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Harry aveva le spalle attaccate al muro e la neve che gli ricareva sul volto mentre urlava, nello stesso tempo, Louis, passava per la strada, scalciando con i piedi la neve accumulata e lasciando la scia delle scarpe sul suolo calpestato, fin quando un forte urlo aveva attirato la sua attenzione, facendo arrestare i suoi passi. Si era messo in ascolto e gli occhi saettavano ovunque per scovare la fonte del rumore. E poi dopo pochi secondi, l'aveva vista. Una piccola rientranza, come un piccolo corridoio, abbastanza buio e stretto. Senza attendere oltre si era precipitato verso quel punto e aveva sporto la testa. Quello che i suoi occhi vedevano era uno scenario insolito. Un ragazzo, poco più giovane di lui, rannicchiato su se stesso e con le mani sulle orecchie. Il petto faceva su e giù veloce mentre teneva gli occhi premuti come terrorizzato

Mi girai, gli occhi vedevano sfocato, vidi un ragazzo, ero terrorizzato. Indietreggiai lentamente fino ad arrivare all'altra parte del muro.

Il terrore mi serrò lo stomaco e lo stupore si impossessò del mio cuore. Il ragazzo mi guardava in rigoroso silenzio, mentre piccoli singhiozzi fuggivano dal suo petto. Due piccole foglie di menta erano incastonate nei suoi occhi e mi persi nel guardarli, ammaliato da quel colore raro e mai visto prima

Harry continuava a fissarlo, aveva paura che fosse qualcuno che potesse fargli del male, qualcuno dei tanti. "C-chi sei.." sussurrò Harry piano cercando di sembrare un po' più coraggioso mentre si rannicchiava in un angolino.

Louis si stupidí del terrore dipinto negli occhi verdi del ragazzo. Gli sembrò così fragile che ebbe paura si sgretolasse sotto il suo sguardo

"ti prego dimmi chi sei e cosa vuoi.." un singhiozzo abbandonò le sue labbra, mentre Louis, dal suo canto, si avvicinò sotto gli occhi impauriti del ragazzo che tremava cone una foglia

"Sono Louis e...non voglio farti del male" gli disse dolcemente

Harry alzò gli occhi verso il ragazzo, aveva il respiro pesante "io non sono pazzo..." Louis soffiò una lieve quantità d'aria dalle labbra sottili e cercò di parlare nel modo più dolce di cui fosse capace: "Non ti credo pazzo" Gli disse, mentre sistemava il berretto sulla testa.

Harry chiuse gli occhi, aveva la testa che girava e faceva un male cane. Sentiva freddo e paura, non era mai stato scoperto. Dopo qualche minuto si alzò da terra, "scusami se hai dovuto assistere.." e Louis, vedendo il corpo del ragazzo nella sua intera altezza, si ritrovò ad alzare il viso e dedicargli un mezzo sorriso.

Harry notanto la vicinanza con il ragazzo dagli occhi celesti cominciò ad essere nervoso e cominciò a graffiare la sua pelle con le sue unghie senza neanche accorgersene, mentre lo guardava.
Una smorfia distorse le labbra di Louis nel vedere e, senza riflettere, si avvicinò ancora di più ad Harry e poggiò la sua mano calda sul punto esatto nel quale Harry si torturava, ma contatto tra le loro mani fu interrotto proprio da quest'ultimo che lo fissò sconcertato.
"Non farti del male" disse Louis lentamente e con un tono di voce talmente basso che Harry credette di averlo immaginato.

Harry guardò la mano sul suo braccio "sei uno degli angeli custodi?"
Louis, sbigottito, rise lievemente e scosse la testa. "Non sono un angelo, non credo neanche di somigliare a loro" Disse cercando di non risultare derisorio agli occhi di Harry
"uhm non lo so, non ne ho mai visto uno" rispose Harry con una smorfia curiosa, si era tranquillizzato.

Louis gli sorrise gentilmente e gli si parò di fronte. Si scostò le ciocche dagli occhi e lo guardò. "Io ti ho detto come mi chiamo ma non conosco ancora il tuo nome. Chi sei?" Chiese ripetedo le stesse parole usate dal castano che si stagliava due spanne più alto di luo
"Harry, mi chiamo Harry.." disse con una voce leggera e soave, tranquilla.

The Secret In His EyesWhere stories live. Discover now