianchi, poi le alza la gonna. Lei chiude gli occhi assaporandone i lenti movimenti.
" Sei proprio sicura di voler preparare il caffè?"
Lei poggia il barattolo sul piano cottura e si gira, comincia a sbottonargli la camicia e ad ogni bottone gli dà un bacio.
Paolo le prende il viso e le bacia il collo, sa che Cinzia impazzisce dal piacere.
"Ora sono sicuro che il caffè preferisco prenderlo dopo e penso anche tu!"
Lei annuisce e gli toglie la camicia e gli accarezza il petto e il ventre; Paolo socchiude gli occhi e fa un sospiro, le prende le mani e le bacia, Cinzia guarda i suoi occhi e gode nel vedere il suo sguardo affamato.
Madonna canta ancora...

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