XIII - Secrets.

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ROBB'S POV

-Queste condizioni sono più che generose- Lord Bolton lanciò un' ultima occhiata al foglio impregnato di inchiostro prima di riporgerlo a Robb.
-Tengono in ostaggio tua sorella da molto tempo, mio Re, e inoltre sembra che la maltrattino-
Robb sentì dentro di sè montare una rabbia incontenibile.
Tuttavia fu piuttosto bravo a controllarla, limitandosi solo a fare trapelare qualcosa dal suo sguardo.
-Euridice viene qui adeguatamente trattata. Un semplice scambio non vi farà guadagnare nulla.-
-Mi farà riottenere Sansa, e se non erro è ciò che più ci sta a cuore ,attualmente. - rispose Robb piuttosto scocciato.
Lord Bolton rimase impassibile.
-Certo- si avvicinò un poco al Re del Nord -Ma quello che io intendo dire è che non ne trarrete alcun vantaggio, non so se mi spiego. -
-Temo di no.-
Lord Bolton prese un enorme respiro.
-Tywin Lannister tiene molto al nome della sua famiglia, è ciò che per lui conta di più al mondo. Piuttosto che abbandonare un Lannister nelle mani di un' altra casata si taglierebbe un braccio.-
Robb continuò ad ascoltare, intento a capire dove volesse arrivare Lord Bolton.
-Euridice Baratheon è ormai un personaggio troppo importante per Approdo del Re. Il popolo la vede come una salvatrice. E inoltre è una Lannister. Tywin pagherebbe qualsiasi prezzo per riaverla indietro.-
-Quindi che cosa proponi di fare, Lord Bolton?-
Robb non era realmente interessato alla conversazione, ma si sentiva in dovere di rispondere adeguatamente.
-Chiedere di più. Una resa immediata, la restituzione della spada di tuo padre, l' indipendeza del Nord, di nuovo.-
Fece una breve pausa.
-Con sua nipote di mezzo, sono sicuro la otterrete una volta per tutte.-
-Dovrò pensarci prima, Lord Bolton- rispose avvicinandosi alla brocca del vino.
-La mia era solo un' idea, Vostra Grazia, ma ricordate, il tempo scorre e la guerra non è finita.-
-Ne sono consapevole. Ma nulla è semplice..-
-Certo, mio Re. Ma non fatevi ingannare da chi avete davanti, immagino conosciate le varie storie che circolano su di lei, oltre quelle positive..-
Robb alzò la testa di scatto, quasi come se si stesse parlando della sua persona.
-Quali storie?- domandò con un tono più duro della pietra.
Lord Bolton trattenne a stento un' espressione annoiata.
-Pare che lei e la Regina Madre nascondano un segreto. Qualcosa che è accaduto molto tempo fa.-
-Di che si tratta?-
-Nessuno ne ha idea. Si sa però con certezza che accadde qualcosa durante un compleanno della Principessa, quando ancora era una bambina. Che cosa successe, però, ovviamente, non è dato saperlo.-
Trascorse parecchio tempo prima che Lord Bolton ricominciasse a parlare.
Il Giovane Lupo non seppe che cosa pensare. Sentiva la sua mente vuota, leggera. Il nulla si era impossessato della sua testa.
-Ovviamente queste sono solo dicerie, Maestà, io non vi farei poi molto affidamento, ma ritenevo giusto voi le sapeste.-
Robb lo osservò per qualche istante, poi annuì distrattamente.
Lord Bolton si congedò e il Re del Nord rimase solo con i suoi pensieri.
Portò il calice alla bocca e fissò l' enorme cartina geografica davanti a lui.
Ciò che gli era appena stato detto non era nulla di tragico.
Cersei Lannister e Euridice, madre e figlia, avevano un segreto.
Che cosa c' era di strano? Tutti avevano segreti con le proprie madri.
Ciò che era accaduto quel giorno non poteva essere nulla di così sconvolgente, considerando che Euridice era solo una bambina.
Robb non era scosso da quella notizia, tutt' altro.
Si sentiva ancora più legato ad Euridice, perchè tutti avevano segreti, era una normale condizione umana, persino lui li aveva.
E li avrebbe portati tutti nella tomba con sè, dal più importante a quello più banale.

Il cozzare delle spade irradiava tutti gli spazi della sua mente; si era poi diffuso in tutto il corpo fino a fargli vibrare lo sterno.
Una sensazione così forte lo avrebbe sicuramente scosso, in un' altra occasione.
Ma non in quel momento.
Combattere con Jon Snow gli rubava qualsiasi forza, lo trasportava totalmente in un altro mondo.
Competere era il suo dovere, vincere era la sua speranza.
Facevano questo sin da quando erano dei bambini, e non avevano mai smesso.
Neanche quel giorno di parecchi anni dopo.
Robb parò il colpo del fratellastro, che ripartì subito all' attacco.
Il Giovane Stark lo schivò prontamente e tirò un fendente a Jon.
Egli fu però abbastanza astuto da abbassarsi e puntare la spada all' altezza della vita di Robb, che si fermò quasi come se fosse un segnale prestabilito.
In effetti, lo era: uccidersi o farsi male non era di certo il loro scopo, di conseguenza, quando uno dei due stava per sferrare il colpo mortale, si fermava e faceva capire all' altro che il combattimento era finito.
Robb, ansimante, alzò le mani in segno di resa.
Jon sorrise e tornò in posizione eretta, ma l' atmosfera di frenesia ed amicizia fu spezzata da un insolito applauso.
Thèon Greyjoy si fece avanti.
-Vi ho osservato da lontano, un gran bel combattimento-
-Potevi unirti a noi, se lo desideravi- rispose Robb intento a sistemare la spada accanto al suo fianco.
-In realtà ero impegnato a fare altro- si avvicinò a Jon Snow cingedogli le spalle.
Jon lanciò un' occhiata confusa a Robb, che, consapevole del suo imbarazzo, ridacchiò sotto i baffi.
-Ho sentito che oggi è il tuo compleanno, non è vero, Jon Snow?-
-Sì- rispose debolmente.
Thèon rise e battè la mano sulla sua spalla.
-Bene, dato che Lady Stark di certo non ti farà una festa, ho pensato io ad organizzartene una, anche se un po' diversa.-
Diede una leggera spinta a Jon in avanti e poi lo seguì.
Robb, perso nei suoi pensieri, non si mosse di un millimetro.
Trovò parecchio strane le attenzioni di Thèon. Quest' ultimo e Jon non andavano particolarmente d' accordo.
-C'è qualcosa in serbo anche per te, mammoletta- lo richiamò Thèon.
Robb rise e non appena lo raggiunse gli sferrò uno scappellotto amichevole.

The Young Wolf and The Lion Princess. Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz