13. LA FESTA DI NATALE

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Erano passate due settimane, ed Hermione non gli aveva più rivolto neanche una parola. Durante le ronde si era limitata a fare il suo lavoro, e se lui provava a fare conversazione, lei rispondeva a monosillabi, o non rispondeva affatto. Era rimasta delusa, come biasimarla. Gli aveva dato la possibilità di mostrarsi al mondo per come era veramente, di far vedere a tutti che non era una Bestia, e lui invece aveva preferito nascondersi, di nuovo. Draco strinse le mani a pugno e le sue nocche si fecero di un bianco cadaverico, mentre pensava a chi avrebbe accompagnato la ragazza alla festa di Lumacorno, quella sera. Non aveva sentito una parola del discorso della McGranitt. No, i suoi pensieri erano rivolti tutti a Hermione, che se ne stava seduta qualche posto più avanti a lui.
«Draco, cosa è successo con la Granger?»
A Blaise non era sfuggito l'allontanamento che c'era stato tra i due, e cominciava a temere che l'amico non riuscisse a portare a termine la scommessa.
Draco non rispose. Erano due settimane che pensava ad un modo per fare pace con la giovane Grifondoro, e stava mettendo a punto un piano per riuscirci. Non per la scommessa, quella ormai era passata in secondo piano. No, semplicemente perché in quelle due settimane aveva capito che aveva bisogno di lei, dei suoi consigli, della sua presenza, e si era sentito più solo che mai. Hermione era diventata indispensabile nella sua vita, in un modo che lo spaventava e attraeva allo stesso tempo.

~*~

Hermione era davanti al suo armadio da un'ora, ma non aveva ancora deciso cosa indossare. Non che le importasse più di tanto, in realtà, visto che non aveva un accompagnatore. Era così arrabbiata con Draco, ma non perché avesse detto di 'no'. Era delusa dal fatto che avesse preferito nascondersi piuttosto che mostrarsi al mondo per ciò che era. La ragazza sbuffò, e si asciugò con un dito una singola lacrima solitaria che era evasa per rigarle il volto. Senza pensarci troppo scelse il suo vestito preferito, un abito di un rosa antico con una scollatura a V che metteva leggermente in risalto il suo seno e con una gonna che scendeva morbida fino alle ginocchia. Si sistemò i capelli, raccogliendo qualche ciocca con un semplice fermaglio di pietruzze colorate, e lasciando gli altri boccoli liberi sulla sua schiena. Poi sistemò al collo una collana di perle, e come tocco finale si truccò leggermente, con colori neutri e naturali, giusto quel che bastava per donare un po' di luminosità al suo volto pallido. Si guardò una volta sola allo specchio, e constatato che come risultato non era niente male, uscì dalla stanza e andò in sala comune. Alcune studentesse se ne stavano sedute sul divano a bisbigliare, e passandoci vicino Hermione non poté fare a meno di sentire parte della loro conversazione.
«Ti dico che era lui, proprio davanti al quadro della Signora Grassa. Era così elegante che ho pensato fosse un principe.»
Ma di chi stavano parlando? La ragazza disse la parola d'ordine e il quadro si spostò per lasciarla passare. Lì per lì non vide nessuno, poi però sentì la sua voce e si girò di scatto.
«Ciao Hermione, ti stavo aspettando.»
Era così bello, il Principe dei Serpeverde in persona. Indossava un completo nero abbinato a una camicia bianca, e tra le mani stringeva uno splendido mazzo di rose rosse.
«Draco, che cosa ci fai qui?»
La giovane Grifondoro aveva la gola secca per l'emozione, ma non riuscì a trattenere un dolce sorriso.
«Mi è giunta voce che una splendida donzella era senza accompagnatore, quindi ho pensato che fosse un peccato e ho deciso di rimediare. Sono ancora in tempo?»
Draco le porse il mazzo di rose, che lei afferrò con mani tremanti.
«Io... Grazie, sono felice che tu abbia cambiato idea.»
I loro sguardi intensi si incontrarono, poi lui la prese a braccetto e la condusse verso il luogo della festa.
«Mi sei mancata durante queste due settimane.»
Quella semplice frase valeva più di diecimila parole, ed Hermione si trovò ad incrociare le sue piccole dita tra quelle del ragazzo.
«Anche tu mi sei mancato.»

~*~

Quando entrarono nella sala addobbata per la festa, gli sguardi dei presenti si fissarono su di loro, compreso quello incredulo di Harry. Draco avvicinò le sue labbra all'orecchio di Hermione, e la carezza dell'alito del ragazzo contro la sua pelle le provocò un brivido lungo la schiena.
«Ci stanno guardando tutti...»
«E allora che guardino pure!»
La mano del giovane Serpeverde si fece ancora più stretta alla sua. Cominciava a pentirsi di essere venuto, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Hermione lo accompagnò a salutare il Professor Lumacorno.
«Buona sera, professore. Splendida festa!»
Lumacorno, che era già un po' alticcio, ridacchiò con allegria.
«Oh, buona sera anche a te, Granger. E anche a te, Draco Malfoy. Godetevi la festa!»
Draco cercò di mascherare la sua preoccupazione mentre si avvicinavano a Harry Potter e Luna Lovegood.
«Ciao Harry, come stai?»
Il Prescelto guardò prima l'amica, poi il suo acerrimo nemico, e infine le loro mani unite.
«Ciao Herm! Ehm... Posso parlarti un secondo?»
La ragazza annuì. Sapeva di cosa voleva parlargli, e si era già preparata una buona scusa per la presenza di Draco.
«Io... Vado a prendere da bere. Ci vediamo tra poco!»
Draco si allontanò velocemente verso il tavolo del buffet, mentre Harry prese per un braccio l'amica e la condusse dietro una tenda.
«Hermione, ma sei impazzita? Che cosa ci fai con Draco Malfoy?!»
Hermione sbuffò sonoramente e incrociò le braccia sotto il seno.
«Vuoi scoprire o no che cosa ha in mente, Harry? Beh... Ho pensato che avvicinandomi a lui e facendo in modo che si fidasse di me avrei ottenuto qualche informazione. Meglio che fare accuse senza prove, non credi?»
Il giovane Grifondoro spalancò la bocca per la sorpresa. Ancora una volta la sua amica era stata più furba e intelligente di lui, naturalmente.
«E hai scoperto qualcosa?»
Lei scosse la testa con convinzione per rispondere alla sua domanda. In realtà aveva scoperto molte cose su Draco, ma non voleva tradirlo in quel modo, non ora che era riuscita a instaurare un rapporto di fiducia e complicità con lui.
«No, non ancora. Ma ci sto lavorando. Fidati di me, ho in mente un piano molto articolato per farlo parlare.»
Quando scostarono le tende notarono Draco uscire dalla sala, seguito dal Professor Piton. Harry cominciò a corrergli dietro per spiarli, e ad Hermione non rimase altra scelta che andargli dietro.

The Beauty and the Beast ~Dramione~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora