Due

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Un'ora e cinquanta minuti dopo, Stiles è in piedi di fronte alla porta chiusa della palestra. Non sa se deve bussare o entrare direttamente, quindi decide di aspettare ancora qualche minuto: è comunque da solo, sicuramente arriveranno altre persone per le selezioni. 

Alle quindici e sei minuti decide di farsi coraggio e spingere il portellone con due mani per entrare. Non è arrivato nessun altro e, nonostante sia lì da molto, sa di avere qualche minuto di ritardo. Di fronte si trova un breve corridoio che percorre a passo incerto fino a svoltare a destra e trovarsi davanti una palestra abbastanza grande. Stiles si è informato e sa che i Werewolves praticano rugby su prato e che quindi quella palestra viene usata solo per gli allenamenti volti allo sviluppo della muscolatura. Infatti, lungo le pareti sono allineati svariati attrezzi di cui ne riconosce a stento la metà.
Continuando a spostare lo sguardo Stiles vede che almeno qualcuno della squadra c'è. 

Un ragazzo è di spalle, con le mani appoggiate ad un lungo tavolo posizionato vicino alla parete in fondo alla stanza. Fortunatamente sembra non essersi accorto di Stiles, perché quest'ultimo si sente come se non riuscisse più a muoversi. Avendo le mani sul tavolo, il ragazzo è leggermente piegato con il busto in avanti e la visione che si presenta agli occhi della matricola è quasi paradisiaca. Sta probabilmente indossando la divisa della squadra, perché quei pantaloncini rossi dovrebbero essere illegali su di lui fuori da un campo di gioco. Stiles non riesce a staccare gli occhi da quella figura e sente la salivazione azzerarsi in meno di tre secondi, mentre le mani cominciano a sudare. Durante le sue brevi esperienze sul divano di casa, Stiles non si è mai, ovviamente, limitato a guardare solo le partite, ma ha sempre notato quanto i giocatori di rugby fossero ben messi. Gambe muscolose, sederi alti e probabilmente di marmo, fisico scolpito a regola d'arte. Stiles sa che ha scelto quel club inconsciamente, e forse mica tanto, solo perché la sua mente gli aveva riproposto certe immagini.

“Vieni avanti o resti lì come un pesce lesso?”

Oh. Oooh. Il tipo, che ora Stiles ha deciso chiamarsi NonHoSoloUnCuloPerfettoMaSonoTuttoPerfetto, pronuncia quella domanda alzandosi e girandosi verso Stiles che fa un passo indietro inciampando sui propri piedi e cadendo col sedere a terra.

“Cominciamo bene”

E il ragazzo non può essere più d'accordo con NonHoSoloUnCuloPerfettoMaSonoTuttoPerfetto.

“Sc…scusa, osservavo la palestra. È la prima volta che ne vedo una”

E via la carta dell'amante dello sport. 
Ovviamente il dio greco alza un sopracciglio interrogativo prima di porgergli un'altra domanda.

“E allora perché sei qui? Sei uno delle pulizie?”

Eh? Lui è una matricola del corso di fisica!

“Io sono una matricola del corso di fisica!”

Appunto.

“E io cosa dovrei farci con te?”

E beh, questo è un colpo basso. Nel senso di colpo preciso nelle parti basse che ti fa scendere tutto il sangue diritto lì e che ti fa pensare a svariati scenari. Stiles, ovviamente, in quegli scenari in cui si fa fare tante belle cose ci si perde e non risponde alla domanda.

“Scusa, sei uno studente…speciale?”

E ora perché quel tipo lo sta guardando con compassione? Perché l'ha definito speciale? La testa di Stiles realizza nello stesso momento in cui tira fuori tre parole urlate. 

“TU! BRUTTO IDIOTA!”

Solo che il rugbista sembra ancora della sua opinione e continua a guardarlo con la stessa espressione. 

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