28.10.2019- La notte più bella della mia vita

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Ricordo ancora la nostra prima volta... la notte più bella della mia vita. Eravamo in gita con la scuola e mentre tutti una sera decisero di fare un giro tra i locali dell'isola, io e te decidemmo di restare in albergo. Il giorno prima mi avevi detto di aver trovato un modo per salire sul tetto dell'edificio per osservare le stelle. Ci ritrovammo quindi rannicchiate sotto una coperta con in sottofondo 'Happiest Year'. "Sono così felice" lo dissi con una naturalezza tale ma con così tanto sentimento che mi vennero le lacrime agli occhi. Afferrasti dolcemente la mia mano e lasciasti un bacio sulle nocche facendomi tremare il cuore. Il mio sguardo si posò sulle tue labbra e da lì non si mosse fino a quando non le sentii avvolgere le mie in un bacio che con i secondi diventò sempre più intenso. Fui io a prendere l'iniziativa, mi misi a cavalcioni su di te e con le dita iniziai a disegnare cerchi immaginari sui tuoi fianchi morbidi.
Le tue labbra scesero a baciarmi il collo mentre le mie mani si mossero nella direzione opposta accarezzando il tuo seno ancora coperto da troppi strati di tessuto. Una tua gamba accidentalmente finì tra le mie ed il contatto mi fece gemere con le labbra che sfioravano il tuo orecchio. Le tue mani mi afferrarono i fianchi e mi spinsero nuovamente contro la tua gamba.
"E se...qualcuno ci vedesse?", ti domandai con il fiato corto mente stringevo la tua maglia in un pugno.
"Siamo nel punto più alto piccola, nessuno può vederci", mormorasti lasciandomi un bacio a fior di labbra subito dopo.
"Posso?", esitai con i bordi della tua maglia tra le dita. "Non hai bisogno di chiedere il permesso", mi facesti l'occhiolino divertita ed io scossi la testa ridacchiando. Restai a guardare il tuo seno mordendomi leggermente il labbro...avevi dei piercing ai capezzoli e mi sentii stupida perché non me n'ero mai accorta.
"Fà qualcosa...per favore", le tue parole mi fecero venire i brividi dappertutto. Con la punta dell'indice iniziai ad accarezzare lievemente la tua pelle nuda fino a quando sentii i tuoi capezzoli farsi turgidi sotto le mie dita. Mi calai su di te lasciando piccoli baci partendo dal collo, passando alle spalle e poi alle clavicole, evitai il tuo seno e scesi lungo lo sterno e con i denti morsi dolcemente i tuoi fianchi.
"Piccola..." "Cosa?", nascosi un piccolo sorriso sapendo cosa non avevi il coraggio di chiedermi. Avvicinai le mie labbra al tuo seno destro, con la lingua ne sfiorai il capezzolo mentre cominciai a rigirarmi l'altro tra le dita. "Cazzo", ansimasti ed io sorrisi leggermente contro la tua pelle.
Da lì le nostre mani e le nostre bocche non si staccarono più e per tutta la notte le nostre gambe formarono un meraviglioso groviglio impossibile da sciogliere. "Ti amo", sussurrammo all'unisono mentre i nostri corpi aderivano ancora l'uno all'altro avvolti tra un paio di coperte e baciati dalla luce dell'alba.

Un Petalo Bianco ➸ LesbianDonde viven las historias. Descúbrelo ahora