XVII - Small talks.

915 43 3
                                    

ROBB'S POV.

-Vorrei restare qui tutto il giorno- disse Robb, accarezzando la spalla nuda di Euridice con il pollice della mano che la teneva stretta a sé.
Il Giovane Lupo la guardò, alla luce fioca delle candele, e non potè fare a meno di pensare che fosse bellissima, così bella che quasi stentava a credere che quella ragazza giacesse nuda accanto a lui.
-E allora resta- disse Euridice con voce calda e suadente.
-Vorrei, non sai quanto, ma devo tornare nella tenda prima che mia madre, o il Pesce Nero, se ne accorgano- rispose. Fece per alzarsi, poi però scorse Euridice avvolta dalle sue lenzuola beige e i suoi capelli lunghissimi brillare, e si fermò un attimo a contemplarla.
Sorrise, e poi scosse la testa incredulo.
-Sei perfetta, Euridice-
La ragazza ghignò.
-Per rendere felice questa donna perfetta allora dovresti rimanere qui ancora un po' con lei- disse maliziosamente e rotolandosi lievemente sul materasso.
Robb la osservò divertito mentre si infilava la camicia.
-Non provocarmi- rispose.
- Ci incontriamo ormai da più di due settimane, molti dei tuoi soldati ti hanno visto, ci sono movimenti insoliti gran parte delle notti... suvvia, credi forse che nessuno se ne sia accorto?- lo incalzò la ragazza, con quella schiettezza che inizialmente Robb aveva tanto odiato di lei.
Robb sospirò.
- Lo so, hai ragione, probabilmente mia madre ne è già al corrente- disse, leggermente spaventato all'idea di dover affrontare le sue prediche da madre protettiva.
-Tua madre?- domandò con tono canzonatorio la ragazza mentre si metteva a sedere.
-Tutto l'accampamento!- rispose -E probabilmente anche all'accampamento dei Lannister...- sussurrò, pensierosa.
Robb si rese conto che effettivamente Euridice non poteva che avere ragione.
Dopotutto, era difficile che nessuno se ne fosse accorto. E poi non era di certo sua intenzione tenere nascosta quella relazione. Lui amava Euridice, e se ne rendeva ogni giorno conto.
Lei era diversa da ogni Lannister sulla faccia della terra; quelle chiacchierate lunghe intere nottate che avevano fatto avevano rivelato una ragazza sensibile, forte e desiderosa di fare sempre la cosa giusta. Delineavano una donna che lui amava, temeva ed ammirava, e soprattutto, che voleva avere accanto per tutta la sua vita. Se inizialmente era confuso sui suoi sentimenti per lei, ora, invece, nessun dubbio lo attanagliava. Voleva lei, lei e solo lei. Per sempre. Desiderava fosse lei la madre dei suoi figli, la sua compagna, la Regina di Grande Inverno. Tuttavia, sapeva anche che Euridice mai avrebbe accettato di essere Regina di Grande Inverno. Non sarebbe stata la sua terra, né il suo popolo.
Robb sapeva anche alla perfezione che, nonostante lui capisse giorno per giorno sempre di più di essere follemente innamorato di lei, era troppo presto per confessarle tutto ciò. Non avrebbe forzato nulla, lasciando che le cose con lei facessero il suo corso.
Al diavolo gli altri, al diavolo le convenzioni, al diavolo la guerra. Ciò che contavano erano lui è Euridice. Nient'altro.
-Non mi turba affatto sapere che altri lo sanno- disse Robb, cercando di apparire più sicuro di sé di quanto in realtà fosse.
