Connor è così: complicato. Ci conosciamo fin da piccoli, ma non avevo mai fatto caso a lui, fino a quando durante una gita scolastica ai tempi della middle school lui non ha pensato di baciarmi davanti a tutta la classe.

L'incubo poi si è materializzato sotto forma di commenti e battutine, che non si sono fatti aspettare da un branco di tredicenni. La cosa più brutta però è che ho litigato definitivamente con la mia migliore amica di allora, Isabelle, che aveva una cotta proprio per Connor e che ha visto la cosa come un tradimento da parte mia, che invece ero solo una vittima.

In quello stesso periodo i miei genitori hanno divorziato, mia madre se n'è andata di casa e io l'ho implorata di portarmi con sé, perché volevo scappare via dalla situazione che si era venuta a creare a scuola.

Ma l'estate scorsa mamma ha ricevuto un'offerta di lavoro che non poteva rifiutare, e i sei mesi che doveva trascorrere nella filiale cinese della sua azienda sono diventati ventiquattro e io sono tornata ad abitare con mio padre, nella vecchia casa, nella vecchia città.

Peccato che Connor non sia più il ragazzino di una volta e appena l'ho rivisto, a settembre, ho sentito un'attrazione talmente forte che è stato impossibile resistere.

«Avrà anche dei lati positivi, no? Sai, per dare un senso alla vostra storia» dice Alfie.

Un senso. Come faccio a spiegargli che Connor è esattamente tutto quello che voglio dalla vita? Sì, è complicato, la sua mente è off limits e spesso e volentieri litighiamo. Ma è anche il mio primo amore. È un amico leale. Un leader. Un ragazzo fragile che mi ha mostrato lati di lui che nasconde a tutti gli altri. Ha fiducia di me al punto da avermi permesso di entrare in luoghi del suo cuore che aveva chiuso al mondo, per allontanare il dolore della perdita della madre, per non soffrire di un rapporto con suo padre praticamente inesistente.

Ci sono io. Ci sono stata. E vorrei continuare a esserci per lui, sempre, oltre ogni cosa. Mi sfugge un sospiro.

«Sanne e Malek verranno con te?» Alfie cambia discorso, interrompendo i miei pensieri.

«Sì», rispondo. Loro sono le mie migliori amiche. Sanne ha una cotta per Alfie e cerca sempre una scusa per presentarsi in libreria. Malek invece non l'ha ancora conosciuta, ma ne parlo talmente tanto che ormai è come fossimo tutti una grande famiglia.

«Non fare cose che non vuoi davvero», aggiunge. Il suo sguardo adesso è serio. Ha gli occhi azzurri, di un azzurro bello, non comune, quasi acquamarina, messi in risalto dalla montatura trasparente degli occhiali da vista che li ingrandiscono leggermente. Peccato che i capelli lunghi gli ricadano sempre davanti al viso. Se li tagliasse credo che guadagnerebbe un sacco di punti. Ma non sono affari miei. Mi sento arrossire a questo pensiero e distolgo lo sguardo.

«Che cosa intendi?» rompo il silenzio.

«Lo sai benissimo», risponde. «Non fare cose soltanto perché pensi che lo voglia lui. Non ne vale la pena. Non si torna indietro poi.»

Per qualche strano motivo racconto sempre tutto ad Alfie, mi ispira fiducia. È una sorta di psicologo personale. Non mi giudica e gli piace ascoltarmi, il che a volte è ciò di cui ho bisogno. Lui sa benissimo che sono ancora vergine, e sa ancora meglio che Connor non vede l'ora di mettere fine a questo stato. Domani dovrebbe essere il grande giorno e, se da una parte avere una data mi terrorizza, dall'altra tiro quasi un sospiro di sollievo all'idea, almeno la facciamo finita.

«Mi aiuti con questi scatoloni?»

Raggiungo Alfie alla vetrina dove dobbiamo sistemare le novità. Lavorare in libreria mi piace, i libri sono la mia grande passione, i miei amici fedeli, non mi hanno mai delusa. Ogni giorno varco la porta d'ingresso e mi sento bene, è come entrare in una piccola bolla di perfezione personale. Connor lo trova noioso. Quando l'ha saputo si è messo a ridere credendo che scherzassi, poi ha storto il naso.

Another (The Again Serie #2)Where stories live. Discover now