Luna Piena

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Nel buio più tempestoso, la poca luce della luna attraversava le nuvole e si rifletteva sulla resina colante degli alberi e il silenzio della foresta era spezzato solo dal rumore della mia corsa sulle foglie cadute.

«Tomioka, dirigiti alla foresta a est, c'è un demone che divora i contadini. Scopri se fa parte delle lune»

A seguito delle parole del capofamiglia, mi diressi dove mi aveva indicato e vagai per ore cercando l'agognato demone.
Il mio sesto senso si attivò e i miei movimenti si arrestarono.

C'è qualcosa che non va...

Chiusi gli occhi per affinare l'udito e sentii chiaramente il suono di una goccia.
In un istante, quella stessa goccia si moltiplicò e, aprendo gli occhi, sollevai il capo e posai lo sguardo sulle scure nuvole che ormai avevano coperto del tutto la luna.

C'è qualcuno. Anzi no, sono due.

Con un balzo arrivai sul ramo più alto di un'albero e iniziai a spostarmi da un tronco all'altro fino a dove mi indicava l'istinto.

Mi fermai all'improvviso e abbasso lo sguardo: sotto di me è presente una figura ripugnante grigia a tre teste. Un demone.
Ma non era solo, c'era un'altra persona...
Aveva i capelli argentei, una divisa nera e una katana bianca.
La pioggia si fece più intensa e il demone iniziò a ridere.
«Che c'è ragazzina? Non riesci a muovirti?!» la provoca.

Quindi è una ragazza. Da qui non riesco a vederla in viso.

Smise di piovere e, dopo lo spostamento delle nuvole, il cielo offriva la visione della luna piena.
Lei non rispose. Rimase immobile e in silenzio fino a quando il demone non fece uno scatto per attaccarla.
Presi tra le mani l'impugnatura della katana, pronto a saltare giù al momento giusto.

Presi tra le mani l'impugnatura della katana, pronto a saltare giù al momento giusto

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«Tredicesimo Kata...» al suono della sua voce mi immobilizzai. Tredicesimo? «Luna piena.»

Sbattei le palpebre e le tre teste del demone erano state mozzate.
La ragazza si trovava nella stessa posizione di prima.

Ma che è successo? È stata troppo veloce.

Alzò lo sguardo verso il ramo su cui mi trovavo e mi pietrificai. Aveva degli occhi color ghiaccio lucidi e un viso dolcissimo.
Improvvisamente fece un gemito e si piegò con lo stomaco iniziando a sputare sangue.
Scesi dall'albero e la soccorsi immediatamente: mi accovacciai davanti alla ragazza e lei alzò la testa per guardarmi e io arrossii senza neanche rendermene conto.

Ma che mi prende?! Non è da me!

«Tutto bene?» era una domanda stupida.
Però, per quanto mi sforzassi, non trovavo il motivo per cui stesse così male. Non era ferita. Poteva essere un effetto del Kata che ha utilizzato...
Non ricevendo alcuna risposta, cercai di tranquillizzarla.
«Sai, ti devo ringraziare... hai fatto il lavoro al posto mio» mi alzai e le porsi la mano «Su, forza»

Rimase in ginocchio a guardarmi.

È davvero bella...

Cercai di evitare strani pensieri e mi limitai ad avvicinare la mano.

«Sei gentile» disse.

Aveva una voce stupenda, per me, in quel momento, il suono delle sue parole furono la cosa più bella che avessi mai udito.

Prese la mia mano e si tirò su.

Era una visione.

Lei mi guardò a lungo, senza dire niente. Poi alzò lo sguardo verso il cielo.
La imitai, guardai verso il cielo e i miei occhi si persero nella luna piena, circondata dalle stelle.

Mi sentivo a mio agio, riabbassai lo sguardo per ammirare quella ragazza così particolare ma, una volta fatto, lei non c'era più.

Mi guardai intorno più volte, dopo di che mi riavviai al Quartier Generale.
Camminai lentamente, non sapevo niente di lei: nome, età, provenienza...
Ma sapevo che l'avrei rivista.
Sapevo che l'immagine dei suoi occhi e la sensazione della sua mano sulla mia non sarebbero potute mai sparire.

Il Pilastro Celeste | Tomioka Giyū x Reader (oc)Där berättelser lever. Upptäck nu