Capitolo 11: Il Bacio

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<<È una..?>>

<<Libreria. Molto piccola, confusionaria e con decisamente troppi libri. Ma è l'unica che mi ha conquistato.>> Louis strinse la stretta sulle loro mani che non avevano ancora sciolto. Era un pezzo di Harry quella libreria, non c'era bisogno di spiegazioni. Bastava guardare con quale emozione la ammirava da fuori, come se stesse ritornando a casa.

<<Chissà perché mi aspettavo già che amassi leggere>> sorrise dolce il liscio. Entrarono piano nella piccola libreria, come se avessero potuto rompere quella quiete e quella calma che da subito li accolse. Alcune lampadine cadevano dal tetto, per pochi centimetri non raggiungevano la capigliatura leonina dell'artista. La luce era tenue e dorata, come certe sfumature del tramonto. I libri erano ovunque. Stipati sugli scaffali, per terra, su piccoli supporti montati sulle pareti color crema. Il loro odore riempì i sensi dei due ragazzi, che lasciavano vagare i loro occhi su ogni più piccolo dettaglio. Harry avanzò qualche passo incerto, l'espressione completamente estasiata da tutto ciò che vedeva. Era tutto così rustico, ma allo stesso tempo elegante e pieno di qualcosa che all'inizio Louis non riuscì ad identificare. Poi realizzò. Era sentimento. L'unione di tante, troppe storie, scritte su pagine e pagine ormai ingiallite da tempo, che attendevano solo di essere scoperte, di essere capite. Storie che aspettavano solo di essere ricordate nei cuori di ogni curioso che avrebbe dato loro una possibilità. Louis scivolò via dalla presa di Harry incamminandosi in un piccolo percorso disegnato per terra, lì dove nessun libro intralciava il cammino. Erano così tanti che non avrebbe mai saputo decidere quale prendere. Si guardò attorno senza sapere quanto tempo stesse realmente perdendo.

Harry poco distante da lui, di spalle, apriva un vecchio libro ormai quasi distrutto. Riconobbe dai primi versi il componimento dell'Odissea. Vecchi classici greci che nascondevano così tanto dietro ogni riga, che in pochi riuscivano a capire. Lasciò le sue dita vagare e toccare ogni copertina, ogni pagina scoperta, godendosi la situazione di comprensione che traeva da quelle tragedie. Da piccolo si era sempre chiesto se forse la sua vita fosse un racconto e lui non fosse un protagonista. Era un eroe come l'Achille di Omero o forse un reietto come il Mazzarò di Verga? E la sua storia era piena di avventure e magia o di verità opprimenti e disgrazie? Ma soprattutto, quante pagine aveva?
Chiuse gli occhi lasciando affiorare un sorriso a fiori di labbra. Erano pensieri così strani. O forse erano troppo giusti per essere compresi? Fu riportato alla realtà da un lieve sussurro. Confuso cercò con lo sguardo Louis e lo trovò posto di profilo, con un libro fra le mani e gli occhi incollati al suo interno.

<<Haz, vieni>> sussurrò ancora, completamente rapito per distaccare i suoi occhi dalle pagine e notare che il riccio era già accanto a lui.

<<Cosa hai trovato?>> il silenzio che avvolgeva il rumore di quei libri era un qualcosa di sacro che non andava interrotto. Per questi motivo entrambi mantennero un tono di voce molto basso, assorti da tutto l'insieme.

<<Credo sia un libro di poesie.>>

<<Credi?>> Louis voltò con delicatezza la pagina che aveva appena finito di leggere.

<<Non trovo nessuna prefazione, nessun titolo. Sembra che qualcuno l'abbia nascosto sotto una montagna di altri libri scritti in una lingua strana...è arabo secondo te?>> Harry soffocò una risatina scuotendo la testa.

<<No no, la lingua strana di cui parli è greco. Sono libri molto antichi, molti sono scritti anche in latino>> il più piccolo annuì rapito, fissandolo con i suoi occhi azzurri come lapislazzuli.

<<Oh>> ritornò a guardare il piccolo libro parecchio danneggiato dal tempo e dal fatto che fosse davvero stato stipato poco accuratamente.

𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝  𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON Where stories live. Discover now