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Imprecai alla vista di quelle labbra, perché si, ero bassa e non riusciva a scorgere i suoi occhi. Ma non per questo non capii di chi fossero.

"Cosa vuoi?" chiesi al ragazzo che mi teneva ancora tra le braccia. Non osai alzare lo sguardo per incontrare quelle pietre scure che aveva al posto degli occhi.

"Mia mamma sta da voi" disse.

"Tua mamma sta sempre da noi" lo informai. Ma questo, già lo sapeva.

Roteò gli occhi.

"Moscerino, verrò con te" disse.

Con una leggera spinta, come se mi volesse incitare, iniziammo a camminare verso casa mia. Come già detto, mi costava molto. Ma, stare attaccata a Calum sotto ad un ombrello, rallentò il nostro camminare di molto.

Seppur stando sotto ad un ombrello, ci bagnammo, ma, osservandolo poi, scoprii che io ero quella bagnata tra i due.

Arrivammo a casa mia. Avevo una voglia tremenda di una doccia e di un pigiamone antristupro.

"Tesoro, entrate" mia mamma ci accolse una volta entrati. Entrambi fummo costretti a toglierci gli scarponi, e io sperai con tutta me stessa che Calum non notasse i miei calzini con i pony. Sarebbe stato imbarazzante. Ma successe, e mi pentii di non averne scelto di meglio quella mattina.

Sapevo già quello che sarebbe successo, ovvero; Calum mi avrebbe presa in giro finché non se ne sarebbe andato -o a vita.

"Calum, tesoro, perché non vai a fare anche tu una doccia?" mia madre parlò. Lei, lei lo adorava. E anche io lo adoravo, ma dopo avermi appiccicato la gomma tra i capelli, in prima elementare, iniziò una guerra tra noi. Amara e lunga.

Ma nel profondo, sapevo che non era quello il vero motivo.

"Oh, sarebbe fantastico!" disse Calum sinceramente. Una cosa che avevo capito in tutti questi anni era che; riuscivo a capire quanto mentiva. Erano numerose le volte che lo faceva. Senza vergogna. Spudoratamente dinanzi a me

Mi infastidì la proposta di mia madre, chi vuole un Calum nudo in uno dei tuoi bagni?
"Tesoro -questa volta si rivolse a me- accompagna Calum e dagli dei asciugamani puliti" spiegò. Annuii iniziando a camminare, seguita da lui.

La sua presenza, dietro me, mi infastidiva. Cazzo!

Mi fermai davanti alla porta del bagno principale, bussai.

"Puoi andare qui. Tu entra, vado a prenderti degli asciugamani" sbuffai. E mentre lui entrò, io andai a prendere quel che gli serviva.

Non ci impiegai molto, quindi, pensai che non vi fosse il problema di bussare.

Aprii la porta, entra e la chiusi. Però, quando alzai lo sguardo rimasi incantata. Tutto quello che avevo in mano mi cadde per terra.

"Oddio copriti" dissi appena in un sussurro. Ma la verità era che ero in trance.

Le sue gambe, il suo petto, le sue braccia, il suo collo, quelle labbra...

Rossa in viso, raccolsi tutto, poi, li misi sul lavandino prima di uscire.

Ordinai al mio cervello di dimenticare l'accaduto, ma l'immagine di Calum in boxer era fresca impressa in me. Mi accorsi che il mio respiro non era più regolare, ma bensì affannoso.

Dio, il suo corpo era così bello.

Camminai verso la mia camera, anche io necessitavo di un bagno caldo.

Passò un ora dopo che uscii dalla doccia e mi vestii.

Quando andai giù vidi tutti già a tavola, compreso gli Hood.

Mi sedetti vicino a Calum, l'unico posto libero. Tutti, a tavola, stavano parlando animamente.

(Vi consiglio di mettere qualche canzone dolce; calma. Tipo: Sad Song)

Sentii un calore sconosciuto sulla mia mano, incuriosita guardai.

La fonte di calore proveniva dalla mano di Calum. Arrossii appena quando iniziò ad accarezzarla sotto sguardo vigile di mia madre, che non si faceva perdere nulla.

Era così morbida la sua mano, soffice e calda. Inizialmente non ebbi il coraggio di guardarlo, ma quando fece incrociare appena le nostre dita lo guardi, girando la testa di scatto.

Lui continuava a parlare con mio fratello Luke di videogames tranquillamente.

Tolsi la mia mano dalla sua con un sospiro.
Perché l'ha fatto?

"Vado in camera" annunciai. Quel calore mi mancò all'istante.

Sentii mia madre rivolgersi a Calum, invitandolo a seguirmi. Lui accettò.
Mamma, se non ti è chiaro, sono andata via per lui.

"Aspetta, moscerino"

Ma ovviamente non lo aspettai.

"Non seguirmi, coglione" dissi dura, improvvisamente mi ero arrabbiata.
Per un semplice contatto? Per una carezza?

Aprii la porta di camera, ma la chiusi immediatamente. Nessuno mai aveva visto la mia camera, al di fuori di Luke e la mia tata. Era il mio rifugio; il mio e quello di Luke.

"Non puoi entrare" dissi.

"Perché?" chiese.

"Permetto solo a Luke di entrare" spiegai, "È il nostro rifugio questa stanza. E tu non puoi entrare" spiegai.

Le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio.

"Prima o poi la vedrò, o meglio, il tuo letto" sorrise, lo percepii.

"Non farò sesso con te" precisai.

"Oh no, non sarà sesso. Noi un giorno faremo l'amore" mi guardò negli occhi.

"Per fare l'amore bisogna amarsi" disse, "E tu un giorno mi amerai".

Aprii la porta, "Entra".


Note di Gillianiall
Ciao ragazze! Questa è la prima volta che scrivo il mio angolo autrice in questa fanfiction.
Saranno rare le volte che accadrà.
Grazie di cuore per seguire la mia fanfiction su Calum.
Vorrei solo dirvi che non è come le altre storie, o almeno, non del tutto.
I protagonisti hanno un rapporto particolare, e lo potrete definire solo leggendo i prossimi capitoli.
Non vorrei dirvi molto, quindi vi lascio.
Spero che continuerete a leggere fino alla fine, lo apprezzerei.
Alla prossima.

So Disconnected || Calum HoodWhere stories live. Discover now