Chi sei?

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Davanti a me avevo i Pilastri.
Più temuti che amati, erano i nove spadaccini ammazza-demoni più forti dell'organizzazione.
Non avrei mai pensato che quel ragazzo dagli occhi blu notte ne facesse parte.
Ma era lì, in piedi davanti a me.
E entrambi ricordammo quel giorno.
Lo fissai con bocca e occhi spalancati, rimanendo senza parole. Ero a terra e non avevo intenzione di alzarmi, anche se si trattava dei Pilastri non riuscivo a fidarmi di loro.
«Signorina...» la ragazza farfalla si alzò, posizionandosi davanti a me e porgendomi una mano per alzarmi. La guardai, ma non accennai a nessuna risposta.
«Signorina, ti devi alzare o finirai per morire avvelenata» dice sorridente e con voce calma.
Il mio sguardo passò da lei al ragazzo dagli occhi blu che non smise mai di guardarmi.
«Ti prego, signorina. Alzati ed entra con noi, ti offeriremo cure, un letto, dei vestiti e un pasto caldo» la sua offerta era appetibile, ma a causa del veleno, ormai nel sangue, non riuscivo a prendere decisioni coscienti.

«Ma non lo vedi? Non può alzarsi»
Tirai su lo sguardo e la voce proveniva da lui.
Quei bellissimi occhi blu si avvicinarono a passo lento a me e, spaventata e ferita, mi feci più indietro, rannicchiandomi e chiudendo gli occhi. Sentii la sua presenza a pochi centimetri da me e abbassarsi al mio livello.
«Tranquilla» riaprii gli occhi e lo guardai.
Lui si tolse lo strano haori a metà e me lo avvolse attorno a tutto il corpo. Rispetto alla sua taglia, io ero più minuta quindi riuscì a coprire tutte le parti scoperte che avevo.
Avrei dovuto arrossire ma il sangue non poteva circolare bene, il che era tutto sommato positivo in quel momento.
Dopo di che mi prese a sposa e tornò in piedi con me in braccio. Il mio lento battito causato dalle ferite, iniziò a palpitare più di quanto avesse mai fatto e pian piano, mentre il ragazzo camminava, si placò sentendo il calore del suo corpo e le sue braccia che mi avvolgevano insieme a quello haori così bello e particolare.

Giyū's pov
Era quasi mezzanotte, non potevo credere a quello che era appena successo.
Lei era lì, tra le mie braccia, dopo due anni dal nostro incontro.
Quella ragazza così forte che uccise quel potente demone, ora era in pericolo di vita.
«Seguimi Tomioka» disse Shinobu, recandosi nella Villa delle Farfalle.
La ragazza avvelenata si stringeva a me ad ogni passo che facevo, amavo sentirla così vicino.
Appena arrivammo, ci vennero incontro le 3 piccole assistenti di Shinobu.
«Abbiamo una signorina avvelenata allo stato avanzato, se vogliamo salvarle la gamba dobbiamo curarla subito»
«Sissignora!» risposero loro in coro.

Entrati nell'infermeria, appoggiai delicatamente la ragazza sul lettino lasciandole avvolto lo haori a metà.
«Aspetta fuori Tomioka, ci penso io»
«Va bene, te la affido »
Mi diressi all'esterno come mi aveva detto e attesi per due lunghe ore, fino a quando Shinobu non riaprì la porta.
Mi alzai di scatto, aspettando che dicesse qualcosa. Sentivo una tensione pesante opprimermi lo stomaco.
«Sta bene, si riprenderà»
In un attimo, mi sentii sollevato.
«Posso vederla?»
«Al momento è sotto sedativi, non capirà molto di quello che la circonda. Probabilmente domattina si sarà già scordata tutto»
«Non importa, voglio vederla»
«Ti senti bene Tomioka?» mi chiese sorridendo.
«Si, perché?»
«No, non importa. Però se vuoi aiutarla, potresti parlarle. In questo modo potrebbe svegliarsi e noi vedremmo se sta davvero bene o no»
«Ok, ti ringrazio»

Decisi di far forza al mio coraggio ed entrare e, nel frattempo, ripensai alle parole di Shinobu.
"Probabilmente domattina si sarà gia scordata tutto"
Ciò mi rassicurava, avevo la possibilità di chiederle molte cose senza che si potesse opporre troppo.

Una volta dentro, raggiunsi il suo letto e la vidi dormiente mentre agitava la testa.
Deve aver sofferto molto.

Decisi di sedermi accanto a lei e seguire il consiglio che mi era stato dato.

Parlarle.

«Ehi...»
Non sono mai stato bravo a esprimermi, ma sentivo le parole uscirmi da sole e rivolgermi a lei diventò quasi naturale.
«Sai, hai davvero una brutta ferita. Hai appena subito una medicazione di due ore, ma tranquilla, starai bene. Shinobu è brava in quello che fa»
Smise di muovere la testa, ma non si svegliò.
«Sei stata fortunata a trovare questo posto, saresti potuta morire facilmente la fuori»

Mi accorsi che, sotto le coperte, aveva tenuto addosso il mio haori e ad un tratto, senza pensarci, lasciai spazio alle sensazioni.

«Non ho mai smesso di pensarti. Da quel momento ho vissuto sperando di rivederti. Anche solo una volta. Anche solo per un secondo. Mi sarebbe bastato. Ricordo che c'era la luna piena. Hai ucciso quel demone a due teste in un lampo e poi sei sparita. Ed ora sei qui, davanti a me. Ma stavolta sei davvero in pericolo. E non me lo so spiegare. Ma odio vederti così»
Abbassai lo sguardo e fissai il pavimento.

Tsk, sono ridicolo. Che diavolo mi è preso?

Ma improvvisamente sentii la sua voce.
«Tre»
Alzai il viso di scatto.

Era sveglia, e mi stava guardando

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Era sveglia, e mi stava guardando.
I suoi occhi ghiacciati erano luminosi e il suo viso da pallido, stava diventando più roseo.
«Come...?»
«Il demone non aveva due teste. Ne aveva tre» mi disse.

Furono le prime parole che le sentii pronunciare. A primo impatto aveva una voce pacata e tranquilla, calma e delicata. Era un suono meraviglioso.

«È vero, erano tre» risposi.
«Devo tornare dal nonno, non ho finito l'allenamento» sembrò spaesata.
Probabilmente per colpa dei sedativi.
«Tuo nonno?»
«Si arrabbierà se non mi presento»
«E dove si trova?»
Si guardò intorno per qualche secondo per poi posare gli occhi su di me.
«Chi sei?»
Mi venne un sussulto. Non si ricorda di me?
«Ecco... io...»
«Sei il ragazzo gentile» mi interruppe.
«Cosa?»
«Si, i tuoi occhi sono sempre gentili» mi disse.
«Mi chiamo Tomioka Giyū»
«Io sono Irys»

Irys...

Lo ripetei nella mia testa un'infinità di volte.

«È il tuo haori vero?» chiese indicandolo.
«Si, puoi tenerlo fino a quando non ti porteranno dei vestiti»
«Grazie Giyū» mi chiamò per nome.

«Mi sento la testa pesante» mi confessò.
«È perché il sangue sta tornando a circolare, vedrai che starai meglio»
«Voglio chiudere gli occhi»
«Allora fallo»
«N-non voglio tornare a stare da sola...»

Le presi la mano.

«Dormi quanto vuoi, non mi muovo da qui»

Il Pilastro Celeste | Tomioka Giyū x Reader (oc)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن