二十

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(un mese dopo)
# minho !

"e così è già passato un mese, han"

dico scoppiando in
lacrime, a han mentre siamo per l'ultima volta su quel tetto.

"ho paura minhoe"

afferma tra le mie braccia.

"staró vicino a te fino a quando riuscirai a vedere. han, sappi che nonostante tutto, mi hai davvero dato tanto"

"ho comunque paura. non voglio lasciarti così, non lo meriti"

"non essere pessimista~ prima che tu muoia voglio vedere un sorriso sul tuo viso"

"tutto per t-"

"han?"

l'ho visto svenire davanti a me.
gli occhi si sono chiusi lentamente e pareva quasi che si fosse addormentato.

chiamo l'ambulanza, e carico il corpo di han sulle mie spalle per portarlo giù dalle scale.

"ti prego, non ora"

lo posiziono sulla barella, e dopo averli dato un veloce bacio, lo lascio andare.

prendo un autobus e mi precipito in ospedale per accertarmi che le condizioni di han siano stabili.

e così finirà?
non avrei mai pensato di poter conoscere una persona così fantastica.
non avrei mai pensato di conoscere uno come te.
quel tetto, ciò che è diventato tela della "nostra arte", ci ha regalato davvero un sacco di emozioni.
quando per la prima volta ti sei inginocchiato e mi hai chiesto il fidanzamento, ovviamente io ho accettato e mi sono pure commosso.
ti prego han, non ora.
non andartene ora, angelo mio.

sono passate due ore circa, e la porta della stanza di han si apre.
esce il dottore con l'infermiera, entrambi senza il solito sorriso che ci si spetta da una buona notizia.
già da lì, ho capito che non c'era niente di bello da comunicare.

mi alzo dalla sedia della sala d'attesa e raggiungo la segreteria per chiedere informazioni.

"mi scusi, sono lee minho, il fidanzato di han jisung, sa dirmi qualcosa sulle sue condizioni?"

chiedo a bassa voce alla
composta signora.

"allora vediamo un po'... han jisung, ecco-"

viene fermata dal dottore che gli da una piccola pacca sulla spalla.
si abbassa e raggiunge le orecchie della segretaria per parlargli.

"ci penso io"

"signore lee, venga con me"

mi chiama quest'ultimo.

usciamo dall'ospedale e ci fermiamo nel parcheggio per parlare.

"allora cosa mi sa dire? è ancora vivo?"

chiedo all'uomo un po' giù di morale.

"allora, intanto han sta bene. non abbiamo ancora capito le cause dello svenimento, ma si è ripreso piuttosto bene grazie alle medicine che gli abbiamo subito somministrato. se vuole può anche farli visita"

si avvicina alla mia faccia e sussurra.

"perché sa benissimo che non li rimane molto da vivere"

afferro le mani del dottore e lo ringrazio di cuore.

verrò a farti visita un'ultima volta, han.
costi quel che costi.

dopo una ventina di minuti inizio a correre verso le scale, ma appena sono a metà, vengo fermato dalla figura di un ragazzo che mi abbraccia.

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ansia?

la stella più luminosa [ l. m.,h. j. ] Where stories live. Discover now