-Mi hanno giurato fedeltà, mi seguirebbero in vita e morte, dolore e gloria- disse, alzandosi e mettendosi una tunica che fungeva da vestaglia.
-Non posso continuare a fare finta di niente, Robb- disse la ragazza improvvisamente.
Il Giovane Lupo ebbe un sussulto al cuore.
Si voltò verso la ragazza corrugando le sopracciglia.
-Io sono qui a rotolarmi nel letto con te e i miei uomini, Rasko, stanno marcendo in qualche cella- non appena Robb sentì quel nome un brivido gli percorse la schiena.
Non riuscì tuttavia a capire di che cosa si trattasse; gelosia forse?
Robb non ebbe il tempo neanche di fiatare che Euridice si voltò completamente verso di lui e si avvicinò.
-Rasko fa tutto ciò che io gli ordino, mentre gli altri uomini sono fedeli alla corona e alla... mia Famiglia- Euridice chiuse leggermente gli occhi come se si stesse pentendo delle parole appena pronunciate.
-È proprio questo il problema-
La ragazza si avvicinò ancora di più a Robb, puntando i suoi grandi occhi in quelli del Giovane Lupo.
Il cuore di Robb accelerò, e pensò che, se quello era l'effetto che La vicinanza di Euridice gli faceva, allora era davvero fregato.
Osservò la sua pelle chiara nella leggera penombra della tenda, e la sua piccola bocca semi-aperta in attesa del suo giudizio.
Dopodiché, per un attimo, Robb pensò che il suo corpo si stesse gradualmente sciogliendo.
La vista di quel volto, di quelli capelli, di quegli occhi... lo trasportava lontano, come se stesse compiendo un viaggio fuori dal suo corpo.
Avrebbe dovuto esserne spaventato, confuso, eppure non si era mai sentito così bene come in quel momento.
L'amava. L'amava profondamente.
-Euridice...-
La ragazza si avvicinò pericolosamente al volto di Robb, tanto che le punte dei loro nasi si sfiorarono; poi appoggiò le sue mani sulle braccia del Re del Nord.
-Lo hai detto tu stesso che ti hanno giurato fedeltà, che i tuoi uomini ti seguirebbero ovunque, nella vita e nella morte, nel dolore e nella gloria- sussurrò suadentemente, mentre sentiva i pollici di Euridice scorrere sulle sue braccia. Robb ebbe un brivido, di nuovo, e probabilmente anche una reazione.
Euridice continuò a fissarlo a pochi millimetri di distanza; Robb riusciva a sentire il calore del suo fiato sul suo volto.
Non avrebbe potuto dirle di no per nulla al mondo, perché quello che provava per lei sovrastava ogni cosa.
Sapeva benissimo che cosa stesse facendo Euridice, dopotutto, nelle sue vene scorreva sempre il sangue dei Lannister, e che fosse un'abile manipolatrice lo si era notato sin dal suo arrivo.
-Va bene- rispose Robb.
-Ma questo ti costerà un caro prezzo-
Vi furono degli attimi in cui calò il silenzio è in cui Euridice lo stava guardando, confusa.
Poi Robb rapidamente le mise una mano dietro la schiena, una sotto le ginocchia e la sollevò da terra. Euridice emise urlo di divertimento, e Robb scoppiò a ridere prima di baciarla e spostarla sul letto.
Avrebbe dovuto sentirsi offeso, manipolato, preso in giro. Eppure tutto quello che percepiva era amore, desiderio di passare ogni singolo minuto della sua vita con lei.
Forse era stupido, forse non lo era.
Forse i sentimenti offuscavano ogni cosa.

EURIDICE'S POV.
Euridice osservò il volto di Rasko appiccicarsi alle sbarre arrugginite della cella.
Avevano dovuto percorrere un angusto corridoio, prima di raggiungere il luogo in cui lo avevano rinchiuso, proprio come la prima volta. Robb aveva deciso di portare con sé un seguito piuttosto numeroso di soldati.
-È davvero necessario chiedere a metà del tuo esercito di venire con te?- aveva domandato sarcasticamente.
-È pericoloso, Euridice, lo sai meglio di me-
la risposta di Robb non aveva tardato ad arrivare, che, senza indugiare, si era voltato e aveva continuato a radunare uomini.
La ragazza avrebbe voluto insistere,tuttavia sapeva che la discussione non sarebbe arrivata a nessuna risoluzione. La smania di rivedere Rasko e i suoi uomini, sapere che stavano bene, precedeva ogni tipo di buon senso che la ragazza possedesse.
-Principessa- sussurrò Rasko non appena la vide.
I cardini della vecchia porta cigolarono e due soldati entrarono nella cella. Uno di loro afferrò il braccio di Rasko, che in tutta risposta gli diede uno scrollone così forte da farlo sbalzare contro l'altra parete della cella.
-Ti sto dando la libertà e questo è il tuo modo di ringraziarmi?- chiese Robb,con tono di voce pacato, ma colmo di irritazione.
Euridice si fece avanti.
-Non serve a niente dirgli queste parole. Lui prende ordini solo da me- dalle sue parole trapelò sicurezza e una punta di arroganza, ma non se ne curò.
Si avvicinò alle sbarre; Rasko la guardò, con gli occhi ancora infuriati e il respiro affannato, come se fosse pronto ad esplodere di rabbia da un momento all' altro.
-Ti stiamo liberando, Rasko-
Lo sguardo del ragazzo si addolcì, e Euridice si sentì pervadere da una calma disarmante. Avere Rasko accanto la faceva sentire protetta, al sicuro.
Euridice sapeva che sarebbe potuto diventare aggressivo, non appena gli avessero levato le catene, per cui, dal momento che in due non avrebbero potuto vincere contro un intero esercito, si premurò di tranquillizzarlo il più possibile e di istruirlo sul da farsi.
-Ora metteranno altre catene, ma solo fino a quando non saremo fuori... ti prego, non fare scemenze- sussurrò avvicinandosi un po' di più a Rasko. Lui la scrutò con i grandi occhi azzurri senza dire una parola. Evidentemente aveva capito, e questo rendeva Euridice ancora più serena. Non avrebbe mai potuto tollerare che qualcuno gli facesse del male. Mai.
I soldati portarono Rasko fuori dalla cella e si incamminarono insieme a lui, facendolo procedere in testa alla fila.
Euridice e Robb rimasero in fondo, in modo tale da potere disquisire senza attirare troppo l'attenzione, anche se la ragazza era più che convinta che quel gesto non sarebbe passato inosservato di fronte agli occhi dell' accampamento, e soprattutto di Catelyn Stark.
Tuttavia, quello era un problema di Robb, non suo, e dunque non se ne preoccupava.
-Immagino di doverti ringraziare- disse la ragazza avvicinandosi a Robb e iniziando a camminare lentamente.
Il Giovane Lupo emise un risolino.
-Lo hai già fatto prima adeguatamente- rispose canzonatorio.
Euridice lo guardò tentando di trattenere una risata e gli diede una leggera spinta.
-Lui per me è molto importante, così come lo è il suo trattamento- tentò di pronunciare l'ultima parola con una tonalità diversa e più arcigna, in modo tale da sottolineare che non avrebbe tollerato alcun maltrattamento nei suoi confronti. Euridice era sì riconoscente a Robb, ma si sentiva in dovere di metterlo in guardia.
Il Re del Nord si bloccò improvvisamente, e questo costrinse Euridice a seguirlo. Lo fissò in attesa che qualche parola gli scivolasse fuori dalle labbra.
-Che cos'è lui per te, Euridice?-
Quella domanda lasciò la ragazza spaesata per qualche istante. Ripensò a quel bacio che si erano dati da ragazzini, a quanto spesso si era sorpresa a fare pensieri assurdi su di lui, a quanto, a volte, la sua vicinanza accendesse un fuoco dentro di lei che, inesorabilmente, si imponeva di sopprimere.
Non sapeva che cosa provasse per Rasko, non lo aveva mai saputo, ma era certa che tutto ciò fosse nulla in confronto a quello che sentiva per Robb Stark. Stava lì, in piedi nella penombra, e lei non riusciva a fare a meno di pensare che il suo cuore sarebbe potuto schizzare fuori dal petto da un momento all'altro, nonostante tutto quello che fosse successo tra di loro. Per un attimo si preoccupò di non essere in grado di esprimere adeguatamente i suoi sentimenti al ragazzo.
-Un amico che mi ha accompagnato in ogni singolo giorno da quando ero una bambina- rispose, secca e coincisa.
Fece per riprendere a camminare, ma Robb le afferrò delicatamente un braccio.
-Tu lo ami?-
Euridice sospirò, e poi si avvicinò pericolosamente al ragazzo. Spinse il suo naso contro quello di Robb.
-Qualunque cosa io senta, ti assicuro che è un flebile fuoco in confronto a quello che sto vivendo in questo momento- sussurrò.
-Questa è la tua prima vera dichiarazione d'affetto- ridacchiò Robb.
-Si, beh, non abituartici-
L' atmosfera si fece più intima.
Robb portò le mani sul volto della ragazza e mosse delicatamente i pollici sulla sua guancia.
Senza dire niente, la baciò.
Durante quegli attimi, si sentì spaventata.
Non aveva mai sentito nulla del genere.
Ed ora si trovava lì, a fronteggiare sentimenti da cui scappava da sempre.
Se c'era una cosa che Euridice pensava di essere era forte. Si promise dunque di non scappare, di non farsi intimidire.
Dopo tutto, quella sarebbe anche potuta essere la sua unica occasione.

The Young Wolf and The Lion Princess. Kde žijí příběhy. Začni objevovat