Cinema

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Era una settimana che ero sommersa dallo studio e non uscivo da casa nemmeno un secondo, dovevo preparare degli esami e dovevo anche prepararmi psicologicamente.
Non sapevo come facesse la gente a non ridursi all'ultimo minuto, ero molto brava a scuola ma studiavo sempre all'ultimo e stavo ore e ore senza mai dormire e si vedeva dalle condizioni.
Mi aggiravo per l'appartamento come uno zombie e non vedevo l'ora di bere caffè tutto il giorno, Oliver faceva lo stesso.
Non avevamo parlato molto quella settimana.
Non avevamo voglia di parlare, dato che la scuola ci stava togliendo la vita sociale.
Appena uscii dalla mia camera, vidi Oliver sdraiato sul divano con solo dei pantaloni della tuta, deglutii guardandolo, non era possibile rimanere incantate per un corpo così perfetto.
"Ehi passerotto zombie" mi salutò sorridendo.
"Ehi Idiota zombie" lo salutai facendolo ridere.
Come va lo studio?" Domandò alzandosi, cercai di non fissarlo troppo a lungo perché non potevo continuare a fissarlo per troppo tempo.
"Sta andando bene, però mi serve una dormita"
"A chi lo dici" rispose alzando le spalle, così
andai in cucina per la mia dose giornaliera di caffè, sgranai gli occhi tirando un pugno sul bancone.
"Il caffè è finito!" Urlai sconvolta:
"Buon Dio! Dobbiamo subito comprarlo" scoppiai a ridere per la sua affermazione.
"Hai ragione, dobbiamo andare subito" ammisi e così  Oliver si infilò una maglietta a mezze maniche grigia e afferrò le chiavi della sua amata auto.
"Dammi due minuti che mi vesto"
"Fai con calma, mi infilo le scarpe" rispose e così corsi in camera mia e mi misi le prime cose che trovai nella confusione che avevo.
Maglione di lana verde.
Leggings neri.
Scarpe della Nike bianche.
Non era male come outfit, raccolsi i capelli in una coda alta e uscii fuori in cinque minuti.
"Andiamo passerotto" annuii e uscimmo di casa, Oliver era dietro di me e mi sentivo osservata così tossii per attirare la sua attenzione e mi bloccai facendolo quasi cadere addosso a me e mi girai verso di lui.
"Mi stavi fissando il sedere, per caso?"
"Io?! Non mi permetterei mai!" Si mise una mano sul cuore facendomi ridere, così lo spinsi roteando gli occhi e lui mi diede un bacio sulla fronte correndo via.

Entrammo in auto e mi misi la cintura.
La giornata era meravigliosa, il sole ci stava baciando i visi e il profumo dell'erba appena tagliata del nostro vicino ci inondava le narici.
Oliver mise in moto e mi sorrise.
"Quindi che manca?" Domandò guidando.
"Latte" risposi e scrissi.
"Poi?" Ci pensai e appena mi venne in mente, lo scrissi immediatamente.
-Cereali
- Caffè
- Zucchero
- Sale
- Pasta
- Piselli
- Fagioli
"Abbiamo del succo?" Domandò il mio coinquilino, ci pensai su e scossi la testa e lo scrissi dato che ne beveva moltissimo.

Arrivammo davanti al supermercato e appena parcheggiò si sgranchì le braccia e mi disse:
"Scendi tu" lo guardai male.
"Okay, però potevi scendere con me eh"
"Non ho voglia" rispose facendo un sorrisetto.
Scesi dalla macchina infastidita e lui rise.
In due secondi mi affiancò e mi mise un braccio intorno alle spalle mormorando piano al mio orecchio:
"Stai tranquilla, entro io con te" lo spinsi divertita scoppiando a ridere e così sorrise.
Prese il carrello ed entrammo, prendemmo le cose che ci servivano e appena andammo alla cassa cercai il mio portafoglio.
Non lo avevo portato, sgranai gli occhi.
"Cazzo, non ho il portafoglio con me" lui rise.
"Tranquilla, me li rendi a casa" annuii scusandomi e lui mi diede un bacio sulla fronte sorridendomi e poi mi fece l'occhiolino.
"Stai tranquilla, davvero" annuii e lui pagò.
Avevamo speso 200 dollari, ma era normale dato che avevamo comprato il mondo.

Appena uscimmo dal supermercato mi bloccai.
Vidi il ragazzo dell'altra volta sorridermi.
Era solo un incubo, stavo facendo un incubo ad occhi aperti.
Non era vero.
Avevo così paura che tremai e le lacrime rigarono il mio volto, il ragazzo stava ridendo.
Oliver mi guardò preoccupato e mi strinse forte e in quel momento l'unica cosa che volevo fare era abbracciarlo e stringerlo a me e lo feci.
"Stai tranquilla, non c'è nessuno"
"Ho paura, Oliver. Ho così tanta paura che quel ragazzo torni da me e mi violenti" Oliver scosse la testa e mi guardò negli occhi, mi asciugò le lacrime e sospirò dandomi un bacino sulla fronte, stavo seriamente pensando a quanto stesso bene tra quelle braccia muscolose.
Il mio telefono cominciò a squillare, così mi staccai controvoglia da lui scusandomi.
"Ehi" salutai Duke facendo un piccolo sorriso.
"Ehi bellezza, come stai? Scusami se non mi sono fatto sentire ma ..." non lo feci finire.
"Stai tranquillo Duke, so che hai gli esami"
"Si, però mi dispiace non essermi interessato"
"Non devi assolutamente preoccuparti" risposi.
Sapevo che tenesse molto alla scuola, da una parte lo capivo ma dall'altra parte non capivo il perché non mi avesse nemmeno scritto.
"Ti va di venire al cinema con me stasera?"
"Sinceramente preferirei studiare" ammisi.
Mi serviva una serata con qualcuno ma dovevo assolutamente studiare senza mai fermarmi.
"E dai, sarà solo un film. Puoi portare chiunque tu voglia, pure un gatto in mezzo alla strada"
"Va bene, Duke" risposi ridendo.
"A dopo" mi salutò staccando e così guardai il mio coinquilino che stava mettendo la roba in auto, lo aiutai ringraziandolo per ciò che avesse fatto per me e lui mi sorrise dolcemente.

Every minute with you is Paradise Where stories live. Discover now