17. Realizzazione

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Non l'avessi mai fatto.

Jungkook è seduto sul muretto dove lui e Min sono soliti appostarsi con le gambe aperte e quel Yugyeom (perché sì, se una persona ti sta sul cazzo impari subito il suo nome) tra di esse che lo tiene per i fianchi.

Che visione orribile.

Senza un motivo apparente mi innervosisco immediatamente e sento l'improvviso bisogno di stringere qualcosa fino a romperla, chi lo sa, magari proprio la faccia di quel deficiente.
Li fisso con esemplare attenzione e se prima mi lamentavo tanto della loro vicinanza sento di potergli spaccare la faccia quando vedo quel gigante dare un bacio a stampo a Kook, che per giunta viene pure ricambiato con imbarazzo.

L'istinto omicida ormai è alle stelle.

Come si permette quel tizio a baciare e a far arrossire Jungkookie!? Da un giorno all'altro hanno tutta questa confidenza? Perché con me che lo conosco da più tempo non si è mai comportato decentemente e con lui si osa pure a farsi baciare!?
E perché ho una grandissima voglia di essere al posto del moro? Perché anche se sono felicemente fidanzato desidero le attenzioni che gli dedica, di potermi comportare come con Jimin, di essere libero da questo peso che ho nel petto? Perché deve essere tutto così dannatamente incasinato?
Perché Jungkook, perché mi hai fatto questo?

È tutto così sbagliato, e mi sento una merda anche solo a pensarlo, ma ormai è troppo tardi, il danno e fatto e il problema è che non vi è rimedio. Io sto con Jimin, lui sta con Yugyeom, di questo passo non ci avvicineremo mai, e questo non mi va assolutamente bene.

Non ce la faccio a vederli, devo andarmene subito da qui.

«Che faccia quel che gli pare, non mi interessa»
«A me sì! Kookie è sempre stato un ragazzo serio in fatto d'amore....non riesco a capire, si conoscono appena!»
«Non c'è nulla da capire Jiminie, sarà in astinenza e ha trovato qualcuno che ci sta»
«Non dire così! Non è ver-»
«E tu come sai che non è vero, mh? Avete più parlato in questi giorni? Si è più confidato con te, il suo migliore amico? A me non sembra, solo lui sa che cazzo gli frulla in testa» concludo dopo essermi nascosto dietro alla mia maschera insensibile e menefreghista come al mio solito.

Preferisco che credano che non me ne importa nulla, piuttosto che credano che forse ricambio il sentimento di Jungkook; perché sì, so che non mi è più indifferente e nonostante faccia ancora fatica ad accettarlo è questa la dura e scomoda verità.
Io forse ricambio l'interesse che ha il castano nei miei confronti e ne sono spaventato.

Non so per quanto riuscirò a nasconderlo a Jimin, senza contare che ci sto malissimo: Jimin è sempre stato il ragazzo perfetto, mi ha sempre lasciato i miei spazi e ha sempre messo la nostra relazione prima di qualsiasi altra cosa.
Non si merita tutto questo, non mi merita.
Non voglio però neanche dirglielo così su due piedi, lo farò al momento giusto e nel luogo giusto, non qui non adesso.

Stranito e abbastanza deluso dal mio comportamento scontroso che non mi appartiene, annuisce e rifilandomi un ultimo 'a dopo' esce dall'auto, tagliando dritto per l'ingresso per non disturbare il suo migliore amico.
Non mi importa se Jungkook non vuole più parlarmi, io ho bisogno di sapere il motivo di questa pagliacciata e lo farò proprio oggi pomeriggio a casa sua che gli piaccia o no.

Aspetta di sentirmi coniglietto.







Ho appena lasciato Jimin a lezione di danza, unica cosa che lo fa rilassare e sfogare da tutto lo stress che ha addosso, e mi dirigo subito verso casa di Jungkook.
Tutta questa storia finirà qui, esattamente dove è iniziata, e non gli lascerò vie di scampo.

Lo faccio per il bene nostro e di Jimin.

Fortunatamente riesco a trovare un posto libero e parcheggio proprio difronte alla villetta dei Jeon, dove subito dopo mi catapulto a suonare insistentemente il campanello.
Sono sicuro che se qualcuno mi dovesse vedere in questo stato senza sapere la questione che c'è dietro mi prenderebbe per pazzo.
Alterno i miei movimenti dal campanello alla superficie liscia della porta in legno e, finalmente aggiungerei, dopo qualche minuto il colpevole della mia confusione più totale mi apre con in volto un'espressione irritata.
Ho dovuto Jungkookie, non mi aprivi!

«Cosa vuoi?» mi domanda seccato e, ricambiando l'atteggiamento, lo supero e mi dirigo verso il soggiorno, dove mi siedo comodamente sul divano «No ma prego, fa' come se fossi a casa tua eh»
Lo fulmino con lo sguardo, se vuole giocare a fare il duro ha sbagliato persona.

«L'ho fatto, adesso siediti e fammi parlare»
«Te lo scordi. Si da il caso che stessi studiando e non voglio interruzioni quando lo faccio, perciò smamma o ti caccio io» ribatte arrogante avvicinandosi a me con fare intimidatorio.

Mi viene quasi da ridere al suo buffo e inutile tentativo di cacciarmi, come se davvero lo volesse, come se non avessi ancora capito l'effetto che gli faccio, che è reciproco tra l'altro.

Un ghigno mi compare sul volto e con agilità mi alzo e mi paro davanti a lui, sovrastandolo con quei pochi centimetri che ho in più. Indietreggia senza dire nulla, non levandomi gli occhi di dosso e riesco a rimetterlo al suo posto solo quando gli faccio toccare il muro ed emettere un lamento per la sorpresa.
Mi avvicino ancora e lo vedo arrossire e abbassare lo sguardo intimidito, l'esatta reazione che avevo calcolato.

Anche senza conoscerlo da una vita so come vincerlo, è troppo prevedibile.

«E sentiamo, come vorresti cacciarmi coniglietto?» chiedo con un tono ricco di sicurezza e spavalderia bloccandogli ogni via di fuga con le mani che appoggio ai lati della sua testa.
Deglutisce visibilmente ed è tutto rosso, una visione perfetta per un predatore del mio rango. Lascio a separare le nostre labbra solo qualche centimetro, che potrebbe essere azzerato da un qualunque movimento, e punto tutta la mia attenzione sul suo volto perfetto, delicato come quello di un bambino e marcato come quello di un adulto.

Cazzo se è bello.

«Allora, sto aspettando una risposta piccolo» calco sul soprannome appositamente.
«Per favore Tae smettila» chiede con tono pietoso cercando di allontanarmi da se opponendo resistenza sul mio petto, senza però riuscirci. Sarà cute quanto vuole ma deve prima subire le conseguenze della sua arroganza.
Voglio però gustarmi questo momento e decido di stuzzicarlo un po'.

«Smettere di fare cosa?» faccio il finto tonto e mi avvicino ulteriormente, ormai le nostre labbra si stanno praticamente sfiorando e non so il perché ma questo pensiero mi elettrizza. Sono a tanto così dal baciare Jungkook, il migliore amico del mio ragazzo, e l'unica cosa che mi viene in mente è pensare a quanto possano essere soffici le sue labbra, dolci come il miglior dessert e ammaliatrici come le peggiori perversioni.

Fanculo a tutto e tutti, l'unica cosa che voglio fare è baciarlo, adesso.

Mi sento in colpa? Sì.
Rovinerò tutto ciò che ho creato con Jimin? Certamente, di questo passo.
Mi sento un verme in questo momento?
No, non ho scelto io cosa provare e per chi provarlo, ed anche se vorrei tanto che lo fosse, questa non è una giustificazione a quello che sto per fare.

«Di tentarmi» ammette colpevole risvegliandomi dai miei pensieri.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now