Capitolo 1

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Cesare si lanciò sul divano del Salotto, sudato e distrutto. Erano in studio da più di dieci ore a registrare puntate e Frank aveva appena annunciato che era il momento di andarsene tutti a casa, visto l'orario: erano quasi le 21 di un afoso giovedì di giugno.

«Che ne dite di ordinare una pizza? Non ho voglia di tornare a casa e mettermi a cucinare qualcosa a quest'ora» disse Dario, finendo di chiudere i sacchi della spazzatura.

«Per me va benissimo, anche perché non avrei cucinato in qualunque caso» rise Nelson, consapevole della sua scarsa capacità culinaria.

Accettarono tutti di mangiare una pizza assieme ma optarono per andare a casa di Nels: un minuto in più in quello studio e sarebbero impazziti. Chiusero lo studio e si diressero tutti alle proprie macchine, tranne Dario e Nicolas. Dario era arrivato in macchina con Frank mentre Nicolas aveva dovuto portare la macchina dal meccanico, costringendolo a venire in pullman e quindi ad arrivare ancora più in ritardo del solito in studio.

«Ehi Cesi, mi dai tu uno strappo?» chiese il piccolino del gruppo.

«Nessun problema Bic, così puoi chiamare la pizzeria nel frattempo» propose il ragazzo.

«Per me una quattro stagioni» urlò Tonno dal finestrino abbassato della sua auto.

«Anche per me» disse Dario mentre saliva sul sedile del passeggero della macchina di Frank. Quest'ultimo chiese una semplice margherita, non stava troppo bene.

«Io voglio fare il salutista, ne prenderò una con le verdure» disse Nelson.

«Guarda che prendere la pizza con le verdure non ti farà scomparire la pancia che hai messo su» scherzò Cesare con quello che era quasi suo cugino. Nels gli fece una smorfia di scherno e salì sulla macchina, stizzito.

Partirono tutti in direzione casa Venceslai e mentre erano in macchina Nic chiamò la pizzeria per ordinare le pizze che gli avevano chiesto gli altri quattro, assieme ad una cotto e funghi per lui e una ai quattro formaggi per Cesare.

«Oggi è stata una giornata davvero infinita» esclamò Nic dopo aver finito la chiamata. Però non sembrava distrutto, aveva parlato con il solito tono allegro, notò Cesare: non sapeva come facesse a rimanere sempre positivo e pieno di energie.

«Mi si stavano chiudendo gli occhi dalla stanchezza, ho fatto fatica a chiudere il video» disse Cesare scuotendo la testa sconsolato.

«Sì, l'abbiamo notato tutti» Nic si girò per guardarlo meglio, poi dopo una breve pausa aggiunge: «Sembri più stanco del solito ultimamente».

Cesare sapeva che la sua stanchezza non era dovuta solo alla lunga giornata di lavoro, era da un po' che non riusciva a dormire bene, ma non aveva voglia di parlarne ora, soprattutto non con Nicolas, che ultimamente era più allegro del solito. «Sto dormendo poco, mi sono fissato con una serie e sto facendo sempre tardi la sera» mentì, «lavorare così tanto non aiuta per niente» e sorrise al piccolino, come per rassicurarlo e lui sembrò crederci, tanto che non fece commenti fino a casa di Nelson: si limitò a canticchiare sottovoce "Estate" dei Negramaro, che stava passando alla radio in quel momento. 


Suonò il campanello di casa e Nelson si lanciò verso il citofono per rispondere al fattorino, poi scese di corsa per andare a recuperare le pizze al portone. 

«Habemus cibo» esclamò il riccio rientrando in casa e tutti e sei i ragazzi si raggrupparono attorno al tavolo in cucina, affamatissimi. Per i primi minuti nessuno fiatò, troppo intenti a mangiare. Poco dopo Frank e Dario iniziarono una discussione sulla scadenza di alcuni video per la settimana futura, mentre Nic e Tonno cominciarono a litigare su che film guardare finito di mangiare.

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