2. PERRY

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Il mio cagnolino Perry richiede le sue attenzioni e nonostante sia decisamente arrivato l'autunno è il momento della sua passeggiata, devo portarlo al parco.

"Prima o poi mi spezzerai un braccio Perry!" cerco di placare la sua irruenza al guinzaglio che mi distrae dai miei pensieri.
Qualche giorno fa ho incontrato quel ragazzo alla libreria e sono stata proprio una sciocca. Per anni mi sono detta che la mia anima gemella sarebbe stato uno che amava i miei stessi libri, quella mattina l'avevo incontrato e invece sono uscita senza nemmeno chiedergli come si chiamasse. Me ne sto pentendo, amaramente. La mia maledetta insicurezza continua a far danni.

Il parco, visto l'inclemenza del meteo, è quasi totalmente deserto, c'è solo un ragazzo seduto su di una panchina a leggere. Perry mi trascina da quella parte e il guinzaglio mi sfugge di mano.
"Perryyyy fermatiiiiiii" urlando inizio a corrergli dietro.
Vedo il mio cagnolino raggiungere il ragazzo e saltargli in braccio facendogli cadere il libro che ha tra le mani.
Con il fiatone arrivo a recuperare Perry e lo riconosco: è il ragazzo della libreria. Il cuore, se possibile dopo la corsa, accelera ancora di più i battiti.

"Scusami, scusami, mi è sfuggito" cerco di giustificarmi.
"Non preoccuparti è davvero simpatico" dice lui.

Io mi chino per raccogliergli il libro, lo volto e così per la seconda volta in pochi giorni mi ricapita fra le mani 'Il libro dell'inquietudine' di Pessoa, lui l'ha comprato.
I nostri occhi si incrociano, quando gli porgo il libro "Grazie! Sai avevi ragione è proprio una bella edizione" confessa.
Mi ha riconosciuta e nonostante il cuore che continua a battermi forte, mi ricordo cosa mi sono promessa di fare nel caso lo avessi rincontrato: devo chiedergli come si chiama.

"Sono felice che ti piaccia, comunque io sono Ludovica e lui, beh lui è Perry come penso tu abbia sentito." Dico ancora imbarazzata.
"Piacere Ludovica, io sono Dario. Con Perry ci siamo già conosciuti - lo accarezza dolcemente- Anche tu sei un'appassionata di Pessoa?"- mi domanda mostrandomi il libro che stava leggendo.
"Già, lo adoro." - confermo sedendomi un attimo a riprendere fiato sulla panchina affianco a lui.
Un attimo che si è trasformato in un tempo indefinito, perchè abbiamo iniziato a parlare e abbiamo scoperto di amare entrambi Proust e la nostalgia delle sue madaline, i poemi omerici, il sommo Dante, tutti i romanzi di Wilde e ovviamente Fernando Pessoa. Dobbiamo aver parlato a lungo, perché Perry mi gironzola intorno e dà chiari segni di avere una fame da lupo, forse è il caso che lo porti a casa, così mi alzo, anche se non vorrei farlo.
Ci scambiamo un leggero bacio sulle guance infreddolite da quel pomeriggio passato all'aperto e rimaniamo in silenzio, come se nessuno avesse il coraggio di voltarsi e lasciarsi andare via ancora una volta.

"Promettimi che ci rivedremo, ti aspetto da troppo tempo" tutto d'un fiato, con gli occhi nascosti dal cappuccio della felpa, è lui che parla per primo.
"Te lo prometto." Quasi non gli do il tempo di finire la frase che già ho risposto, poi mi volto e più trascinata da Perry che per mia volontà, mi allontano da lui.
Faccio qualche passo, ma non resisto, mi rivolgo indietro per guardarlo nuovamente e lui è ancora là, immobile, a vedermi andar via, mi sorride e mi fa un cenno di saluto. Forse il colpo di fulmine esiste davvero.

Il lato destro del cuore || SpaceValley|| COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora