Capitolo 2 (pt.1)

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Quindi, apparentemente, Kyungsoo è quel tipo di persona che viaggia indietro nel tempo, mente lui è quel tipo che viaggia in avanti. Kai impiega un po' di tempo per disegnarsi una giusta linea del tempo in testa.
"Ho sempre pensato che ci fosse solo un tipo di viaggio nel tempo, uhn. Non mi aspettavo che ce ne fossero due."
"Io non mi aspettavo che si potesse viaggiare nel tempo e basta," Kyungsoo rotea gli occhi e  finisce di disegnargli lo schemino sul retro di uno dei tanti scontrini che ha nel portafogli. Kyungsoo è anche quel tipo di persona che tiene tutti gli scontrini, li ordina per negozio e li separa dalle carte di credito. Disegna lo schema con una matita – linee, curve e angoli spigolosi.
"Lo schianto è il punto focale. Il circuito inizia sempre con un impatto. Finché è mortale, non importa se ti schianti contro un edificio o se fai un volo suicida giù per una montagna," Kyungsoo ticchetta il volante della BMW con la matita. Se ne stanno premuti nei caldi interni arancioni dell'auto, il tettino della decappottabile chiuso. Kyungsoo si allunga verso l'altro nel tentativo di mostrargli lo schema.
"Uguale per me," annuisce Kai passandogli un braccio attorno alle spalle per tirarlo più vicino. Kyungsoo non fa una piega.
"Okay, allora iniziamo dall'impatto. Quando mi schianto con un'auto vado indietro nel tempo fino a un punto che è, beh, tipo una settimana prima dello schianto. Qualche giorno, una settimana, due, varia ogni volta. Non so come funzioni, non l'ho mai capito. Durante questo periodo, da qui – chiamiamo questo punto A –, a qui – chiamiamolo B –... ci sono due me in contemporanea," Kyungsoo cerchia furiosamente i due punti, quindi disegna due figure stilizzate, "Kyungsoo Primo, che è quello tornato indietro, e Kyungsoo Doppio, che vive la sua vita normalmente. Kyungsoo Primo ha la possibilità di modificare quello che vuole in questo periodo tra A e B, perché mantiene i ricordi futuri anche se è tornato indietro. Quando poi arriva di nuovo al punto B, Kyungsoo Doppio si schianta e viene catapultato indietro," Kyungsoo disegna una freccia che va in senso antiorario da B ad A, "E Kyungsoo Primo continua a vivere come l'unico Kyungsoo sulla linea del tempo."
Kai fissa il piccolo disegno pieno di circuiti e piccole figure, "Disegni da schifo. Un bambino di cinque anni sarebbe più capace."
Kyungsoo gli dà una botta. Kai ride, poi si risistema e indica il punto B, "Ma cosa succede se Kyungsoo Doppio non riesce a schiantarsi e non torna indietro? Kyungsoo Primo cesserebbe di esistere?"
"...questo non è mai successo prima, e non voglio... nemmeno sapere cosa accadrebbe. Programmo questi circuiti. E seguo sempre i piani," le spesse sopracciglia di Kyungsoo si aggrottano. Kai gli crede.
"Ma Kyungsoo Primo modifica le cose. Potrebbe succedere qualsiasi cosa."
"Kyungsoo Primo cambia solo cose piccole e insignificanti che non hanno conseguenze sugli schianti," spiega Kyungsoo serio più che mai. Kai sente il bisogno di punzecchiargli quelle guance paffute per farlo sorridere, ma le dita gironzolano da qualche parte sopra la sua testa.
"Sei in un circuito ora?"
"Ho il tempo di cazzeggiare con te proprio perché sono in circuito," Kyungsoo gli lancia un sorriso fugace, allontanandosi appena dall'altro perché la spiegazione è finita.
"Sto parlando con Kyungsoo Primo o Doppio?"
"Doppio."
"Quindi c'è un Kyungsoo Primo che è in giro da qualche parte al momento?" sorride Kai. L'idea di due Kyungsoo nello stesso posto gli suona intrigante.
"Non è in giro. É nel mio– nostro ufficio al momento, e sfrutta le sue conoscenze future in un qualche modo proficuo," Kyungsoo gli dà un'altra botta, come se potesse leggere nei pensieri di Kai.
"Quindi... cosa fai in un circuito? Correggi gli errori che hai fatto la prima volta? Compri biglietti della lotteria?"
"Quello, o traggo vantaggio dalle opportunità. E qui entra in gioco il mio lavoro. Scambio azioni, dirigo transazioni. Accumulo della conoscenza, poi mi schianto, torno indietro nel tempo e la sfrutto per il lavoro. O per questioni personali."
"Quindi cosa stai facendo qui con me se hai la Borsa da tenere sotto controllo?"
"Kyungsoo Primo prende le redini della mia vita una volta che compare nel circuito. È un commerciante in una banca di investimenti, vive in un appartamento con due camere da letto da qualche parte a Gangnam, guida una BMW per andare al lavoro, va ad appuntamenti e pranzi frettolosi in torri di vetro vicino al fiume Han. Nel frattempo, io mi prendo una pausa dal lavoro e faccio quello che voglio, me ne sto in un qualche piccolo appartamento dall'altra parte della città, controllo il mercato della Borsa e le fluttuazioni dei titoli, metto da parte tutte queste informazioni finché non arriva il momento e poi esco, prendo una macchina poco costosa e mi schianto per tornare indietro e diventare Kyungsoo Primo e torno al lavoro, al mio ufficio in un edificio di acciaio e vetro per usare tutte queste informazioni del futuro."
"Fai soldi."
"Faccio tanti soldi. Colgo opportunità che non avevo notato la prima volta. Anticipo le reazioni e dirigo le transazioni. Evito disastri," ovvio che Kyungsoo abbia trovato un modo per far soldi da questi viaggi nel tempo. Cambia il passato. Pianifica la sua esistenza presente. Calcola il futuro. Approfitta della conoscenza di fattori altrimenti esogeni. Solo che queste predizioni sono cose già successe... da qualche parte nel futuro.
"Non faccio grandi cambiamenti, vado solo al lavoro con un po' più... di informazioni. Solo quel poco che mi basta per ottenere qualche bonus. O una promozione. O un piccolo aumento per i miei risparmi."
"Quindi mentre sei in vacanza e lasci Kyungsoo primo a condurre la vita noiosa alla banca, tu decidi che potresti iniziare una vita da pilota di gare clandestine come hobby. Che potresti unirti ad una squadra e uscire con un gruppo di ragazzini pazzi che provengono da un garage qualsiasi," le dita gli tremano per l'astinenza, ma Kyungsoo non lo lascia fumare in sua presenza.
"Una cosa simile. Un po' di divertimento e brivido non guasta, no? Mi piacciono la velocità e le scariche d'adrenalina. Non è una cosa che il commerciante Kyungsoo potrebbe fare fuori dai circuiti temporali," dice Kyungsoo sorridendo, le labbra piene tirate verso l'alto, i denti appena visibili. Un sorriso piuttosto infantile. Kai ha sempre pensato che Kyungsoo sembri molto più giovane rispetto alla sua età.
"È divertente se pensi che si dice 'il tempo è denaro'. Tu fai davvero soldi grazie al tempo. Merda, la tua linea del tempo è un casino," ride Kai, sfilando lo scontrino dalle dita di Kyungsoo, ben attento a premere le dita sul suo palmo. Kyungsoo ha delle mani davvero piccole, con dita corte e unghie tagliate accuratamente. Delle mani infantili. 
"No, come ti ho detto, è tutto programmato."
"Beh, comunque rispetto alla mia fa venire il mal di testa," Kai ruba la matita dalla presa dell'altro e disegna una linea dritta sotto quella intrecciata di Kyungsoo, poi la intermezza con delle semicirconferenze tratteggiate.
"Quindi tu ti schianti e vai avanti nel futuro."
"Sì, mi schianto, e quando mi risveglio è una settimana dopo. O due settimane dopo. O un mese. Quattro mesi. Dipende. Forse dall'impatto, ma non ne sono sicuro. Non sono uno specialista," scrive il proprio nome accanto allo schemino.
"Quindi salti in avanti e basta. Il tuo disegno è orribile quanto il mio. Non riesco nemmeno a leggere la tua grafia."
"Sta zitto, la mia linea è più dritta della tua. Pigio il pulsante avanzamento rapido della mia vita abbastanza spesso. Avanti, avanti, avanti. Il presente diventa noioso in fretta, perché restare e aspettare? Un futuro sconosciuto potrebbe rivelarsi più eccitante. Non ho piani però, non pianifico nulla. Mi getto a capofitto nel futuro e basta. Molto semplice e diretto."
"È... inquietante." 
"Disse il signor Programmatore Ossessivo-compulsivo. Io impazzirei se dovessi programmarmi la vita in circuiti, vivendo un certo punto del passato ancora ed ancora," non è mai stato bravo a farlo. Kai pensa che potrebbe ingaggiare Kyungsoo per programmargli la vita al posto suo, ma abbandona velocemente l'idea.
"È più facile così. Rendi la vita più semplice secondo me." 
Quel pomeriggio spingono la BMW contro la propria morte gettandola giù da una superstrada. Kai lascia le chiavi inserite e insieme la guardano spiccare il volo in aria prima di soccombere alla gravità e schiantarsi contro il suolo sottostante. Nessuno dei due va avanti o indietro nel tempo quella notte. Kyungsoo gli chiede di andare ad un barbecue party mentre il rimbombo del metallo che si infrange al suolo inizia a disfarsi nell'aria.
Apparentemente, il party si tiene quella domenica a casa di Suho. Siamo tutti invitati, dice Kyungsoo. Kai pensa che sia un po' ironico il fatto che il suo invito debba passare per Kyungsoo. Dice comunque di sì.

"Credo che sia da un pezzo che non ci ritroviamo tutti e dodici insieme nello stesso posto!" dice Suho, l'eccitamento chiaro nella voce mentre indice il primo brindisi sulla tavolata piena di carne e insalata. Sono sul suo giardino dietro casa. Tutti impiegano parecchio tempo per sedersi e ascoltare quello che Suho sta dicendo, chiacchierano e si urlano sopra, discutono di motori e altre cose irrilevanti. Kyungsoo, Yixing e Kris grigliano la carne un po' distanti. Ed è solo quando Kris poggia gli utensili e lancia un'occhiataccia al gruppo che tutti si siedono ai loro posti.
Kyungsoo serve attentamente il primo giro di involtini come se fosse una vera mamma chioccia. Kai resta accanto a Kyungsoo per il resto della cena, finché tutti non passano dal demolire pile di cibo a qualche altra attività divertente, come inzuppare Suho con la pompa da giardino. È passato davvero tanto tempo da quando è uscito con gli altri l'ultima volta, e Kai ride e scherza sentendosi a proprio agio molto più di quanto si sarebbe aspettato. È facile tornare ai bei vecchi tempi, al rubare il cibo di Yixing quando è distratto, a correre in giro calciando bicchieri di plastica dalle mani di Baekhyun solo per divertimento, o all'eccitarsi di fronte all'ultimo Motor Show con Kris e Chanyeol.
Ma tutto quello lo stanca in fretta. La folla rumorosa inizia a perdere energia dopo un po', e lui si apparta in un punto isolato guardando gli altri da lontano. È seduto sui gradini della casa in quel modo, con una faccia spenta e sorseggiando birra, quando Lu Han gli si avvicina. Si siede accanto a lui. Kai lancia un'occhiata ai lineamenti marcati del suo volto oltre il vetro della bottiglia. Non si sono più guardati in questo modo da... troppo tempo. Lu Han sembra... più scarno, più cresciuto. Ha ancora quel viso da bambino, però – non lo sa bene – dalle movenze gli sembra più maturo. Quella differenza è impressionante.
"Sono felice che sei venuto. Non ti si vede in giro molto spesso," Lu Han gli sorride, allungando la propria bottiglia per un brindisi, "Beh, non ultimamente almeno. Ma ti fai vivo più spesso dalla gara di Incheon di qualche mese fa. Quella in cui mi hai quasi distrutto l'auto."
"Sì, mi dispiace per quello," ridacchia allontanandosi appena, quel poco che basta per non far toccare più le loro spalle.
"Resterai per più tempo questa volta? Sehun si preoccupa per te. Si chiede dove sparisci per tutti questi mesi."
"Non sono più un bambino, Lu Han," chiude gli occhi per qualche secondo. Vede Sehun che li osserva sospetto da lontano, "E Sehun dovrebbe smetterla di usarti come messaggero. Può venire a parlarmi se vuole. Non sono arrabbiato con lui. O con te. O con nessuno, davvero. È stato tanto tempo fa."
Lu Han resta in silenzio per un po', "Ci siamo preoccupati tutti quella volta che sei scomparso la prima volta. Per cinque mesi, Kai. Nessuna notizia, messaggio, nessun addio, niente. Hanno trovato la tua auto giù dal fianco di una montagna, l'abitacolo schiacciato. Nessun corpo. Ti abbiamo cercato in ogni ospedale della città. Alla fine del terzo mese, eravamo tutti pronti al peggio. Sehun ha smesso di parlarmi per settimane. Si sentiva in colpa. E anche io."
"Non è stata colpa di nessuno."
"Sei scappato via quella notte, Kai. Eri arrabbiato. Avrei potuto gestire meglio la situazione. Avrei potuto fermarti."
"Per cosa? Me ne sono andato e sono tornato cinque mesi dopo perfettamente in salute. Avevo solo bisogno di tempo per me stesso. Avrei potuto avvertirvi, sì, ma, come hai detto tu, ero arrabbiato. Ero giovane e stupido. Le persone giovani fanno sempre delle cazzate."
"Non riesco a smettere di pensare che sono io che ti tengo lontano dagli altri."
"Lu Han," sospira Kai bevendo il resto della birra in un solo sorso, "Non è colpa di nessuno se voi due siete fatti per stare insieme. Ero giovane e stupido, ma ormai me ne sono fatto una ragione. Ho la mia vita ora, il mio lavoro, sono occupato. Queste cose capitano, Lu Han. Le persone si separano. È passato tanto tempo," Kai si alza e poggia una mano sulla spalla dell'altro, "È stato un piacere parlare con te." 
Quella notte vanno tutti insieme sulla pista di Sowon-gil, per smaltire il party e l'adrenalina. Kai resta indietro con Jongdae e Suho mentre Kyungsoo, Kris e Chanyeol raccolgono scommesse. È una buona notte per tutti quanti, si mettono sull'attenti mentre i motori rombano e il calore dell'estate li avvolge. La nuova Genesis di Kyungsoo ha superato i test di collaudo e va alla grande.
Kai dice addio a tutti a metà notte con saluti e abbracci. Ignora il modo in cui gli occhi di Kyungsoo lo fissano spalancati, stranamente seri. Kai gli pizzica le guance tirandole verso l'alto come ad imitare un sorriso prima di salire su una Lexus LS grigio titanio e sfrecciare via nella notte. Le gare gli piacciono, ma niente eguaglia l'adrenalina che gli scorre nelle vene quando si schianta sul fianco di un tunnel a tutta velocità. Avverte il suono penetrante del metallo che si accartoccia e dei vetri e–
Tutto diventa nero. 

-

Probabilmente è arrivato al punto in cui si aspetta di vedere Kai seduto sulla soglia d'ingresso come un barboncino una volta ogni tanto. Kai gli sorride da sotto la frangia quando schiude la porta. Sembra stanco, grosse borse nere gli circondano gli occhi. Ci sono croste di sangue su un lato del labbro superiore, probabilmente una rimanenza del sangue che gli è uscito dal naso.
"Quanto tempo è durato questa volta?" Kai lo segue in cucina, sporgendosi oltre le sue spalle mentre l'altro appoggia la spesa.
"Non lo so, perché non controlli da solo?" gli indica il tavolo della cucina su cui è appoggiato un quotidiano.
"Mhn... quasi un mese. Un po' più di quanto mi aspettassi," le dita di Kai tracciano i bordi del titolo di testa.
"Ti interessa davvero del tempo che perdi?" Kyungsoo tira fuori una piccola scatola con dentro una torta di riso e qualche cipolla.
"Non molto. Non c'è niente che mi lega a questo posto comunque. Quindi che c'è per pranzo? È ddukbokki piccante quello che stai preparando?"
"Sei spesso qui da me. Quindi inizia ad essere utile e aiutami," gli fa tagliare le cipolle verdi. Il lavoro di coltello di Kai è orribile. Le cipolle vengono fuori irregolari e sfilacciate, ma almeno Kai non le sta insanguinando.
"Ho visto che compri più cibo anche per me. Hey, metti più chili. E più formaggio in cima, okay?" Kai lo spinge appena, il corpo che si preme contro quello dell'altro mentre gli sfiora la schiena. Il calore del suo corpo è ormai qualcosa di familiare. Kyungsoo rotea gli occhi ma non si districa da quella presenza invadente.
"Saresti il peggior aiutante alla guida."
Kai sorride mostrando i denti, gli occhi che si illuminano e i muscoli facciali che si tirano all'insù. Kyungsoo pensa che sia carino in questo modo. Quel sorriso lo rende giovane e ingenuo. Non c'è traccia del ghigno che mostra oltre i finestrini colorati di un'auto.
"Quanti anni hai?" gli chiede, "La tua vera età. A saltare tutti quei mesi e anni della tua vita devi essere più giovane di quanto pensino gli altri, giusto?"
Le labbra di Kai si contraggono mentre porta un dito a toccarsi il labbro inferiore, "Non lo so, non me lo ricordo. Non tengo conto del tempo che perdo," gli anni cominciano a mescolarsi. Il tempo inizia a perdere il proprio significato.
"In che anno sei nato, allora?"
Gli ci vuole un po' per rispondere, le sopracciglia corrugate per la concentrazione mentre si sforza di ricordare, "1994. Gennaio, forse? Mi ricordo che continuavo a dire ai vicini di chiamarmi hyung anche se eravamo nati nello stesso anno. Tu invece?"
"Inizi del '93. Sono sicuramente un tuo hyung," mescola nella grossa pentola il ddukbokki rosso, quindi ci butta dentro due pacchi di ramen. Kai lo punzecchia eccitato con una bacchetta, facendolo girare nella pentola. Quindi prende una manciata di cipolle verdi e le butta dentro.
"Ovvio. E tu non hai fatto altro che ripetere mesi e anni della tua vita, giusto? Quindi devi aggiungere tutto quel tempo extra alla tua età originale. Sarai un vecchio prima di tutti gli altri. Comunque, dipende da che punto di vista la calcoliamo, no? Gli altri ci vedono come se avessimo 28, 29 anni solo perché è il tempo che hanno vissuto anche loro. Ma tu avrai già trenta-qualcosa anni ormai, o no?" almeno ora Kai usa le buone maniere a tavola. Portano la pentola al centro del tavolo insieme.
"E tu sei probabilmente qualche anno più giovane di quanto pensino gli altri. Io non conosco la mia vera età, non conto nemmeno io il tempo dei circuiti," Kyungsoo divide con cura la torta di riso e la zuppa a metà. Kai porta due bicchieri d'acqua al tavolo. Tutto moltiplicato per due.
"Più viaggiamo nel tempo e più la nostra differenza di età aumenta. Divertente. Forse un giorno salterò in avanti e tu sarai come uno di quei vecchi insopportabili che mi ingaggiano per distruggere le loro preziose Ferrari Enzo," sibila Kai su un pezzo di torta facendola ricadere nel piatto.
"O forse siamo fuori dal normale flusso del tempo e non invecchiamo. Che ne so? La gente continua a dirmi che non riesce a darmi un'età dalla faccia," Kyungsoo alza le spalle e soffia con attenzione sul ramen. Fa una pausa mentre tiene in mano un pezzo di torta aspettando che si raffreddi, "Perché non lo fai allora? Perché non salti in avanti fino alla fine? Puoi farlo? Eppure continui a restare qui intorno, intorno a questo periodo di tempo." 
Restano in silenzio per un po', occupati a bere la propria zuppa.
"Credo che non sei ancora pronto a lasciar andare le persone attorno a te. Hai una vita qui, no? Se dovessi continuare ad andare avanti e tutti dovessero morire non ce l'avresti più. Cesseresti di esistere dal flusso. Saresti fuori dal tempo, isolato. Nessuno da cui tornare. Credo che tu sia legato ai tuoi amici più di quanto credi."
Kai mormora qualcosa. Le sue caviglie scontrano quelle di Kyungsoo sotto il tavolo.
Finiscono di pranzare e puliscono la cucina. Kyungsoo sta mettendo nel lavello l'ultimo piatto quando Kai lo spinge contro di esso e lo bacia, le labbra piene contro quelle dell'altro, lo fa gentilmente ma con insistenza. Le sue mani si alzano automaticamente per spingerlo via, ma Kai non lo lascia andare e Kyungsoo finisce per aggrapparsi alle sue spalle, le dita che si stringono sui muscoli. Kai si allontana per un breve momento e i due si guardano. Kyungsoo sta per dire qualcosa ma Kai è di nuovo su di lui, le labbra che aderiscono alla bocca di Kyungsoo, un accenno di lingua contro le labbra. Questa volta riesce ad allontanare Kai, e lo fa con talmente tanta forza che finiscono con l'indietreggiare entrambi.
"Cosa?" chiede Kai, gli occhi scuri e le palpebre socchiuse. Le sue mani gli sfiorano i fianchi, la presa è leggera e vaga appena come per esplorare quel corpo, "Lo vuoi anche tu, non è così?" le dita di Kai arrivano sul davanti e Kyungsoo si morde il labbro inferiore chiudendo gli occhi. Gli allontana la mano un secondo troppo tardi.
"Quanto tempo è passato dall'ultima volta per te? Sei così sensibile..."
Il corpo di Kai è premuto contro il proprio, il contatto caldo e familiare. Una coscia preme tra le proprie e la differenza di altezza costringe Kyungsoo ad aggrapparsi all'altro. Le cosce di Kyungsoo si stringono istintivamente attorno a quella di Kai, il calore gli fa fremere la pelle sotto il tessuto dei pantaloni.
"Se sempre così teso, così composto... l'unico momento in cui ti lasci andare è quando gareggi. La tua vita è sempre così strutturata, pianificata nei minimi dettagli. Tranne che per gli schianti. Ma non ti basta, vero?" Kai sta sussurrando sulla sua pelle, il respiro spezzato e bollente. Non è così che doveva andare, ma sembra proprio che non riesca a dirgli di no, "Hai bisogno di perdere il controllo, solo un po'," la coscia di Kai si alza e Kyungsoo perde l'equilibrio cadendo in avanti.
Quando le dita raggiungono il bottone dei jeans, Kyungsoo lo scansa bruscamente. Kai lo fissa per un lungo periodo di tempo mentre la tensione si allenta e le spalle si afflosciano. Sorride appena. Kyungsoo si volta con un sospiro. Si morde il labbro inferiore, gli occhi tornano sulla linea sinuosa del collo di Kai fino alla mandibola sporgente. Vuole scusarsi, ma quello che esce dalla sua bocca è, "Hai quella faccia."
"Che faccia?" Kai torna a guardarlo ma l'altro si è già allontanato. Il marmo del lavello ancora impresso nei palmi.
"Quella di uno che viene scopato una o due volte e poi gettato via come se fosse una patata bollente. Tutti ti vogliono, ma nessuno pensa di poterti tenere stretto, quindi nemmeno ci prova."
"Come un trofeo, eh?," Kai inclina la testa, le labbra incurvate in un mezzo sorriso, "Credo che mi rispecchi. Quindi, cosa? Non vuoi scoparmi?"
"In verità no. Perché dovrei?" borbotta Kyungsoo voltandosi per nascondere l'erezione nei pantaloni. Sente Kai che ridacchia alle sue spalle.
"Forse vuoi ripensarci. E se dovessi andarmene, schiantarmi da qualche parte e poi riapparire tra qualche settimana? Potresti aver cambiato idea nel frattempo?"
"Sei ridicolo," Kyungsoo torna a guardarlo. Ride, ma il suono è strano nell'aria.
"Sono una persona impaziente. Salto sempre in avanti, ricordi?"
"A me dà più l'idea che tu stia solo fuggendo dal presente."

ArbitrageWhere stories live. Discover now