𝗧𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗵𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

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La Morte odia i cimiteri.
Come? chiederete voi. La Morte non dovrebbe essere padrone dei cimiteri?

Invece no. Morte odia i cimiteri, odia l'odore dei corpi tumefatti dal deterioramento.
Per di più mi devo subire i pianti, a volte falsi, della gente, pensa la Morte.

Seppur tanto odio, l'ammasso di ossa in giacca e papillon, deve girare per i cimiteri.
Solitamente incontra gente stramba. Come quel giorno in cui vede una coppia di giovani che scavano una buca.

«Che state facendo?» chiede Morte.
La ragazza, seduta sul cofano di una vecchia auto, fuma mentre guarda il ragazzo che scava.
«Scaviamo.»
Dice lei.

Grazie al cazzo, lo vedo, pensa.
«Perché scavate?»
Il ragazzo si alza e si stiracchia.
«Abbiamo questo folle desiderio di vedere un corpo in decomposizione.»
Se avessi un naso lo arriccerei, pensa la Morte.
«Perché lo volete così tanto?»

«Perché, perché, perché. Mica tutto deve avere una motivazione.»
La ragazza, con ancora la cicca tra le labbra carnose, scende dal cofano e ferma il ragazzo dallo scavare. Ormai ha raggiunto il freddo legno della bara.

«Voi giovani avete questa incredibile certezza che vivrete in eterno. E per rassicurarvi maggiormente, volete fronteggiare la morte guardando un corpo morto, per sentirvi ancor più eterni. Tutto ha una motivazione.»
Ora è la Morte ad accendere una sigaretta e a guardare i due giovani, che lo ignorano e si cimentano ad aprire la bara.

«Ma sapete? Avete fatto cilecca. Questa è la tomba di un bimbo di cinque anni di vita.»

I due giovani guardano con terrore e paura, il corpicino non ancora decomposto del tutto di un bimbo di cinque anni di vita.

𝐋𝐄 𝐁𝐈𝐙𝐙𝐀𝐑𝐑𝐄 𝐀𝐕𝐕𝐄𝐍𝐓𝐔𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐌𝐎𝐑𝐓𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora