39. Giochi da bordello

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Come sono finita in questa situazione? Tutta colpa di quello stupido di Jonathan.

Il gioco 'inventato da lui' è più adatto a un bordello che a una stupida festa di minorenni, fortunatamente io me ne sono tirata fuori al primo turno, dopo che Alex è stato obbligato a togliersi i calzini.

In pratica il tutto consisteva in obblighi impossibili con penitenze molto severe. Alcol, togliersi vestiti, limonare qualcuno è tutto ciò che hanno fatto queste ragazze, a parte Olive che rifiutava spesso, per quasi tre ore.

Olive è stata insieme a me per i primi venti minuti e poi anche lei si è unita al gioco.

Appena arriviamo davanti alla macchina di Jenna mi rendo conto di un problema enorme.

"E ora chi cazzo guida?" Sbotto stringendo i pugni.

"Calmati, possiamo dormire qui. Ci stanno le stelle." Sussurra con un sorriso angelico Olive, aumentando il mio nervosismo.

Fulmino anche lei con lo sguardo e provo a pensare ad una soluzione: nessuna delle mie tre amiche può guidare perché sono troppo ubriache e probabilmente faremmo un'incidente.

"Oppure puoi guidare te. Stasera non hai bevuto, vero?" Biascica Ava appoggiandosi allo sportello.

"Io n-non ho la patente." Balbetto spaventata alla sola idea di sedermi al volante.

"A quest'ora non ci sono poliziotti e poi il percorso da qui a casa mia è pochissimo. Dai provaci." Mi incita.

Inizio a tremare e provo a prendere respiri profondi mentre sento un attacco di panico arrivare.

Sento due mani calde posarsi sulle mie spalle scoperte e sorreggermi.

Appena mi giro incontro il viso di Logan contratto e con le sopracciglia corrugate.

"Addison tutto ok?" Mi domanda facendo scorrere le dita callose sulla mia pelle in piccole e leggere carezze.

Mi riempio di brividi e l'attacco di panico passa, lasciando alle spalle una sensazione dannatamente piacevole.

"Si." Sussurro riprendendomi e guardando le tre ragazze che, nonostante siano sbronze, mi guardano curiose e confuse.

"Che è successo?" Chiede lui, più alle altre che a me.

"Dobbiamo tornare a casa ma Addi non ha la patente." Biascica Jenna emettendo uno sbadiglio.

"Andiamo, vi porto io." Mormora Logan facendo un cenno con il capo verso il pick-up nero accanto alla nostra macchina.

Mi dispiace scroccargli un passaggio ma sono terrorizzata all'idea di guidare, quindi appena lo vedo aprire lo sportello, mi fiondo sui sedili posteriori della macchina.

Jenna e Olive si mettono accanto a me, mentre Ava si siede davanti.

"Qual'è l'indirizzo?" Domanda Logan inserendo le chiavi nell'accensione.

"22, Marpeel street." Sussurra la proprietaria di casa appoggiando la testa sul finestrino.

Logan smanetta con il telefono, probabilmente inserisce l'indirizzo sul navigatore, e poi partiamo.


Dopo qualche minuto di assoluto silenzioso, il lieve russare di Ava si inizia a sentire nell'abitacolo e io mi rendo conto che anche Jenna e Olive dormono.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now