Io ti conosco

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Passarono due anni da quando ebbi ucciso il demone che aveva sterminato la mia famiglia.
Con la sua morte sulla coscienza, mi sarei dovuta sentire sollevata... ma non era così. Ogni volta che pensavo ai miei cari mi veniva il voltastomaco, ricordavo solo il loro sangue che imbrattava la fattoria.

«Ragazza! Ehi! Ragazza!» mi girai verso la signora che mi aveva risvegliata dai pensieri, ricordandomi che ero finita in un paese a cercare provviste.
«Potresti raccogliermi il ventaglio che mi è caduto, per cortesia?!» urlò nonostante le fossi accanto.
«Certo»
«Cosa?!» era molto anziana, probabilmente aveva problemi di udito.
Raccolsi il ventaglio piegandomi in avanti e sentii un fischio provocatorio accompagnato da delle risatine a dir poco spiacevoli.
Mi girai di scatto, fulminando con lo sguardo il gruppo di uomini che si credeva tanto superiore e loro si zittirono subito.

Effettivamente avevo degli abiti non troppo coprenti: un completo da battaglia nero con la gonna e degli stivali. Portavo i capelli legati, così che non mi dessero fastidio.
E poi avevo la katana di mio nonno.
La cosa più preziosa che mi era rimasta.
Non ho mai amato combattere, ma da quando uccisi quel demone, in me si risvegliò la natura del Pilastro Celeste, quale era mio nonno. È un tipo di spadaccino raro e potente quanto il Pilastro del Sole, dato che sono l'uno l'opposto dell'altro: lo Ying e lo Yang dei Pilastri.

Mi allontanai in fretta da quella via piena di gente, per rifugiarmi sotto un albero prima di un bosco che indicava la fine del piccolo paese.
Un po' mi vergognavo ad andare in giro, i miei vestiti erano molto consumati... sembravo una barbona. Cercavo alloggi diversi e mi pagavo i pasti con delle commissioni.
Spesso mi era già capitato di salvare delle persone dall'attacco dei demoni, ma non ricevevo ricompense dato che non appartenevo alla squadra ammazza-demoni.
Avevo sofferto per due anni, in silenzio, senza che nessuno potesse consolarmi.

Quella notte, non tornai neanche alla fattoria per dare loro una sepoltura. Ero così sconvolta e spaventata che non ebbi il coraggio di tornare indietro.

Se lo facessi ora? Tsk, no è ridicolo.

Non era ridicolo. Era spaventoso, terrificante.
Ed io non potevo riuscirci. Non in quel momento. Non da sola.

Ritornarono alla mente i ricordi di quella notte, quando uccisi il primo demone, quando incontrai quella persona. Faceva parte della squadra ammazza-demoni ed era arrivato per soccorrermi. Era gentile, mi aveva trasmesso un senso di protezione. Dopo due anni non l'ho dimenticato, anche se l'incontro durò due minuti.
Quando me ne andai senza dire nulla, dentro di me speravo di rivederlo un giorno.

Il sole è calante, tra meno di un'ora farà buio.

Mi alzai, scacciando via i pensieri che ormai consideravo insignificanti e mi recai nuovamente paese per cercare un alloggio in cui potevo dormire: chiesi a tutti, ma nessuno voleva ospitare una ragazza armata e vestita con pochi stracci.
Se fossi un ammazza-demoni porterebbero più rispetto.

Mi recai dall'ultimo mendicante, un fruttivendolo sulla strada principale che non avevo notato.
«Scordatelo ragazzina!»
«La prego!»
«Non ti voglio qui! O compri o te ne vai!»
«Sarebbe una notte soltanto, sia magnanimo!»
«Vattene, sto chiudendo il negozio! Tra 5 minuti il sole sparirà e saremo in pericolo»
Mi accigliai.
«In pericolo?»
«Non lo sai? Qui appare spesso un demone pericoloso. Abbiamo più volte chiesto aiuto alla squadra ammazza-demoni ma finiscono per morire tutte le volte» accidenti...
«Non si preoccupi, la proteggerò io. Conosco i respiri»
«Ti ho detto di non farmi perdere tempo! Il sole ormai è sparito! Vattene!»

Uffa, che modi...

Ormai era tardi, le case chiuse, le serrature blindate e non soffiava un minimo di vento.
Girai per il piccolo paese alla ricerca di un punto strategico in modo tale da non dare nell'occhio: finii in una via stretta e in penombra, mi sedetti, mi appoggiai ad una parete e chiusi gli occhi dalla stanchezza, tenendo una mano sulla katana.

Il Pilastro Celeste | Tomioka Giyū x Reader (oc)Where stories live. Discover now