Cosa vuoi Brandon?
Al buio la sua immagine mette ancora più timore, così ampia, rispetto a tutte quelle intorno.

Decido che è arrivato il momento di tornare dentro quindi accompagno Kevin ed insieme a Milly e Max supero l'enorme campo per tornare al caldo, dentro la base.

Il mio amico ha la mano un po' rossa probabilmente per il colpo e per il fatto che non è abituato a questo genere di violenza.

Mi dispiace per lui
Brandon ha esagerato, l'ha messo in imbarazzo

Do un ultima occhiata alle mie spalle e lo vedo, ancora lì, a fumare un'altra sigaretta, con arroganza e strafottenza.
Lo sguardo sempre posato su di me

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La mattina dopo io e Kevin ci troviamo nell'ufficio del dirigente, a causa della discussione del giorno prima.
Mi sorprende di non vedere Brandon, ma probabilmente avrà di meglio da fare che parlare con questi "bambini"

Mah
Sarai te il poppante

-È colpa mia- dico subito sentendo lo sguardo di Kevin addosso, pronto ad intervenire -Tutto questo si sarebbe potuto evitare...- dico sinceramente guardandolo negli occhi

-Beh in effetti è così...- il dirigente ci guarda entrambi, a turno
-Ormai signorina inizio a pensare che lei non voglia più lavorare qui, o che non sia una persona professionale...-

-No Natalie è la ragazza più professionale che conosco...- dice Kevin e sorrido, perché mente bene

Se io sono professionale Brandon è dolce e coccoloso.

-Io voglio rimanere qui- dico sinceramente cercando di non ridere pensando ad un Brandon coccoloso
-D'ora in poi mi farò gli affari miei, lo giuro-

Ma non ci credo nemmeno io

Il dirigente sospira e punta di nuovo i suoi occhi nei miei

-Le chiedo scusa- continuo

-Non è a me che deve chiudere scusa signorina- risponde prontamente il signor dirigente, ed io alzo un sopracciglio, sorpresa

-Non chiederò mai scusa a Brandon Evans!-

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-Le volevo chiedere scusa-

Sono in piedi accanto a lui
A guardare i militari correre intorno all'enorme campo.
Lo sento sospirare e non ho il coraggio di alzare lo sguardo.
Già solo il fatto che non mi abbia ancora uccisa è tanto.

Vedo che non risponde, quindi sono obbligata a guardarlo.

Il viso fermo e gli occhi puntanti sul campo, senza la minima intenzione di avermi ascoltato e di volerlo fare.
Ha una leggera barba e le braccia incrociate mettono in risalto i muscoli

Mi schiarisco la voce tralasciando i pensieri
-Le chiedo scusa signor Evans- dico chiaro e tondo

E finalmente mi guarda, con quegli occhi freddi, scuri

-Ho capito- dice solo, con la voce roca -Puoi andare-

È stato facile
Nessuna ferito, nessun morto

Gli porgo la mano -Quindi pace- mormoro.
Lui la guarda alzando un sopracciglio
Non me la stringerà mai

-Meglio limitare il contatto fisico- dice

-Come?- dico, spero di aver sentito male,
stringere la mano è il gesto più formale che esiste

-Ho detto che è meglio limitare il contatto fisico- alza il tono di voce ma continua a fissare avanti, sembra teso

-Se per lei questo è contatto fisico...- alzo le mani in segno di resa

Ieri c'è stato contatto fisico tra noi.
Ricordo ancora le nostre mani strette.
E non mi pare che le dispiacesse signor Evans...

-Lo è- stavolta mi ringhia praticamente contro -Adesso vai Natalie-

Faccio per andarmene

Magari in realtà gli da fastidio il fatto che ieri gli abbia le toccato le mani.
Però adessso volevo solo stringerla in segno di pace
Mah
Chi lo capisce.

-Questo non è normale però!-
non resisto all'impulso di continuare a parlare con lui dando voce ai miei pensieri -Mi sembra esagerato non poterci stringere la mano!-

Sto camminando all'indietro, per guardarlo bene negli occhi

Ma lui non mi risponde

Sbuffo infastidita

Sai che c'è?
Ma chi ti tocca!

Improvvisamente mi sento spingere con forza da un lato
-Sei sempre in mezzo!- mi urla il militare biondo, quello della lavanderia, che io odio
-Ma sarai tu sempre in mezzo!- controbatto io per poi incamminarmi verso l'entrata
-Coglione...- sussurro ancora arrabbiata

Mi giro un ultima volta per guardare Brandon, e non mi sorprende vederlo osservarmi.

Sorrido malvagiamente.
Se Brandon Evans vuole spazio,
sarò la persona più invadente su questo pianeta.

Be MineWhere stories live. Discover now