𝒬𝓊ℯ𝓈𝓉𝒾ℴ𝓃ℯ 𝒟𝒾 𝓢𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲

~Risveglio~

Il piede sinistro stava per toccare terra quando qualcosa di morbido iniziò a strusciarvisi, era Kobe,il gatto spellacchiato e vagabondo che girava spesso vicino a casa sua.
Ellen, con la faccia schiacciata sul cuscino del letto inizio a lamentarsi,facendo versi incomprensibili.

Prese Kobe in braccio e lo mise sul davanzale,gli fece due carezze e si ributtò a letto.
Appena prima di richiudere gli occhi lanciò uno sguardo alla sveglia bordeaux sul comodino e come morsa da un serpente balzò in piedi:le 9:03,come diavolo era possibile non avesse suonato quel vecchio e vuoto marchingegno!
Si fiondò in bagno senza preoccuparsi più di dormire o del gatto,così che quest'ultimo ne approfittò per saltare sul bordo della brandina e acciambellarsi sotto le coperte ancora calde.
Ellen ,mezza addormentata ,aprì l'acqua della doccia e si tolse il  pigiama.
Entrò sul piano della doccia,scalza e infreddolita,il contatto con l'acqua gelata sembrò risvegliarla dal trance.
Lasciò che il getto le scivolasse addosso,come per lavarle via i problemi e le preoccupazioni.
Dopo quegli attimi di sollievo si rese conto di essere terribilmente in ritardo e di avere circa mezzora prima della lezione così prese la saponetta e si diede una brusca insaponata,l'odore inconfondibile di lavanda la riportò a casa,in Provenza,le sembrava di vedere gli sconfinati campi e lo zio Rex che con la bacchetta la sollevava da terra facendola ridere,le mancava tutto questo,eccome se le mancava.
Si accorse di essersi nuovamente persa nel suo mondo,perciò in fretta riaprì l'acqua e si risciacquò il corpo e il viso.
Aprì la tenda della doccia, allungò la mano fuori e dopo vari tentativi riuscì ad afferrare l'asciugamano blu oltremare che faceva pendant con le piastrelle.
Si avvolse nel suo accappatoio e con intraprendenza uscì dal bagno,scorgendo nello specchio la traccia dei suoi occhi,marroni,così montoni pensava,ma vispi e finalmente pronti ad affrontare un nuovo giorno.

Tornata in camera non si accorse di Kobe,perciò aprì l'armadio imponente,fatto da suo zio con legno di ciliegio;tirò fuori i pantaloni a vita alta neri e la camicetta bianca a pois rossi.Le piaceva quell'abbinamento,alla lontana vedeva in sé una coccinella.
Si vestì in fretta e furia e poi corse ancora in bagno e si posizionò davanti  allo specchio.
Respirò 2/3 volte ,sorrise ed aprì il secondo cassetto del mobile sotto al lavandino.Estrasse il beautycase e iniziò a mettere il mascara,leggero..ancora si trovò costretta a vedere i propri occhi, così ordinari,così normali e così inspiegabilmente muti.
Tornò in camera senza degnare il gatto di uno sguardo,piegò il pigiama e tentò di rifare il letto ma nello sbattere la coperta la palla di pelo rotolò giù.
Con uno sguardo severo lo prese in braccio e lo riportò sul davanzale,poi con fare impaziente aspetto che uscisse e poi richiuse tutto.
Dopo essersi messa le Converse nere,riaprì la finestra per far cambiare aria,anche se decise di incrociare gli scuri per evitare che quel diavoletto di gatto rientrasse poi chiuse la porta ed entrò in camera di Kim.

Spalancò le finestre e si mise ad urlare nelle orecchie della poverina,gridando :
"Svegliati,cavolo,quella bacata della sveglia non ha suonato,io tra 10 minuti ho lezione ,vedi di aver fatto il pranzo per quando torno perché non ho fatto colazione e poi chiudi le finestre,e poi dai da mangiare a Salz,e poi fai i compiti e poi.."
Kim,intontita dalla voce stridula della sorella le tirò un cuscino,mancandola,lei di rimando lo rilanciò beccandola in pieno e poi dicendo
"Kim,sono seria se arrivo tardi anche oggi non credo che Julian mi risparmierà"
Kim sorrise e le disse
"Buona giornata rompi"
Stizzita Ellen le rispose
"Tutto tranne che Buona questa giornata"
Uscì dalla camera fiondandosi giù per le scale,prese la borsa nera piena e ripiena,la giacca di pelle e la bacchetta ,poi uscì dalla porta di casa.
Infilò per il corridoio che portava all'ascensore  sperando di non incontrare nessuno,ma sfortunatamente la signora e il signor Bolgefisch aprirono la porta di casa proprio in quell'istante e appena la video iniziarono una conversazione poco interessante e sicuramente interminabile.
Tanto però l'attenzione di Ellen non era rivolta a loro,occhi e corpo fissavano il bottone dell'ascensore che sembrava occupato.
Nella sua testa iniziò a frullare un ideuzza un po' cattiva ma poi lasciò stare,si girò verso i signori e poi disse
"Scusate davvero ma sono di fretta oggi,me ne parlerete più tardi,davvero sono dispiaciuta ma non posso tardare "
I due restarono lì impalati,dato che erano abituati ad essere sempre assecondati,mentre Ellen si infilò nell' ascensore dal quale uscivano Yavin e Percy,due gemelli pestifero.
Alzo gli occhi al cielo,salutò nuovamente e inizio a premere il bottone con una certa insistenza,quasi volesse velocizzato.
Appena sentì le voci attutire dal piano di sopra, chiuse gli occhi,si concentrò e in un attimo si  smaterializzò.

ANGOLO AUTORE
Ciao a tutti, mi chiamo Anna .
La storia che sto scrivendo è già nella mia testa ma devo ancora strutturarla,ditemi se i capitoli sono troppo corti o lunghi o se vanno bene.
Scusatemi per gli orrori ma scrivo di getto.
Parte di qualsiasi dubbio abbiate e niente vi voglio tanto bene
Ci tenevo a dirvi che sto contemporaneamente scrivendo in cartaceo.
Ultima cosa la prima foto sarebbe la casa di Ellen, la seconda Ellen e la terza Kim come me le immagino io..
🐷💕vvb